Grandi conquiste dello spazio
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Re: Grandi conquiste dello spazio
Strepitose immagini di Giove riprese dalla sonda Juno nella sedicesima orbita intorno al più grande pianeta del nostro sistema solare...
Il video, composto digitalmente da 21 fermi immagine, inizia con Giove in aumento mentre Juno si avvicina a circa 3.500 km sopra le cime delle nuvole e ne cattura enormi dettagli. Visibili le zone di luce e cinture di nuvole scure, con le numerose vorticose tempeste circolari, molte delle quali più grandi degli uragani sulla Terra.
Allunaggio di Chang'e - 4
Grandi fermenti nello spazio di questi ultimi tempi…
È il momento glorioso anche per la sonda cinese Chang’e-4, atterrata con successo sul lato nascosto della Luna alle 3:26 di giovedì 3 gennaio, il primo atterraggio morbido su quest’area mai esplorata prima, chiamata cratere Von Karman del Bacino di Aitken. Gli scienziati cinesi ritengono che l’atterraggio della sonda su questo enorme cratere consentirà di raccogliere nuove informazioni sulla composizione dello strato della Luna più prossimo alla superficie.
Molta soddisfazione anche per il successo della comunicazione tra la Change’-4 e il satellite Queqiao lanciato lo scorso maggio per consentire ai controllori di terra di comunicare con la sonda.
Anche tanta tecnologia europea a bordo della missione, con strumenti realizzati da Germania, Svezia e Paesi Bassi.
Sulla Luna porterà anche una mini biosfera con semi di patata, una pianta da fiore e uova del baco da seta, per testarne la coltivazione attraverso un esperimento biologico progettato da diverse università cinesi.
La sonda ha rimandato la prima immagine ravvicinata tramite il satellite Queqiao, in orbita intorno al secondo punto lagrangiano (L2) del sistema Terra-Luna.

Incontri ravvicinati nello spazio
Due memorabili avvenimenti da ricordare sul finire del 2018 e l’inizio 2019…
Il primo gennaio, come ormai ben si sa, la New Horizons ha incontrato Ultima Thule ai confini del Sistema Solare, mentre il 31 dicembre scorso la sonda Osiris Rex ha raggiunto l’asteroide Bennu…
Osiris Rex ha viaggiato per oltre due anni nello spazio percorrendo 2,2 milioni di chilometri, effettuando il 31 dicembre il suo primo inserimento in orbita all’asteroide.
Ora dovrà eseguire una serie di misurazioni per rivelare la massa di Bennu, un asteroide carbonaceo che non ha subito molti cambiamenti geologici nel tempo. In seguito dovrà mapparne le proprietà chimiche e mineralogiche oltre scegliere due siti idonei per il prelievo di regolite carbonacea allo scopo di studiare la sua storia e distribuzione. Lo farà senza atterrare sull’asteroide ma per mezzo di un braccio robotico, poi ritornerà verso la Terra con il suo carico, rilasciando la capsula nel deserto dello Utah (Stati Uniti) nel 2023.

New Horizons tribute song...
Tributo personale di Brian May alla missione New Horizons, per celebrare il suo arrivo alla meta di Ultima Thule...
Trasmesso in anteprima il 31 dicembre 2018...
Trasmesso in anteprima il 31 dicembre 2018...
New Horizons a Ultima Thule
Il flyby più lontano nella storia dell’esplorazione spaziale
La sonda New Horizons ha sorvolato il piccolo mondo ghiacciato ai confini del Sistema Solare, distante dalla Terra più di 6,4 miliardi di km, il luogo più lontano mai esplorato, MU69 2014, chiamato Ultima Thule, a circa un miliardo di miglia oltre Plutone, nel buio e nel freddo della Fascia di Kuiper.
Per gran parte del mese di dicembre la sonda si è dedicata ai preparativi per il memorabile incontro, accendendo i propulsori per la manovra di correzione della traiettoria, riuscita perfettamente. Le prime immagini ad alta risoluzione scattate dallo strumento Lorri (Long Range Reconnaissance Imager), saranno processate e rese disponibili per fornire al team di New Horizons alcune delle risposte che aspetta da 13 anni.
Una prima immagine, scattata a 1,9 milioni di chilometri, ha già dato una sorpresa: il piccolo corpo cosmico, con diametro fra 20 e 30 chilometri, sembra avere forma allungata e ruota come un’elica.

Dalla Luna alla Terra...
1968...La vigilia di Natale, Frank Borman, Jim Lovell e Bill Anders, membri della Missione Apollo 8, sono stati i primi a orbitare attorno alla Luna e i primi a vedere il sorgere della Terra sopra la sua superficie.
Sette mesi più tardi, gli astronauti dell'Apollo 11 atterrarono sul nostro satellite.

Immagine riprocessata a colori da Jim Weigang
Sette mesi più tardi, gli astronauti dell'Apollo 11 atterrarono sul nostro satellite.

Immagine riprocessata a colori da Jim Weigang
Il primo selfie da Marte
Dopo tanti anni c'è ancora chi dubita siamo stati sulla Luna, che la ISS sia un inganno... Ora abbiamo una sonda che ci invia un selfie da Marte... Ci sarà anche per questo innegabile successo chi sosterrà sia l'ennesima falsità???
Si è fermata la sonda Dawn...
A pochi giorni dal Cacciatore di pianeti Kepler, esce di scena anche la sonda Dawn, la prima a visitare i più grandi asteroidi della fascia tra Marte e Giove, ossia Vesta e Cerere. Entrambe hanno ormai esaurito il carburante.
Lanciata il 27 settembre 2007, la sonda Dawn ha operato 11 anni, 3 in più del previsto, durante i quali ha raccolto oltre 11 milioni di immagini e 90 gigabyte di dati. Merito anche del contributo italiano, con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e allo spettrometro italiano Vir (Visible and infrared mapping spectrometer), realizzato da Leonardo. Compito della missione, è stato studiare l'infanzia del Sistema Solare attraverso Vesta e Cerere, attorno alle quali ha compiuto 2.450 orbite, in grado di portare gli studiosi fino alla formazione del nostro sistema planetario.
Tanti i traguardi scientifici di Dawn, uno dei più celebri è stata la scoperta di depositi di sali brillanti come diamanti all'interno di un cratere di Cerere. L’eredità che lascia è enorme, le sue foto e i suoi dati inviati a Terra saranno motivo di studio per decenni.

Lo storico sbarco cinese sulla Luna...
Tra poco meno di un mese la Cina ricorderà lo storico sbarco sulla Luna del dicembre 2013.
Ad approdare sul fondo pianeggiante di un’enorme cratere chiamato Sinur Iridum, è stata la sonda Chang’e-3. Un gioiello della tecnologia, capace di posarsi dolcemente sul suolo, e allo stesso tempo in grado di deviare dalla traiettoria in caso di rischi.
Lanciata nel 2013 è stata la prima missione di esplorazione della superficie lunare della Cina a utilizzare un lander e un rover, Yutu (Coniglio di giada), chiamato così per la divinità della Luna nella mitologia cinese, Chang'e 3 è diventata la prima imbarcazione a fare un atterraggio morbido sulla Luna in 37 anni, infatti, era dal 1976 che un laboratorio terrestre non si poggiava sul nostro satellite. L’ultima è stata la sonda sovietica “Luna 24“.

Chang'e-3

Yutu
Ultima modifica di Annali il Dom Nov 18, 2018 7:49 pm - modificato 1 volta.
Hayabusa e Ryugu a piena vista...
La superficie dell'asteroide Ryugu fotografata a metà settembre scorso dalla navicella spaziale Hayabusa 2, a soli 22,3 metri di distanza dal suolo. Usando il sistema ottico di navigazione a bordo della sonda costituito da una fotocamera telescopica e due grandangolari, l’agenzia spaziale giapponese (Jaxa) è riuscita a portare a casa l’immagine a più alta risoluzione mai ottenuta fino a ora, che permette di distinguere anche rocce con un diametro di appena 2 o 3 cm.
Tutto spiegato ancor meglio con l'ausilio di questo video:
Siamo andati sulla Luna...
A volte mi viene da considerare che non sempre sappiamo attribuirci i nostri meriti, tanto che di fronte a meraviglie come la conquista della Luna o la costruzione delle Piramidi, attribuiamo il primo a una grandissima mistificazione o truffa, ordita non si sa bene a quale scopo, o nel secondo caso, a prodezze di antichi costruttori alieni.
Così, negli anni successivi alla conquista, una serie di scrittori ha iniziato a cavalcare la favola di non essere mai stati sulla Luna... in un crescendo di disinformazione portato avanti sino ai giorni nostri…
Anche con la complicità di film, per esempio"Capricorn One" di P.Hyams.
Ho trovato questo video, datato 2014, molto interessante che vale la pena di guardare e magari… meditare…
Kepler- Cacciatore di pianeti:la sua fine...
Il 30 ottobre 2018, i responsabili della NASA hanno annunciato il definitivo decesso della sonda, ormai priva di carburante e con la possibilità di puntamento notevolmente compromessa dall’inizio del mese, nonostante la strumentazione scientifica fosse ancora in buonissime condizioni dopo quasi dieci anni di funzionamento.
Con Kepler e con il suo bottino di ben 2.681 esopianeti confermati, abbiamo compreso meglio la nostra posizione nel cosmo, che il nostro Sistema Solare è uno dei tanti fra quelli conosciuti, che i pianeti sono comunissimi corpi celesti nella galassia. Nonostante il gran numero di nuovi pianeti scoperti nelle zone abitabili delle stelle ospiti, nessuno di loro è risultato concretamente identico alla nostra Terra.
La sua principale caratteristica era la capacità di distinguere variazioni nella luminosità di una qualsiasi stella tra le 140 mila presenti nel suo enorme campo di vista, tra le costellazioni del Cigno e Lira, costantemente puntato dal suo specchio da 1,4 m.
Era stata lanciata nel maggio del 2009, andata quasi persa nel 2013 a causa di guasti importanti, riuscendo gli ingegneri a trovare una soluzione che permise di prolungare la vita operativa del telescopio e puntare altre zone celesti.
Con questo recupero di missione a Kepler fu assegnato il titolo di K2, che portò alla scoperta di altri 350 esopianeti, scrutando dalla sua orbita eliocentrica prevalentemente stelle lontane spesso a migliaia di anni luce.
Suo successore sarà il telescopio Tess da poco lanciato sempre dalla NASA, che si dedicherà prevalentemente all’osservazione in dettaglio di stelle vicine.

Bepi Colombo: il viaggio verso Mercurio
È stata lanciata dal cosmodromo europeo di Kourou nella Guyana francese la sonda “Bepi Colombo” (il nome in omaggio all’astronomo Giuseppe Colombo, detto Bepi) grazie ad un vettore Ariane 5 con destinazione Mercurio, una prima missione tutta europea diretta al pianeta più interno del nostro sistema solare dove, data l’estrema al nostro astro ci sono temperature altissime.
Ora la sonda è finalmente in orbita, e i suoi diversi moduli stanno per prendere la direzione per l'incontro con Mercurio. Ha una grandezza limitata di pochi metri ma contiene tantissima tecnologia, attraverserà lo spazio fino alla sua destinazione dove, giunta al traguardo, inizierà a dividersi e ognuno dei suoi moduli, studiato per un compito specifico, comincerà il lavoro di ricerca e rilevamento dati per cui è stato progettato e costruito, cosa che avverrà all’incirca nel 2025.
Prende forma il prossimo compagno di Curiosity
Ancora obiettivo Marte... questa volta per dotare di un compagno il solitario Curiosity...
Un gioiellino a sentire i costruttori della NASA...
Un gioiellino a sentire i costruttori della NASA...
Hayabusa- 2 raggiunge il suo asteroide...

Dallo scorso giugno, la sonda giapponese JAXA, Hayabusa-2 (Falco pellegrino), attraversa lo spazio profondo nella fascia principale degli asteroidi tra Marte e Giove, in compagnia di Ryugu, un asteroide con un’ampiezza massima di circa un chilometro. La sonda ha raggiunto il suo asteroide dopo tre anni e mezzo di viaggio ed è solo all’inizio della sua esplorazione, si tratta di una missione molto complessa e alquanto ambiziosa che si propone non solo di riportare a terra numerosi campioni dell'asteroide, ma al momento sta depositando una piccola squadra di rover saltellanti che vagheranno per l'asteroide.
Il Sole si muove veloce nel cielo nero di Ryugu (162173 Ryugu), dove il giorno dura circa 7 ore e 38 minuti. Su questo piccolo corpo celeste anche la gravità è ridotta e questo permette ai rover di spostarsi sul terreno roccioso saltellando.

Ecco le prime immagini scattate dai rover
La prima molto dinamica, è stata catturata dal rover MINERVA-1A lo scorso 22 settembre alle ore 04:44 circa (ora italiana).
L’immagine mostra la superficie registrata durante il salto. Sulla destra si nota un riflesso dovuto alla luce solare.
L’immagine mostra la superficie registrata durante il salto. Sulla destra si nota un riflesso dovuto alla luce solare.

La seconda fotografia è stata catturata invece dal rover MINERVA-1B il 21 settembre alle ore 06:07 (ora italiana), poco dopo la separazione dalla sonda Hayabusa2. La superficie di Ryugu è nella parte bassa a destra.

In viaggio verso il Sole
Da Cape Canaveral, storico complesso della base americana in Florida, la sonda Parker Solar Probe ha iniziato il suo viaggio verso il Sole. Il lancio è avvenuto grazie a un potente Delta IV Heavy, il “peso massimo” della United Launch Alliance, alto circa 72 metri. Al lancio ha partecipato anche Eugene Parker, oggi novantenne, che nel 1958 ipotizzò la presenza del vento solare. Parker è il primo a vedere partire una sonda con il proprio nome. La Parker Probe è una nuova sonda interamente dedicata allo studio del Sole che arriverà a lambire la nostra stella immergendosi nelle regioni più interne del vento solare. Si spingerà a poco più di 6 milioni di chilometri dal Sole, dove sarà protetta dal calore grazie a un apposito scudo solare. Arriverà in novembre, dopo una serie di manovre di assist gravitazionale, partendo dal primo incontro con Venere a ottobre e immettersi poi in orbita solare a novembre. Per spingerla verso il Sole, i tecnici della NASA hanno impartito un’accelerazione record alcune decine di volte maggiore di quella necessaria per raggiungere il pianeta rosso. La Parker raggiungerà la velocità record di 700 chilometri l’ora, diventando la sonda più veloce mai costruita dall’uomo. Giunta nei pressi della nostra stella, inizierà una serie di manovre di rallentamento che la porteranno nell'atmosfera solare, dove studierà in dettaglio i meccanismi alla base del vento solare.

Re: Grandi conquiste dello spazio
La sonda spaziale dell'ESA Mars Express, in orbita intorno al pianeta rosso, ha realizzato questa stupenda immagine della calotta del polo sud di Marte il 17 dicembre del 2012. La calotta è costituita da un ghiacciaio di acqua e CO2 dello spessore di 3 km, con un'estensione di circa 350 km di diametro. Il gioco di colore con la terra rossa del suolo marziano visto dallo spazio è spettacolare.

La sonda Cassini fotografa IO
Una fantastica visione di IO, la luna di Giove, catturata dalla sonda Cassini con il gigante pianeta gassoso sullo sfondo, offrendo una eccezionale dimostrazione della dimensione relativa del pianeta dominante.
Io gira intorno alla sua orbita una volta ogni 42 ore alla distanza di 420.000 chilometri dal centro di Giove.
La sonda era, nell’aprile 2012 al momento di registrare i dati dell’immagine, a circa 10 milioni di chilometri da Giove.

Re: Grandi conquiste dello spazio
Un video un po' datato... l'ho ripreso in un mio vecchio spazio di "Astronomia per tutti"...
Parte da un film cult, "Star Trek", ma intercalate, le riprese, da spiegazioni tecnologiche e non solo cinematografiche a sensazione...
Re: Grandi conquiste dello spazio
Tanti anni di preparazione e la sonda InSight della NASA è finalmente partita per il suo viaggio verso Marte.
Lanciata con successo alle 13:05 italiane di sabato dalla base di Vandenberg, in California, è stata portata in orbita da un razzo Atlas V, scopo della missione sarà lo studio delle regioni più interne di Marte, che permetterà di comprendere come sia fatto il Pianeta Rosso, ma non solo, anche come si sono formati gli altri pianeti rocciosi fra cui la Terra.
Il viaggio durerà circa sei mesi, al termine dei quali la sonda si immetterà in orbita marziana e scenderà sulla superficie del Pianeta Rosso per “ascoltare” i segnali provenienti dal sottosuolo, così come fatto analogamente per studiare l’interno del nostro pianeta,
InSight sfrutterà la propagazione delle onde sismiche nell’interno di Marte per determinarne con precisione la struttura interna. Nel corso della sua missione biennale, La sonda sarà anche in grado di monitorare la distanza dalla Terra e di misurare con precisione il moto di Marte sotto l’azione della gravità del Sole, da cui sarà possibile capire la componente liquida del nucleo marziano. Dalle misure della composizione interna del pianeta gli scienziati sperano di trovare anche indicazioni di concentrazioni di acqua liquida nel sottosuolo. Insieme alle altre sonde in orbita intorno a Marte, InSight ci aiuterà a comprendere meglio il passato del Pianeta Rosso e la formazione dei pianeti rocciosi come Venere e la nostra Terra.

Re: Grandi conquiste dello spazio
TESS – il nuovo cacciatore di pianeti
Con la missione Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA avremo una nuova sentinella spaziale alla ricerca di pianeti intorno ad altre stelle. È stata, infatti, lanciata con successo nella notte fra il 18 e il 19 aprile (00:51 ora italiana), con un vettore Falcon 9 realizzato dalla SpaceX di Elon Musk, da Cape Canaveral, rientrato come da programma su una “nave drone” di appoggio nell’Atlantico.
La missione di TESS durerà due anni, durante i quali il telescopio osserverà un campione di 350 mila stelle fra le più brillanti del cielo, sfruttando il metodo dei transiti, osservando cioè le deboli fluttuazioni di luce causate dal passaggio degli esopianeti di fronte alla loro stella principale. Secondo le stime, nel corso della sua missione principale TESS potrebbe scoprire circa 20 mila nuovi esopianeti, 500 dei quali di dimensioni paragonabili a quelle della Terra, tra i quali possibili gemelli del nostro pianeta.
Re: Grandi conquiste dello spazio
Matisse
Il Multi AperTure mid-Infrared SpectroScopic Experiment, abbreviato in MATISSE, è uno strumento installato su Very Large Telescope (VLT) dell’Osservatorio Australe Europeo (Eso), che permette di realizzare immagini e spettri astronomici in luce infrarossa con risoluzioni mai ottenute prima. Dopo 12 anni di lavoro da parte di un team di astronomi e ingegneri di Francia, Germania, Austra e Paesi Bassi, MATISSE ha finalmente ottenuto la sua “prima luce”, realizzata combinando osservazioni dai telescopi del VLT, installato all’Osservatorio di Cerro Paranal in Cile.
MATISSE è uno strumento interferometrico, ossia che sfrutta l’interferenza della luce raccolta dai quattro telescopi realizzando immagini ad altissima risoluzione.
Per le prime osservazioni MATISSE è stato puntato su Betelgeuse, la gigante stella rossa della costellazione di Orione che si suppone potrebbe esplodere come supernova fra alcune centinaia di anni.
Patate e bachi da seta sulla Luna
La Cina sta progettando una missione per esplorare l’altra faccia della Luna, quella che da terra non vediamo mai e nel contempo portare organismi viventi per verificare sia possibile la realizzazione di un piccolo sistema che possa sopravvivere in ambienti ostile quanto quello lunare.
La missione “Chang’e-4”, lancerà una prima sonda che entrerà in orbita con il nostro satellite per fare da ponte radio e televisivo a un’altra sonda che seguirà dopo alcuni mesi e che scenderà sulla superficie lunare con a bordo un rover.
“A bordo della sonda vi saranno delle patate, semi di arabidopsis e uova di bachi da seta. Le uova si schiuderanno dando vita ai bachi da seta che produrranno anidride carbonica, mentre le patate e i semi emetteranno ossigeno attraverso la fotosintesi. Insieme potranno creare un semplice ecosistema sul nostro satellite naturale”. Un passo fondamentale per creare serre che un giorno possano alimentare gruppi di astronauti che vivranno permanentemente sulla Luna.
La Terra e la Luna viste da cinque milioni di chilometri di distanza
La missione OSIRIS-REX (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, and Security–Regolith Explorer) la prossima estate si avvicinerà all’’asteroide Bennu, un corpo roccioso che parrebbe essere ricco di carbonio, materiali organici precursori della vita. Dopo averlo analizzato dall’orbita OSIRIS - Rex scenderà a toccare la superficie permettendo al sistema opportunamente studiato, di recuperarne un campione e portarlo sulla Terra.
Lo scopo della missione è la ricerca di risposte che consentano di capire come sia nato il nostro sistema solare.
E’ risaputo, infatti, che lo studio e l’esplorazione degli asteroidi, i resti del processo che ha condotto alla formazione dei pianeti, permette di acquisire informazioni sul lontano periodo della storia del nostro Sistema Solare.
In attesa dei momenti più scientifici della missione, la sonda ha inviato a Terra una straordinaria immagine, la fotografia del nostro piccolo pianeta blu con il suo satellite, scattata dallo strumento MapCam da oltre 5 milioni di chilometri dalla Terra, mostrando del nostro pianeta, sospeso in un mare di nulla, le reali sue microscopiche dimensioni.

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