Grandi conquiste dello spazio
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Hubble scopre asteroidi sconosciuti
L’immagine ripresa dal telescopio spaziale “Hubble” mostra strane virgole comparse nel suo campo mentre stava fotografando remotissime galassie nel corso della campagna osservativa “Frontier Fields”. Sono tracce lasciate da sette asteroidi capitati per caso, minuscoli oggetti rocciosi in primo piano, a 250 milioni di chilometri da noi, sullo sfondo dell’imponente ammasso di galassie Abell 370, lontano miliardi di anni luce. Le “virgole” sono venti e hanno strane curvature per motivi di parallasse, ma gli asteroidi che hanno invaso il campo sono, in effetti, solo sette. La cosa interessante è che cinque di essi non erano ancora conosciuti, la scoperta di “Hubble” è stata involontaria, come gradito effetto collaterale della sua ricerca cosmologica. Abel 370 si trova a 4,7 miliardi di anni luce nella costellazione della Balena, contiene centinaia di galassie ed è il più lontano tra gli ammassi classificati da George Ogden Abell (1927-1983).

La Voyager 1 riaccende i motori
37 anni di inattività e i retrorazzi della sonda Voyager 1 inizialmente destinati alle correzioni di rotta sono stati riattivati con successo. Una manovra che potrebbe aiutare ad allungare ulteriormente la vita della mitica sonda spaziale. Lo hanno fatto gli ingegneri della NASA in un’impresa che ha quasi dell'incredibile.
La sonda, che insieme alla gemella Voyager 2 recentemente ha festeggiato i 40 anni dal lancio, continua a funzionare e a trasmettere importanti informazioni oltre il sistema solare, da oltre 21 miliardi di chilometri di distanza i. Le comunicazioni si possono realizzare grazie a piccole manovra che consentono all'antenna del veicolo di rimanere orientata verso la Terra. I razzi sparano periodicamente piccoli impulsi, della durata di pochi millisecondi. Nei giorni scorsi sono stati attivati i quattro propulsori TCM per la prima volta in 37 anni e testato la loro capacità di orientare l'astronave utilizzando impulsi di 10 millisecondi. Il team ha atteso con impazienza l'arrivo dei dati di telemetria e mercoledì ha appreso che i propulsori del TCM funzionavano perfettamente, così come i propulsori del controllo di assetto.Si spera di promulgare la vita della Voyager 1 per ancora due o tre anni.

Anche musica dallo spazio
Raccogliendo le informazioni inviate alla Terra dalla sonda Voyager 1, lanciata nello spazio nel 1977 (giusto quaranta anni fa), due ricercatori e compositori, Domenico Vicinanza e Genevieve Williams, convertendo in note musicali numeri e dati raccolti dalla sonda hanno creato una melodia suonata da un’orchestra vera e propria, con violini, arpa, flauti, ottavini, corni, pianoforte e altri strumenti, per descriverne il viaggio giunto ormai oltre il sistema solare.
Intervistato, il compositore Domenico Vicinanza spiega come siano stati scelti gli strumenti e quali legami con i dati raccolti da Voyager 1.
«Gli strumenti sono stati scelti in base alla loro capacità di suonare in modo naturale le note generate dalla sonificazione. I dati dal 1977 al 2012 sono suonati dai violini secondi, raddoppiati dai corni e dal pianoforte durante i periodi in cui la sonda ha visitato (è entrata ed è uscita dall’orbita) Giove e Saturno. Nel 2012, Voyager 1 lascia il Sistema solare, le note diventano più acute e i violini secondi lasciano il posto a flauto, ottavino, con accompagnamento di arpa e celesta. La tonalità cambia da do maggiore a mi bemolle maggiore. L’orchestrazione segue, sottolinea, mette in evidenza i cambiamenti, esattamente come i cambi di colore e spessore delle linee rendono porzioni di un grafico più evidenti».
Ascoltiamo la musica cosmica sulle note di Voyager1...
Il grande radiotelescopio cinese di 500 metri

Primi dati scientifici del radiotelescopio cinese FAST, il più grande del mondo nella categoria a singolo disco sferico,in questo caso, non paraboloide, che ha registrato, il 10 agosto scorso, i segnali di due pulsar, cioè di due stelle di neutroni. L’esordio con successo del gigantesco strumento cinese è stato comunicato il 10 ottobre dopo i dati confrontati e confermati da un radiotelescopio australiano.
Il radiotelescopio è il fiore all’occhiello della radioastronomia cinese: migliaia di singoli pannelli da guidare in modo coordinato all’inseguimento del segnale radio nel ristretto spazio di cielo raggiungibile dallo strumento che occupa una valle intera.
FAST (sigla di Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope) si trova nella provincia di Guizhu nella Cina meridionale ed è gestito dai National Astronomical Observatories della Cina. I segnali delle due pulsar sono stati catturati dopo un anno di messa a punto.
Sarà possibile che grazie alla sua altissima sensibilità possa captare qualche segnale intelligente di origine extraterrestre?
"Fionda gravitazionale" di Gaetano Crocco
Una delle più grandi figure della storia dell'astronautica italiana è senz'altro Gaetano Crocco che fra i tanti studi e lavori che compì teorizzò la possibilità di un tour da compiere in 365 giorni con doppio flyby di Marte e Venere con il minor dispendio possibile di carburante.
Il lavoro fu presentato nel VII Congresso Internazionale Astronautico del 1956 e prevedeva una sola accensione per lasciare l'orbita terrestre, un viaggio di 113 giorni per raggiungere Marte con un flyby di 1,2 milioni di km e raggiungere Venere in 154 giorni e il ritorno Venere-Terra in altri 98 giorni.
Ho ritrovato il “compitino” assegnatomi da Ciccio… 10 ottobre 2012 (Nuova astronomia)
Che non è un compitino da poco non conoscendo nulla del personaggio. Ciccio l’ingegnere, sì, che è un esperto del settore e ogni tanto mi porta a occuparmi di personaggi che han fatto la storia aprendo la strada alla scienza missilistica.
Intanto ho appreso che Gaetano Crocco è stato uno scienziato italiano tra i principali sostenitori del centro ricerche di "Guidonia la Città dell’Aria", dove sviluppò sistemi di satelliti e traiettorie.
Si dedicò in special modo alla scienza missilistica e astronautica dopo la seconda guerra mondiale, proponendo e progettando un vettore a stadi paralleli, molto avveniristico per quei tempi.
Il suo più grande contributo all’astronautica mondiale, oltre che italiana, fu la memoria che presentò a Roma, nel 1956 al Congresso Astronautico Internazionale IAF, intitolata “ Giro esplorativo di un anno Terra-Marte-Venere-Terra”, impostato sullo sfruttamento del campo gravitazionale di Marte e di Venere per diminuire il tempo del viaggio.
Fu tanta l’importanza dell’intuizione, divenuta nota come “fionda gravitazionale”, che negli anni a seguire la NASA, affidando a istituti di ricerca i progetti di viaggi su altri pianeti, raccomandava di basare gli studi sulla “Crocco Mission”.

“fionda gravitazionale” o gravity assist, manovra oggi utilizzata in numerose missioni interplanetarie americane, europee e russe per accelerare le sonde con un ridotto dispendio di carburante.
Osiris Rex in avvicinamento alla Terra...
Sino alle ore 12:52 di oggi venerdì 22 settembre era possibile individuare, da osservatori e astrofili il veicolo spaziale Osiris Rex mentre si avvicinava al nostro pianeta.
La missione di ritorno del ricercatore d'asteroidi supererà i 17.000 chilometri sopra la Terra utilizzandola come una fionda per completare il suo viaggio verso l’asteroide Bennu.
OSIRIS-REX sta intraprendendo una missione impegnativa per visitare l'asteroide vicino, esaminare la superficie, raccogliere campioni e riportali in modo sicuro sulla Terra.
La navicella spaziale a metà del suo viaggio richiede una spinta supplementare per incontrarsi con successo con Bennu.
L'orbita di Bennu intorno al Sole è inclinata di sei gradi rispetto alla Terra. L'aiuto della gravità cambierà la traiettoria di OSIRIS_REX per mettere l'astronave in un percorso che corrisponda alla velocità dell'asteroide e alla sua traiettoria.
Usare la gravità propria della Terra è un modo intelligente per far volare la navicella sul piano orbitale dell’asteroide risparmiando combustibile.
Diverse manovre sono state compiute nel 2016 per cambiare velocità in preparazione del flyby fra navicella e Terra.

Re: Grandi conquiste dello spazio
La "Cassini" è giunta alla fine, concludendo gloriosamente la sua missione intorno a Saturno iniziata vent’anni fa e terminata il 15 settembre 2017 con un tuffo nell’atmosfera di Saturno, suo estremo contributo alla scienza. L’ultimo contatto radio era stato previsto alle ore 13:54 ora italiana. Il segnale ha impiegato 83 minuti a coprire la distanza di 1,4 miliardi di chilometri che attualmente separa la Terra da Saturno.
Un “Gran finale”, come chiamato dagli stessi addetti ai lavori.
Un ultimo dato, non scientifico ma di grande significato: in totale 27 paesi hanno collaborato alla missione Cassini. Lo spazio è anche dialogo, incontro, collaborazione tra i popoli all’insegna di un ideale di conoscenza. Questa lezione “politica” è un’altra eredità di “Cassini”, forse la più importante.
Plutone, le sue catene montuose e pianure ghiacciate
New Horizons 14 Luglio 2015.
Dunque due anni fa la navicella spaziale aveva inviate queste prime immagini ravvicinate di Plutone, con i colori poi intensificati per fare meglio risaltare i dettagli di rosse catene montuose e candide pianure. Nel flyby di poche ore ci mostra dell’ex nono pianeta ora nano, un mondo lontano molto complesso e spettacolare.
Cassini fra gli anelli di Saturno
La navicella della Nasa “Cassini”, il 26 aprile per la prima volta si è infilata attraverso gli anelli di Saturno in una zona mai esplorata così da vicino
La sonda è transitata alla velocità di 124 mila chilometri l’ora ad appena 300 chilometri dal bordo interno dell’anello e a 3000 dallo strato più alto delle nuvole che avvolgono il pianeta I tecnici e gli scienziati americani ed europei che seguono la missione erano ben consapevoli del pericolo poiché non si conosceva la “densità” di meteoroidi e polveri che “Cassini” avrebbe incontrato in quella regione. Per assicurare una, anche pur debole difesa, l’antenna parabolica della navicella, quattro metri di diametro, è stata messa “a prua”, in modo da proteggere le parti più vitali, comportando l’interruzione delle comunicazioni con la sonda per 20 ore. Sospiro di sollievo il 27 aprile quando l’antenna è stata nuovamente orientata verso la Terra e i primi dati su quel transito acrobatico hanno incominciato ad affluire al Jet Propulsion Laboratory. Costatato che il rischio è accettabile, gli scienziati procederanno con le prossime immersioni programmate. L’ultima delle quali avvenuta lo scorso 2 maggio, da ripetersi fino alla conclusione della missione che avverrà con un tuffo nell’atmosfera di Saturno nel prossimo mese di settembre.
“Cassini”, cui contribuisce anche l’Agenzia Spaziale Europea, è nello spazio dal 1997, ha raggiunto Saturno nel 2004, all’inizio del 2005 ha sganciato sul satellite Titano la sonda europea “Huygens” e poi preso in esame uno dopo l’altro tutti i principali satelliti di Saturno, compresi quelli piccolissimi chiamati “pastori” perché con la loro debole azione gravitazionale mantengono in carreggiata i piccoli grumi di ghiaccio che costituiscono gli anelli.
Hubble:27 anni nello Spazio...
Il telescopio spaziale “Hubble”, lanciato il 24 aprile 1990, ha festeggiato il suo ventisettesimo compleanno, e ancora oggi, questo straordinario strumento che orbita intorno sopra di noi a 500 chilometri di quota ci regala immagini portentose.
Come le due galassie, NGC 4302 e NGC 4298, che si trovano a cinquantacinque milioni di anni luce di distanza da noi nell’ammasso della Chioma di Berenice, un’estensione, a sua volta dell’Ammasso della Vergine. Tra le due galassie scorre un flusso di stelle che la maggiore gravitazionalmente, strappa a quella minore.
Furono scoperte da William Herschel nel 1784, tre anni dopo aver scoperto casualmente il pianeta Urano.

Re: Grandi conquiste dello spazio
La missione “Cassini”
Da 13 anni intorno a Saturno, il 22 aprile la navicella compirà il suo dodicesimo e ultimo sorvolo ravvicinato di Titano. Quattro giorni dopo si avventurerà nella regione inesplorata tra il pianeta e i suoi anelli, si suppone senza particolari pericoli, poiché per 22 volte la navicella si era già infilata nella divisione di appena 2400 chilometri tra gli anelli principali.
Infine il 15 settembre ci sarà il tuffo finale nell’atmosfera del pianeta, decretando non solo la fine della missione, ma principalmente la sua.
Punto d'arrivo Alpha Centauri
Alpha Centauri è il sistema di stelle a noi più vicino che da qualche tempo interessa le imprese private, disposte a cifre importanti per trovare la stella con una Terra gemella.
Vi sono anche progetti, a quanto pare, poco dispendiosi, come il Project Blue del BoldlyGo Institute, un piccolo telescopio dotato di coronografo con un solo obiettivo, ottenere cioè, un’immagine diretta di un mondo simile alla nostra Terra, nella zona abitabile attorno alle due stelle di Alpha Centauri, a poco più di 4 anni luce da noi. Il suo sarà un piccolo occhio, uno specchio da mezzo metro di diametro, non in grado di vedere mondi troppo vicini alla stella madre ma sufficiente, garantiscono i progettisti, per scoprire e immortalare eventuali pianeti che transitino invece nelle vicinanze di Alpha Centauri.
Cassini addio...
Ancora un altro anno e poi la straordinaria impresa di Cassini, la sonda NASA-ESA, troverà su Saturno, il pianeta del quale ha svelato quasi ogni mistero e mostrato ogni meraviglia, il gran finale. Infatti, la sua missione nel settembre 2017 sarà dichiarata conclusa.
Con Gaia la mappa della Via Lattea
Il primo rilascio dati della missione europea ESA “Gaia” farà luce su asteroidi nascosti, l’espansione dell’Universo e gli esopianeti, rivoluzionando la nostra comprensione di numerosi campi dell’astronomia.

La camera da 1 miliardo di pixel del satellite Gaia mentre mappa stelle ed altri oggetti nella Via Lattea.
Nella mappa saranno contenuti un miliardo o più di oggetti, sarà mille volte più estesa e almeno dieci volte più precisa di tutto ciò che si era ottenuto in precedenza.
Re: Grandi conquiste dello spazio
Re: All'ingresso del castello nella stanza dei cassetti Annali Oggi a 1:33 am
La scoperta di un pianeta di tipo terrestre intorno alla stella più vicina a noi, Proxima Centauri ha scatenato la fantasia... Per compiere una missione in tempi ragionevoli, dovresti raggiungere il 20 per cento della velocità della luce, così da arrivare entro 25-30 anni dalla partenza. E pensa ai pericoli che correresti!!! Atomi di idrogeno ed elio e a maggior ragione granuli di polvere si comporterebbero come proiettili con velocità relativistiche. Gli atomi di gas corroderebbero la superficie del tuo veicolo spaziale, la polvere scaverebbe crateri e vaporizzerebbe qualsiasi materiale. Un granulo da 15 micron (lo spessore di un capello umano) sarebbe in grado di distruggere il veicolo.
Ripensaci e dormici su...
'notte Eroil... Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven
Tutte cose superabili se si riuscisse a fabbricar in piccolo una navetta simil terrestre con tanto di campo magnetico incorporato … Ma la vedo dura … L'unica è trasmettere via luce , geniche “informazioni” , piuttosto che fisicamente muovere ,quandanche sia, avatar e cloni …
La scoperta di un pianeta di tipo terrestre intorno alla stella più vicina a noi, Proxima Centauri ha scatenato la fantasia... Per compiere una missione in tempi ragionevoli, dovresti raggiungere il 20 per cento della velocità della luce, così da arrivare entro 25-30 anni dalla partenza. E pensa ai pericoli che correresti!!! Atomi di idrogeno ed elio e a maggior ragione granuli di polvere si comporterebbero come proiettili con velocità relativistiche. Gli atomi di gas corroderebbero la superficie del tuo veicolo spaziale, la polvere scaverebbe crateri e vaporizzerebbe qualsiasi materiale. Un granulo da 15 micron (lo spessore di un capello umano) sarebbe in grado di distruggere il veicolo.
Ripensaci e dormici su...
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Tutte cose superabili se si riuscisse a fabbricar in piccolo una navetta simil terrestre con tanto di campo magnetico incorporato … Ma la vedo dura … L'unica è trasmettere via luce , geniche “informazioni” , piuttosto che fisicamente muovere ,quandanche sia, avatar e cloni …
Charade- Admin/Mod
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Data d'iscrizione : 07.07.14
Re: Grandi conquiste dello spazio
Il bello è quello, solo nenie, letture coraniche e sermoni, il paese è l'Iran.
La paura dell'imam che ha ordinato la distruzione era appunto che ricevessero
anche i nostri programmi. E pensare che basta non accendere il televisore
come faccio io.
Ciao
La paura dell'imam che ha ordinato la distruzione era appunto che ricevessero
anche i nostri programmi. E pensare che basta non accendere il televisore
come faccio io.
Ciao

eroil- Messaggi : 6554
Data d'iscrizione : 25.07.16
Località : Neverwinter
Re: Grandi conquiste dello spazio
"Intanto qui sulla terra qualcuno fa distruggere nel suo paese i ripetitori
TV perché servono a ricevere trasmissioni contrarie all'etica coranica. "
TV perché servono a ricevere trasmissioni contrarie all'etica coranica. "
Bè, se le loro trasmissioni Tv, sono simili alle nostre non perdono mica tanto...Etica o non etica...

Re: Grandi conquiste dello spazio
Ciao Annalì, sperando che questi studi non sommino domande
ma generino delle risposte.
Intanto qui sulla terra qualcuno fa distruggere nel suo paese i ripetitori
TV perché servono a ricevere trasmissioni contrarie all'etica coranica.
Ottimi articoli...da profano
ma generino delle risposte.
Intanto qui sulla terra qualcuno fa distruggere nel suo paese i ripetitori
TV perché servono a ricevere trasmissioni contrarie all'etica coranica.
Ottimi articoli...da profano

Ultima modifica di eroil il Mar Ago 02, 2016 11:58 pm - modificato 1 volta.
eroil- Messaggi : 6554
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Le lenti gravitazionali
La NASA presenta il prossimo progetto con protagonista Hubble Space Telescope, una missione di tre anni, per catturare oggetti lontanissimi sfruttando l’effetto delle lenti gravitazionali e ottenere la vista più profonda dell’Universo.
“Siamo arrivati sulla Luna. Viviamo e lavoriamo nella Stazione Spaziale Internazionale. Siamo arrivati su una cometa e su Marte ci sono più robot che batteri. Credete che ormai le avventure nello spazio siano arrivate a uno stallo? Credete che ormai non ci resti più nulla da scoprire? Non è così, lì fuori i misteri sono dietro l’angolo e l’ultima frontiera non è stata ancora raggiunta.”
Hubble nella sua missione studierà nel dettaglio l’ammasso galattico Abell S1063 per catturare oggetti lontanissimi, impossibili da raggiungere con la strumentazione classica, sfruttando l’effetto delle lenti gravitazionali.
Come previsto da Einstein nella sua Teoria della relatività generale.
Juno Triumph
La sonda porta con sé anche una placca dedicata a Galileo, fornita dall' Agenzia Spaziale Italiana (ASI). È una copia in alluminio dell'originale manoscritto in cui Galileo ha descritto per la prima volta le quattro lune galileiane di Giove. Oltre a questo porta anche tre figurine LEGO, che rappresentano Galileo, Giove e sua moglie Giunone (Juno). Dal Monte Olimpo, Giunone guardando attraverso le nubi è riuscita a capire la vera natura di suo marito, la sonda Juno spera di riuscire a fare lo stesso con il più grande gigante gassoso del Sistema Solare.

Iscrizione dedicata a Galileo, presente sulla sonda Juno. Il testo dice: "Nell'11esimo (giorno), era in questa formazione, e la stella più vicina a Giove era metà della dimensione dell'altra e molto vicina all'altra così che, durante le precedenti notti, tutte e tre le stelle osservate erano della stessa dimensione e distanti...."
Juno Triumph
Con qualche giorno di ritardo dovuto a contrattempi con la connessione internet, ecco come la NASA consegna "trionfalmente" Juno e l'avvenuto arrivo nell'orbita del maestoso Giove...
La missione Juno
La notte fra il 4 e il 5 luglio la sonda NASA Juno entrerà nell'orbita di Giove dando inizio a una nuova missione di esplorazione spaziale...
Ascensore spaziale addio ?
Una recente ricerca ha dimostrato sia molto prematura l'idea di un elevatore spaziale sorretto e guidato da un cavo di nanotubi di carbonio.
I nano tubi in teoria, avrebbero le caratteristiche giuste per realizzarlo,poiché idealmente possono offrire una resistenza fino a 100 gigapascal (il Pascal è l’unità di misura per misurare lo sforzo e la pressione), che è anche il minimo necessario alla formazione dei nanotubi. Per avere un’idea di ciò che significa in termini di resistenza alla trazione, si pensi che un filo di nanotubi dello spessore di un capello può sostenere un’automobile.
Ora ultima ricerca scopre che la resistenza del cavo potrebbe venire meno a causa di un singolo atomo fuori posto: Feng Ding (politecnico di Hong Kong) ha provato a togliere un atomo da un esagono (trasformandolo in un pentagono) o a inserirne uno in più così da formare un ettagono (un poligono con sette lati). La resistenza del filo di nanotubi è crollata in modo significativo. Se poi anziché un atomo ne vengono sottratti o immessi diversi, la situazione degenera con un effetto a catena su un ampio tratto del nanotubo.
Le missioni Spacelab
TS-40, il lancio dello Space Shuttle Columbia, avvenuto il 5 giugno 1991, è stata la quinta missione Spacelab, e la prima dedicata alla biologia.
È stato anche il primo volo spaziale, della durata di nove giorni, comprendente tra l’equipaggio tre membri donne.

La sonda "Juno" sempre più vicina a Giove
Il 4 luglio prossimo è il giorno in cui la sonda “Juno” (NASA) arriverà a Giove e s’inserirà in un’orbita polare intorno al pianeta più massiccio e dotato del più intenso campo magnetico. Nonostante sin dagli anni 70 del secolo scorso una flotta di sonde, da Pioneer, Voyager 1 e 2, Galileo, Ulysses, Cassini, sino a New Horizons, abbia indagato Giove e i suoi satelliti (ben 76), il pianeta gigante rimane il più misterioso del Sistema solare.
Sappiamo che emette più energia di quanta ne riceva dal Sole e ciò lo rende simile a una debolissima mini-stella mancata.
La sonda era partita dalla Terra nell’ottobre 2011 con il compito di risolvere l’enigma della struttura interna di Giove, scoprire, cioè, abbia o no, un nucleo roccioso, oltre che studiare in modo specifico la sua magnetosfera e di chiarire il bilancio energetico del pianeta, in special modo sulla dinamica e all’emissione infrarossa dei suoi sistemi nuvolosi.
L’impresa di “Juno” del 4 luglio non sarà priva di rischi, la riaccensione del motore principale per 30 minuti la inserirà in un’orbita polare mai tentata prima, con un periastro molto basso. L’attraversamento delle potenti fasce di radiazione potrebbe, infatti, essere fatale per gli strumenti a bordo della sonda, la cui elettronica sarà investita da una tempesta di particelle ad alta energia.
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