Pianeti e loro satelliti
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Venere: un Paradiso?
I telescopi ottici ci hanno sempre mostrato il pianeta Venere come la summa dell’inferno: coperta da spesse nubi, atmosfera irrespirabile di anidride carbonica e acido solforico, il tutto completamente impenetrabile,la superficie costellata di crateri e vulcani, davvero poco invitante…
Alcuni ricercatori statunitensi e canadesi si sono posti una domanda: “Si potesse riavvolgere il nastro degli eventi e tornare all’istante prima che accadesse? Se le condizioni iniziali del Sistema solare fossero state anche impercettibilmente diverse?”
La risposta pubblicata su Astrobiology: “Venere avrebbe potuto essere un mondo ospitale, pieno di vita, lussureggiante!”
Questo quanto cercato d’intravvedere attraverso alterazioni studiabili con l’osservazione di altri sistemi planetari, in particolare quelli in fase di formazione.
Occhi su Saturno
È possibile da tutto il mese osservare e ammirare il pianeta più caratteristico del Sistema Solare ricordando la figura di un grande astronomo italiano: Gian Domenico Cassini, studioso di saturno al quale dedicata la sonda spaziale che tutt’ ora sta viaggiando intorno al pianeta del re degli anelli.
Gian Domenico Cassini (Perinaldo 1625 – Parigi 1712).

Giove e le sue lune
Quando Galileo rivolse il cannocchiale verso Giove vide quattro piccole stelle che lo accompagnavano, allineate lungo l'eclittica e che oscillavano a destra e a sinistra seguendolo nel suo moto attraverso il cielo. Diversi altri osservatori, tra cui Keplero, confermarono la scoperta e ne dedussero, come aveva fatto Galileo, che i nuovi astri giravano attorno a Giove così come la Luna attorno alla Terra ed i pianeti attorno al Sole. Galileo dedicò i nuovi astri alla famiglia dei Medici chiamandoli astri medicei. Furono poi battezzati con i nomi di Io, Europa, Ganimede e Callisto. Verso il 1665 Cassini studiò con accuratezza i loro movimenti e predisse i tempi delle loro eclissi.

Quanto è grande la luna di Giove,Io?
Io, il satellite di Giove,3.600 km. di diametro, ripreso dalla sonda Cassini mentre offre una splendida dimostrazione della dimensione relativa del pianeta dominante. (Giove sullo sfondo)

Re: Pianeti e loro satelliti
Il Time Lapse del passaggio di Mercurio davanti al Sole ripreso dagli strumenti del telescopio Solar Dynamics Observatory (SDO) a diverse lunghezze d'onda.
9 Maggio: transito di mercurio
Il transito di Mercurio sul Sole il 9 maggio 2016
L’ultimo visibile transito del pianeta dall’Europa è stato nel 2003, mentre l’ultimo dalla Terra risale all’8 novembre 2006.
Ci si chiede come mai un transito del pianeta avviene ad anni di distanza da un precedente o da un successivo, anche se, a ben vedere, Mercurio transita fra la Terra e il Sole almeno 3 volte l’anno.
La risposta è da ricercarsi nell’elevata inclinazione dell’orbita del pianeta più interno, che è pari a circa 7° dal piano dell’eclittica, quindi i transiti possono avvenire solo in maggio o in novembre, quando la Terra è vicina a uno dei due punti lungo la sua orbita, dove il suo piano orbitale è intersecato dal piano orbitale di Mercurio. In queste occasioni, si ha un transito.

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