Pianeti e loro satelliti
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Antropocene lunare...
Rottami di satelliti, resti di decennali missioni spaziali e tanti altri vari resti stanno inquinando il suolo della Luna.
Secondo un team di ricerca negli USA, l’impatto antropico sul nostro satellite naturale è tale che si potrebbe affermare di essere entrati in una nuova era geologica, dove il paesaggio lunare non è più lo stesso di una volta...
Il mito della Luna come ambiente immutabile sembrerebbe destinato a scomparire...
Le lune di Giove...
Il 1 marzo mentre si puntavano gli occhi alla congiunzione Giove-Venere, la sonda Juno sorvolava Io, una delle lune principali di Giove, avicinandosi ad appena 50mila chilometri di distanza, la distanza minima raggiunta fin da quando, nel 2006, la sonda New Horizons passò nei pressi di Giove prima di proseguire verso Plutone, occasione in cui raccolse immagini della luna del pianeta gassoso...
Io è il satellite con maggiore attività vulcanica in tutto il sistema planetario, la più interna delle quattro lune galileiane ed è proprio per questo che interagisce con molta veemenza gravitazionale con Giove, che le sue enormi forze mareali innescano la fusione della roccia...
Le varie osservazioni da Terra e dallo spazio hanno mostrato che la sua superficie è costellata da almeno 400 vulcani attivi...
Le varie osservazioni da Terra e dallo spazio hanno mostrato che la sua superficie è costellata da almeno 400 vulcani attivi...
Le lune di Marte fatte di mattoni...
All'incirca più di mezzo secolo fa fu scritta una pagina, poco conosciuta, da astronomi e scienziati che immaginarono Phobos come un gigantesco satellite artificiale dall'interno cavo, o come una luna fatta di un sottile guscio di mattoni...
Lo spunto fu preso dalla scoperta d Bevan P. Sharpless, astronomo del US Naval Observatory, che accorgendosi che la velocità orbitale media di Phobos stava lentamente crescendo ne dedusse che stesse spiraleggiando in caduta libera verso la collisione con Marte...
Varie spiegazioni furono analizzate per spiegare l'anomalia finché intervenne l'astrofisico ucraino Josif S. Shklovskij (1916-1985), capo accademico di Radioastronomia delle Scienze di Mosca che riprese i calcoli e stimò che per poter spiegare l'accelerazione secolare di Phobos il satellite doveva avere una densità media fra 1000 e 10.000 volte inferiore quella dell'acqua. Siccome un tale corpo non può esistere in natura, ne ricavò l'ipotesi straordinaria che poteva trattarsi di un gigantesco satellite artificiale dall'interno cavo e con un involucro esterno di metallo o di mattoni, spesso non più di 6 cm...
Ecco le dichiarazioni che lo scienziato espresse ai microfoni di Radio Mosca nel 1959:
“Dobbiamo ammettere che con molta probabilità Phobos e Deimos sono satelliti artificiali, messi in orbita da una civiltà che abitava su Marte due o tre miliardi di anni fa, esseri intelligenti che in una determinata fase del loro sviluppo abbiano lasciato il pianeta.
A questo proposito va osservato che il volo cosmico è molto più agevole da Marte di quanto non lo sia dalla terra. Il campo di attrazione di quel globo è infatti notevolmente inferiore a quello terrestre."
La faccenda perse interesse quando pochi anni dopo si capì che l'attrito di marea era spiegazione perfettamente plausibile per spiegare l'accelerazione secolare e la perdita di quota di Phobos...
Oggi grazie alle sonde spaziali conosciamo con precisione dimensioni e forma dei due satelliti di Marte, chiaramente oggetti rocciosi cosparsi di crateri, anche se resta ancora aperto il dibattito sulle loro origini...
Re: Pianeti e loro satelliti
Cosa accadrebbe se...
Una domanda molto intrigante... vediamo e sentiamo cosa ci si racconta in risposta...
Una domanda molto intrigante... vediamo e sentiamo cosa ci si racconta in risposta...
Raggi X da Urano...
Utilizzando il Chandra X-ray Observatory della NASA sono stati rilevati per la prima volta i raggi X di Urano, un risultato che potrebbe aiutare gli scienziati a saperne di più su questo enigmatico pianeta gigante di ghiaccio nel nostro sistema solare....
Urano è il settimo pianeta dal Sole e ha due serie di anelli attorno al suo equatore, il suo diametro è quattro volte quello della Terra e ruota su un lato, rendendolo diverso da tutti gli altri pianeti del sistema solare...
Mentre gli assi di rotazione e del campo magnetico degli altri pianeti del sistema solare sono quasi perpendicolari al piano della loro orbita, l'asse di rotazione di Urano è quasi parallelo al suo percorso attorno al Sole. Inoltre, mentre Urano è inclinato su un lato, il suo campo magnetico è inclinato di una quantità diversa e spostato dal centro del pianeta. Ciò potrebbe rendere le sue aurore insolitamente complesse e variabili. Individuare le sorgenti dei raggi X da Urano potrebbe far capire meglio come gli oggetti più insoliti nello spazio, come buchi neri in crescita e stelle di neutroni, emettono raggi X...
La Supe Luna rosa...
Il 27 di aprile potremo vedere la super Luna più bella, più vicina a noi...e più rosa di sempre...
In quella data il nostro satellite si troverà nella fase di plenilunio e nello stesso tempo nel punto più vicino alla Terra a soli 357.378 km di distanza. (perigeo)...
Non aspettiamoci però, di vederla veramente colorata di rosa, la nostra Luna, anche se Super, sarà degli stessi soliti suoi colori...i
Voci e suoni da Marte...
Ora non solo potremo vedere da vicino il pianeta rosso, ma anche ascoltare con Perserance, suoni e rumori della brezza marziana...
Ricami marziani...
Sembra un ricamo con i suoi brillanti ghirigori questa bella immagine vista su Marte...
Il cratere Kunowsky su Marte, fotografato dal Mars Reconnaissance Orbiter con le sue dune a strisce. Molte dune marziane sono ricoperte in modo irregolare dal gelo di anidride carbonica (ghiaccio seco) creando schemi di aree chiare e scure
L'anidride carbonica non si scioglie, ma sublima trasformandosi direttamente in un gas. L'anidride carbonica può intrappolare il calore sotto il ghiaccio e sublimare dal basso verso l'alto, quindi, durante la primavera marziana queste eruzioni possono causare uno schema di macchie scure di scongelamento dove si trova la sabbia più scura...
Il Sole nei suoi colori...
Una fantastica immagine del Sole nell'ultravioletto scattata lo scorso anno tra il 5 e il 6 giugno dalla sonda SDO della NASA...
Il piccolo cerchio nero, visibile in alto a sinistra è il pianeta Venere nel suo passaggio orbitale intorno al Sole...
L’occasione di scattare di nuovo una foto come questa si presenterà solo nel lontano 2117 per chi di noi abitanti della Terra sarà qui a vederla.
Un anello di diamante ...
Spettacolare visione ripresa durante l’eclissi solare totale del 14 Dicembre scorso, visibile in territori tra il Cile e l’Argentina e all’Atlantico meridionale. Durante questo tipo di eclissi per pochi minuti la Luna nasconde completamente il disco solare offrendo la rara opportunità di intravedere l’alone della corona, o l’atmosfera più esterna. Per questo serve un allineamento quasi perfetto della Luna e del Sole con la dimensione apparente della Luna in cielo che deve corrispondere alla dimensione apparente del Sole...
Il fenomeno naturale ottico-luminoso visibile nell’immagine è chiamato Anello di Diamante, visibile per pochi istanti e per due volte durante l’eclissi: appena prima e immediatamente dopo la totalità, quando una striscia sottile di disco solare è ancora visibile al di là del bordo lunare, creando una spettacolare visione di un diamante incastonato in un anello di luce nell’oscurità...
L'inquadratura è stata ripresa nel nord della Patagonia, Argentina....
Re: Pianeti e loro satelliti
I meteorologi della stazione sita sulla cima nominata Vf Omu hanno catturato la Grande Congiunzione.
A 2500 m di altitudine non c'è inquinamento luminoso e le nuvole sono ai tuoi piedi. Le immagini catturate ieri, con Saturno e Giove. Anche i satelliti Starlink compaiono in una delle.foto.
Fonte: National Meteorological Administration Romania
Ultima modifica di Annali il Mar Dic 22, 2020 10:15 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : dimensionato caratteri testo)
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Re: Pianeti e loro satelliti
“La grande congiunzione” di lunedì 21 dicembre: incontro di Giove e Saturno...
Per un effetto prospettico i due corpi celesti, in realtà distanti centinaia di milioni di chilometri l’uno dall’altro, appariranno separati da solo un decimo di grado, un quinto del diametro della luna piena nel cielo...
Ogni circa vent'anni Giove e Saturno si avvicinano regolarmente nelle loro orbite ma non tutte le congiunzioni producono effetti tanto spettacolari per noi osservatori dalla Terra. L’ultima congiunzione tanto ravvicinata è avvenuta circa 400 anni fa, 16 luglio 1623, occasione in cui, secondo i calcoli, i due pianeti si trovavano però troppo vicini al Sole per poter essere osservati. Si deve risalire al basso medioevo, precisamente al 4 marzo 1226, per ritrovare un uguale evento celeste, potenzialmente visibile nei nostri cieli terrestri....
La loro straordinaria vicinanza apparente, meno di un decimo di grado, potrebbe renderli indistinguibili a occhio nudo, dando l’impressione che abbastanza basso sull’orizzonte, in direzione sud-ovest, ci sia un unico grande e luminoso astro nel cielo. Ecco perché i media hanno già ribattezzato l’evento come l’arrivo della stella di Natale...
Prossimamente Marte e le sue Lune...
Nel 2024 assisteremo alla missione spaziale giapponese "Martian Moons Exploration", per l'esplorazione di Marte e dei suoi due satelliti naturali, Fobos e Deimos. Uno degli obiettivi principali è il prelievo di campioni del suolo da Fobos, la luna maggiore, e il loro successivo recapito a Terra...
Un piccolo rover di 25 chilogrammi verrà calato sulla superficie della luna marziana da un’altezza compresa tra i 40 e i 100 metri...
Anche se la gravità di Fobos è solo un duemillesimo di quella terrestre, la sonda sarà comunque abbastanza robusta per resistere all’impatto e all’escursione termica da 150 gradi sotto lo zero a 50 gradi che si verifica ogni sette ore nel rapido ciclo giorno-notte...
Re: Pianeti e loro satelliti
Quattro salti in giro per pianeti...
Interessante questo video scoperto ora, con la domanda che ci pone: quanto in alto potremmo saltare sugli altri pianeti del Sistema solare dove su ognuno d'essi troveremmo diverso tipo di gravita, diversa massa e pressione atmosferica, diverse composizioni chimiche, infine diverse temperature...
Sempre potessimo giungervi... di soggiornarci neppure parlarne...
La Terra che si specchia nella Luna...
A misurare l’ozono presente nell’atmosfera terrestre guardandola dall’esterno: ci è riuscito il telescopio spaziale Hubble sfruttando l’eclissi totale di Luna del gennaio 2019. Un’osservazione indiretta: gli astronomi hanno infatti usato la Luna come uno specchio per riflettere verso Hubble la luce solare che attraversava l'atmosfera terrestre...
Cerere la sua scoperta la sua storia...
...Lungi dall’essere un mero “pezzo di roccia” in orbita attorno al Sole, Cerere è un vero e proprio “piccolo mondo”, con una sua geologia, una struttura interna, un’esosfera e alcune caratteristiche superficiali davvero inconsuete...
Grazie anche alla missione Dawn della NASA se ora sappiamo quale sia il vero aspetto di Cerere...Come sulla Luna o su Mercurio, anche su Cerere i crateri d’impatto sono la caratteristica geologica più comune e le loro diverse forme aiutano a capire l’intricata storia del suo passato...
Grazie anche alla missione Dawn della NASA se ora sappiamo quale sia il vero aspetto di Cerere...Come sulla Luna o su Mercurio, anche su Cerere i crateri d’impatto sono la caratteristica geologica più comune e le loro diverse forme aiutano a capire l’intricata storia del suo passato...
Cicli di lune per Marte...
Per lungo tempo, dopo la scoperta nel 1877 delle due piccole lune di Marte, gli astronomi avevano supposto che Deimos e Phobos fossero in realtà asteroidi catturati dal pianeta, mentre recenti ricerche fanno ritenere che entrambi i satelliti si siano formati nello stesso periodo del Pianeta Rosso,formati da detriti espulsi dopo l'impatto con un grande oggetto in un periodo tra 100 e 800 milioni di anni dopo la sua formazione. Ora, il nuovo studio suggerisce che dopo la collisione iniziale e nel corso di miliardi di anni, intere generazioni di lune marziane si siano distrutte generando anelli composti da detriti rocciosi creando poi a loro volta altre piccole lune. Riguardo Phobos, il ciclo di distruzione e ricostruzione lune-anelli starebbe ricominciando, poiché a quanto sembra, la piccola luna sta gradualmente portandosi verso l’interno, man mano che orbita attorno a Marte. Forse nei prossimi 30-50 milioni di anni, si compirà il suo destino, quando si avvicinerà troppo al pianeta e verrà distrutta dalle forze mareali...
La teoria implica che per gran parte della sua storia Marte abbia posseduto un anello circostante. Mentre Deimos ha un’età di miliardi di anni, i ricercatori ritengono che Phobos sia giovane in termini astronomici e che si sia formata appena 200 milioni di anni fa.
Re: Pianeti e loro satelliti
Con questo video che illustra passo passo la geologia completa della superficie della Luna, il nostro satellite si mostra ai nostri occhi in tutta la sua spettacolarità...
La mappa della Luna...
Per la prima volta l’intera superficie lunare è stata completamente mappata e classificata dagli scienziati del USGS Astrogeology Science Center, in collaborazione con la NASA e il Lunar Planetary Institute...
La nuova mappa aiuterà a spiegare la storia di 4,5 miliardi di anni del nostro satellite...
La mappa lunare, chiamata “Unified Geologic Map of the Moon”, farà da modello definitivo della geologia di superficie della Luna per le future missioni umane e sarà preziosa per la comunità scientifica internazionale, gli educatori e il grande pubblico. La mappa digitale è ora disponibile online e mostra la geologia della Luna con dettagli incredibili (scala 1: 5.000.000).
Per crearla, gli scienziati hanno usato le informazioni di sei mappe regionali dell’era Apollo insieme a informazioni aggiornate dalle recenti missioni satellitari sulla Luna. Le mappe storiche esistenti sono state ridisegnate per allinearle ai moderni set di dati.
“Le persone sono sempre state affascinate dalla Luna e a quando potremo tornare”, ha detto l’attuale direttore dell’USGS ed ex astronauta della NASA Jim Reilly. “Quindi, è meraviglioso vedere USGS creare una risorsa che può aiutare la NASA a pianificare le missioni future”...
Vulcani di altri mondi...
Solo recentemente, grazie ai progressi tecnologici e alle sonde che ci mostrano con grande accuratezza i corpi celesti, i vulcanologi hanno scoperto che i vulcani non sono una prerogativa della Terra.
Il nostro pianeta deve il suo aspetto ai circa 1500 vulcani che punteggiano continenti e oceani. Le loro eruzioni rinnovano costantemente la superficie terrestre, creano occasionalmente nuove terre emerse, e supportano interi ecosistemi. Sui pianeti e sulle lune del sistema solare ci sono vulcani ancor più straordinari di quelli che costellano la crosta terrestre. La nostra Luna sebbene oggi sia inerte, in un remoto passato, era solcata da fiumi di lava. Il vulcano più imponente del sistema solare si trova su Marte ed è alto tre volte l'Everest. Invece, una luna di Giove ospita quello dalla potenza maggiore, mentre su Saturno enormi geyser coperti di ghiaccio proiettano i loro pennacchi nello spazio. Approfondire le conoscenze sull’attività vulcanica nel sistema solare ci permette di capire meglio la storia della Terra, di come fosse quando si è formata, perché abbia questa struttura geologica e questa atmosfera. Se vulcani sono all'origine della vita sul nostro pianeta forse lo sono anche altrove nell'Universo.
Io, è considerato dagli scienziati il corpo celeste più irrequieto del nostro Sistema Solare. Secondo gli esperti, infatti, sulla sua superficie sarebbero presenti oltre 400 vulcani attivi, 150 dei quali già osservati direttamente, i 250 rimanenti solo ipotizzati.
Ancora in corso di pubblicazione, la scoperta di un nuovo vulcano su Io, fatta dall'istituto nazionale di astrofisica (Inaf) basata sullo strumento Jiram (Jovian Infrared Auroral Mapper), a bordo della sonda Juno della Nasa...
Re: Pianeti e loro satelliti
Se vi chiedete cosa state guardando...no non è un quadro astratto ma una veduta un po' bizzarra del pianeta marziano...
Le ombre profonde creano forti contrasti tra luce e buio in in questo primo piano ad alta risoluzione della superficie marziana. Registrata il 24 gennaio 2014 dalla telecamera HiRISE a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter, la telecamera guarda un campo di dune di sabbia in un cratere meridionale degli altopiani quando il Sole si trovava a circa 5 gradi sopra l'orizzonte locali. Solo le creste di dune erano catturate in pieno sole. Un lungo e freddo inverno sta arrivando nell'emisfero meridionale e sulle dune marziane si susseguono creste luminose di gelo stagionale...
I transiti di Mercurio
Lunedì 11 novembre si vedrà Mercurio passare davanti al Sole….
Il transito di Mercurio sul disco solare è un raro evento astronomico che in un secolo può avvenire mediamente 13 o 14 volte, quando il pianeta si interpone fra la Terra e il Sole. L’ultimo transito si è verificato nel 2016, mentre per il prossimo si dovrà attendere il 2032.
È un fenomeno simile a un’eclissi di Sole in cui Mercurio appare come un minuscolo disco nero che si muove lentamente attraversando il disco solare.
I transiti dei pianeti hanno fornito agli scienziati l’opportunità di determinare la distanza della Terra dal Sole, utilizzata poi come unità di misura (Unità Astronomica) per le distanze all’interno del Sistema Solare. Il moto di Mercurio attorno al Sole ha assunto anche un ruolo di fondamentale importanza nella prima verifica della Teoria della Relatività Generale di Einstein.
Re: Pianeti e loro satelliti
Meraviglie invernali sul Pianeta Rosso...
Una veduta del Cratere Korolev ripreso dalla sonda Mars Express dell’ESA.
Si estende per 82 chilometri e localizzato nei bassopiani settentrionali di Marte. È un interessante esempio di cratere marziano pieno di ghiaccio il cui centro raggiunge lo spessore di 1,8 chilometri per tutto l’anno marziano. È molto profondo e penetra per almeno due chilometri verticalmente sotto il bordo. La parte più profonda, quella contenente ghiaccio, con l’aria che muovendosi si raffredda e penetra in basso crea uno strato freddo direttamente sopra il ghiaccio stesso. Come uno scudo lo difende impedendo che si riscaldi e scompaia.
Il "turbolento" Giove...
Strepitosa immagine della turbolenta atmosfera di Giove pubblicata sul sito della NASA. Gerald Eichstädt e Seán Doran, due astronomi dilettanti, l'hanno creata utilizzando i dati di una particolare fotocamera presente sulla sonda Juno. In alto dell'immagine appare anche un’enorme tempesta anticiclonica, nota “Grande Ovale Bianco”.
Lo scatto è del 29 ottobre 2018 mentre la navicella compiva il suo 16º sorvolo ravvicinato del pianeta a circa 7.000 km di distanza.
Re: Pianeti e loro satelliti
Siii, questa la vedo, e anche la piccola Phobos...se quella serie di puntini indicano
il suo passaggio.
il suo passaggio.
eroil- Messaggi : 6554
Data d'iscrizione : 25.07.16
Località : Neverwinter
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