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La poesia: rime nuove rime antiche

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La poesia: rime nuove rime antiche Empty Re: La poesia: rime nuove rime antiche

Messaggio  spitfire Dom Apr 07, 2024 9:14 pm

Le stelle sono ancora qui, ai nostri sguardi,
e seguono spensierate il loro cammino,
come se non fosse accaduto nulla. E ciò che accadde,
loro, sorridenti, finsero di non vederlo.
Loro finsero sorridendo di non udirlo,
i paesi tacquero ed anche chi vide tutto ciò,
l’angelo, non venne, non sguainò per noi spada alcuna.
Le morti, solo loro, ci furono molto vicine.
Prendemmo ogni morte nella nostra mano
e la portammo nel palmo come un talismano,
le nostre ombre guizzavano sulla parete
assumendo forme sempre diverse.
E in qualche luogo c’era un grande paese
che inventava con noi questo grande gioco.
Rose Ausländer
(Traduzione di Maria Enrica D’Agostini)
da “Arcobaleno. Motivi dal Ghetto e altre poesie”, Edizioni San Marco dei Giustiniani, Genova, 2002
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La poesia: rime nuove rime antiche Empty C'è chi dice che per avere la pace ci vuole la guerra...

Messaggio  Annali Gio Apr 04, 2024 4:49 am

I pochi, i potenti, quelli in alto, decidono la guerra e la pace, la vita e la morte, ma chi paga per tutti, chi soffre e muore su tutti i fronti, è colui che non ha mai la possibilità
di far sentire con la sua voce la volontà comune.



Quando colui che sta in alto parla di pace,
l'uomo comune sa che ci sarà la guerra.
Quando chi sta in alto maledice la guerra,
le cartoline precetto sono già compilate.
Quelli che sono in alto
si sono riuniti in una stanza.
Uomo che sei per la via
lascia ogni speranza.
I governi firmano patti di non aggressione.
Piccolo uomo firma il tuo testamento.
Sul muro c'era scritto col gesso:
Vogliono la guerra.
Chi l'ha scritto
è già caduto.

Bertolt Brecht
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Messaggio  spitfire Mer Feb 07, 2024 8:24 pm

La poesia: rime nuove rime antiche C96fa610
La notte viene col canto
prolungato dell’assiuolo,
semina le sue luci nella conca,
sale per le pendici umide, trema
un poco. La forza in lunghi anni
acquistata a soffrire viene meno
e la piccola scienza si disarma,
il sorriso virile
non ha più la sua calma.

Tu chi sei
che aspettavi invisibile, appostata
a una svolta dell’età
finché fosse la tua ora? Ti devo
questo tempo di gratitudine
e d’altrettanto dolore.

Ed ora l’inquietudine s’insinua,
penetra queste prime notti estive,
invade il muro ancora caldo, segue
il volo delle lucciole sulle aie,
s’inselva nelle viottole ove a un tratto
nell’abbaglio dei fari la lepre saetta.

Cara, come ho potuto non intendere?
La vita era sospesa
tutta come questa veglia.
C’è da piangere a pensare
come ho sciupato questa lunga attesa
con tante parole inadeguate,
con tanti atti inconsulti, irreparabili,
e ora ferito dico non importa
purché il supplizio abbia fine.

«La salvezza sperata così non si conviene
né a te, né ad altri come te. La pace,
se verrà, ti verrà per altre vie
più lucide di questa, più sofferte;
quando soffrire non ti parrà vano
ché anche la pena esiste e deve vivere
e trasformarsi in bene tuo ed altrui.
La fede è in te, la fede è una persona».

Questa canzone non ha più parole.

Mario Luzi

1951

da “Appendice al quaderno gotico”, in “Mario Luzi, L’opera poetica”, “I Meridiani” Mondadori, 1998
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Messaggio  Marzia Dom Ott 01, 2023 9:26 pm

“Oggi tutti parlano e nessuno sta a sentire.
Bisogna fare silenzio per poter ascoltare.
Un silenzio attivo,
che ti aiuta a percepire non solo il suono,
ma anche te stesso,
la tua anima.”

(Ezio Bosso)

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Messaggio  Marzia Sab Set 30, 2023 9:38 pm

Non è proprio una poesia

Non confondete la sensibilità con la debolezza. 
Il debole difficilmente si ribella, ma il sensibile presto o tardi lo fa.
E vi da anche la porzione del debole.
Dal Web
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Messaggio  Marzia Sab Set 16, 2023 12:36 am

Si arriva in un momento della vita,
in cui capisci 
che una della cose più importanti 
che contribuiscono alla nostra Serenità,
si chiama "lasciar perdere"
È segno di maturità, ma anche di Saggezza.
Lasciar perdere le parole. 
Lasciar perdere le persone. 
A volte, "lasciar perdere" significa conoscere 
il proprio Valore. Non sempre tutto e tutti meritano una risposta.  Ed è vero che potresti anche disintegrare qualcuno con le parole,
soprattutto quando sei dalla parte della ragione...
ma e anche vero che chi è ottuso, non sempre merita ...nemmeno le nostre parole. Tanto non sarebbe in grado di capire, ma sarebbe in grado di avvelenarci il cuore...perché la rabbia fa questo.
Impari anche a "lasciar perdere le persone" 
perché chi resta... è più importante di chi fa spazio. A volte, bisogna far pulizia al cuore. 

Non c'è mai una fine©
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Messaggio  Marzia Dom Ago 20, 2023 1:09 am

LEGGETELA E' MOLTO BELLA!

Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse cosa significa essere povero,
gli fece passare alcuni giorni con una famiglia di contadini.
Il bambino passò 3 giorni e 3 notti nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
- Che mi dici della tua esperienza ?
- Bene – rispose il bambino...
Hai appreso qualcosa ? Insistette il padre.
1 – Che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro.
2 – Che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino.
Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
3 - Che abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
4 – Che il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.
5 – Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
6 – Che noi ascoltiamo CD... Loro ascoltano una sinfonia continua di uccellini, grilli e altri animali...
...tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
7 – Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento.
8 – Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme...
Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
9 – Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione.
Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.
Il padre rimase molto impressionato dai sentimenti del figlio.
Alla fine il figlio concluse:
- Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri !
Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri perché non osserviamo più la natura, che è l’opera grandiosa di Dio.

–Autore sconosciuto–
Diversamente Ironico III
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Messaggio  spitfire Gio Ago 10, 2023 10:11 pm


Non tessevo, non lavoravo a maglia,
cominciavo uno scritto, lo cancellavo
sotto il peso della parola
perché l’espressione perfetta è ostacolata
quando dentro sei oppressa dalla pena.
E se l’assenza è il tema della mia vita
– l’assenza dalla vita –
sulla carta viene fuori il pianto
e il dolore naturale del corpo
che sa la privazione.

Cancello, strappo, soffoco
le urla vive:
«dove sei, vieni, ti aspetto
questa primavera è diversa dalle altre»
e al mattino ricomincio
con nuovi uccelli e lenzuoli bianchi
che si asciugano al sole.
Tu non sarai mai qui
ad annaffiare i fiori con la canna
e i vecchi soffitti che gocciolano
impregnati di pioggia
e la mia personalità
ch’è dissolta nella tua
quietamente, autunnalmente…
Il tuo cuore eletto
– eletto perché io l’ho scelto –
sarà sempre altrove
e io taglierò con le parole
i fili che mi legano
a quest’uomo particolare
del quale ho nostalgia
finché Ulisse diventi simbolo di Nostalgia
e navighi per i mari
nella mente di ognuno.
Ogni giorno ti scordo
con passione
perché ti lavi dai peccati
del profumo e della dolcezza
e così purificato
entri nell’immortalità.
È un lavoro duro e ingrato.
Unica ricompensa, se alla fine
capirò cosa sia la presenza umana,
cosa sia l’assenza
o come funziona l’io
in tanta desolazione, in tanto tempo
come nulla fermi il domani
il corpo continua a rigenerarsi
si alza e si corica sul letto
quasi abbattuto a colpi d’ascia
a volte infermo a volte innamorato
sempre con la speranza
che quanto perde in tatto
lo guadagni in sostanza.

Katerina Anghelaki-Rooke

(Traduzione di Nicola Crocetti)

(da Le carte disperse di Penelope, 1977)

da “Poeti greci del Novecento”, “I Meridiani” Mondadori, 2010
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Messaggio  spitfire Dom Lug 30, 2023 8:31 pm

Dèmoni e meraviglie

Venti e maree

Il mare si è ritirato già in lontananza

E tu

Come un'alga dolcemente dal vento accarezzata

Nelle sabbie del letto ti agiti sognando

Dèmoni e meraviglie

Venti e maree

Il mare si è ritirato già in lontananza

Ma nei tuoi occhi socchiusi

Due piccole onde sono rimaste

Dèmoni e meraviglie

Venti e maree

Due piccole onde per farmi annegare.


Fonte: (sopprattutto per le immagini che ora non posso inserire)
https://www.fineartphotographyvideoart.com/2020/02/Daniel-Gerhartz-Prevert.html?m=1
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Messaggio  spitfire Dom Apr 23, 2023 6:21 pm

Stanza dopo stanza, lampada dopo lampada,
i palazzi si risvegliano
e tutto intorno la pioggia apre i suoi petali
con un lento sussurro che percorre
sete e tendaggi.
Dormiamo dentro a un fiore che si alza
troppo lentamente sul mondo.

Tuttora ignoriamo da quale paese remoto
ci ha portati il sonno,
ma ci risulta che tra la notte e il giorno
sono passati gli anni…

La pioggia sta schiudendo la sua corolla
nel mezzo della quale ci svegliamo.
Ora so che il tuo sorriso, i tuoi capelli,
i tuoi occhi dove la notte si attarda,
la neve che cade sui tuoi seni
e queste stesse parole
sono anche petali di qualche immenso calice,
petali che si stanno aprendo, amore mio,
con lo stesso sussurro della pioggia
sui vetri.



Eugenio Montejo
(Traduzione di Luca Rosi)
da “Papiri amorosi” (2002), in “La lenta luce del tropico”, Le Lettere, Firenze, 2006


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Messaggio  spitfire Sab Feb 18, 2023 2:55 pm

Disse: credo nella poesia, nell’amore, nella morte,
perciò credo nell’immortalità. Scrivo un verso,
scrivo il mondo; esisto; esiste il mondo.
Dalla punta del mio mignolo scorre un fiume.
Il cielo è sette volte azzurro. Questa purezza
è di nuovo la verità prima, il mio ultimo desiderio.

Ghiannis Ritsos

(1969; da Pietre Ripetizioni Sbarre, 1972)

(Traduzione di Nicola Crocetti)
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Messaggio  spitfire Sab Feb 11, 2023 10:20 pm

eroil ha scritto:...Perché?®

Tra dolor e abulia nella nebbia
d'incosciente realtà è li che m'attende
irridente icona della mia inutilità
un gemito mio voleva esser un perché
una fitta in più...ha inteso pietà...
nella seguente contrazione   
una rabbia immensa mi sconvolge
un muto urlo perché...perché...
scivolando nell'incoscenza totale
un po' di pace.   
 
Eroil (16/10/2021)
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Messaggio  eroil Mer Dic 07, 2022 1:36 pm

A Linda ®

Nascere oggi
vita è normalità  
si benvenuta
Possa il resto
del mondo attendere
ora ci sei tu
Tutto il resto
inizia a sbiadire
la vita nuova
Arde crescerà
un posto nel mondo si
ci sarà per te

Quattro Haiku fanno un benvenuto per la mia nipotina? I love you 

Very Happy
eroil
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Messaggio  Marzia Mar Nov 08, 2022 12:27 am

ANDARSENE, ABBANDONARE...

Tu hai il diritto di andartene da qualsiasi situazione in cui non ti trovi.

Hai il diritto di abbandonare qualsiasi storia in cui tu non ti piaci.

Hai il diritto di andartene da quella città che spegne la tua luce; 
hai il diritto di fare le valigie e di iniziare daccapo in un altro posto.

Hai il diritto di piantare il lavoro che odi, anche quando tutto il mondo dovesse consigliarti di non farlo. 
Hai il diritto di cercare ciò che ti stimoli di alzarsi dal letto al mattino, fino alla fine della vita.

Hai il diritto di lasciate colui che ami, se ti tratta male.
 Hai il diritto di mettere te stessa al primo posto, se non cambia mai nulla.

Hai il diritto di rompere con i cattivi amici. Hai il diritto di circondarti dall'amore, dalla gente che ti ama e ti sostiene.
 Hai il diritto di prendere quell'energia di cui hai bisogno nella vita.

Hai il diritto di perdonarti per gli errori piccoli e grandi, 
hai il diritto di essere buona con te, di guardarti allo specchio e di piacerti.

Hai il diritto di liberarti dalle tue stesse attese.

A volte pensiamo che abbandonare qualcosa significa arrendersi, calare le braccia.
 A volte andarsene è la cosa migliore che potresti fare per te.

Questo ti permette di cambiare il vettore della vita, di iniziare daccapo, di scoprire il mondo e te stessa. 
A volte abbandonare significa non restare imprigionati in un posto sbagliato e con le persone sbagliate.

Andarsene: aprire le porte ai cambiamenti, alla crescita, alla liberazione.

Hai sempre la possibilità di andartene, finché non troverai il tuo posto e ciò che ti rende felice.

Hai persino il diritto di abbandonare te stessa del passato, e di crearti daccapo.

     
                Robi ro
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Marzia

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Messaggio  spitfire Mer Nov 02, 2022 1:42 pm

“Nulla due volte accade
Né accadrà. Per tal ragione
Nasciamo senza esperienza,
moriamo senza assuefazione.

Anche agli alunni più ottusi
Della scuola del pianeta
Di ripeter non è dato
Le stagioni del passato.

Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.

Ieri, quando il tuo nome
Qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.

Oggi che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma cos’è?
Forse pietra, o forse fiore?

Perché tu, ora malvagia,
dài paura e incertezza?
Ci sei – perciò devi passare.
Passerai – e in ciò sta la bellezza.

Cercheremo un’armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d’acqua.”

Wislawa Szymborska
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Messaggio  spitfire Ven Ott 28, 2022 11:19 pm

La mia anima era un vestito azzurro color del cielo;
l’ho lasciato su una rupe, presso il mare,
e nuda son venuta a te, somigliando a una donna.
E come una donna mi son seduta alla tua tavola
e ho bevuto una coppa di vino, ho respirato il profumo di rose.
Mi hai trovato bella, che somigliavo a qualcosa visto in sogno,
ho dimenticato tutto, dimenticato la mia infanzia e la mia patria,
sapevo soltanto che le tue carezze mi tenevano prigioniera.
E tu sorridente hai preso uno specchio, m’hai invitato a guardarmi.
Io ho visto che le mie spalle erano di polvere e andavano in briciole,
io ho visto che la mia bellezza era malata e senza più volontà – svaniva.
Oh, tienimi chiusa fra le tue braccia, così forte ch’io non abbia bisogno di nulla.

Edith Irene Södergran

(Traduzione di Daniela Marcheschi)

da “La luna e altre poesie”, Via del Vento Edizioni, 1995

∗∗∗
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Messaggio  eroil Mar Set 20, 2022 10:52 pm

1969/2009®

"L'amore non deve implorare e nemmeno pretendere,
s'incrociaron i nostri sguardi,
due sorrisi una muta promessa,
l'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.
ritrovarsi fu la certezza
nella forza dell'amore.
Allora non è più trascinato, ma trascina."
Ci lasciammo trascinare per quarant'anni
finchè "Lui" non rivolle con se
l'angelo che mi prestò.

Un contestuale tra Eroil e il mentore Herman Hesse (in evidenza)

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Messaggio  spitfire Mer Lug 27, 2022 1:41 am

Io sono dei piovaschi e delle siepi
e delle erbe chinate dalla pioggia
e della chiara canzone che non gorgheggia,
del desiderio che sta chiuso in lei.

Di chi sono?
Io sono di ogni piccola cosa smussata
che mai spigoli ha conosciuto,
dei piccoli animali che reclinano la testa,
sono della nuvola quando è straziata.

Di chi sono?
Io sono del timore che mi ha tenuto
con le sue trasparenti dita,
del coniglietto che in un giardino in penombra
esercita il suo fiuto.

Di chi sono?
Io sono dell’inverno ostile ai frutti
e della morte, se il tempo lo chieda,
io sono dell’amore, di cui sbaglio la porta,
al posto di una mela ai vermi lasciato in preda.

Jiří Orten
26. 5. 1940.
(Traduzione di Giovanni Giudici e Vladimír Mikeš)
da “La cosa chiamata poesia”, Einaudi, Torino, 1969


Ultima modifica di spitfire il Mer Lug 27, 2022 1:43 am - modificato 1 volta. (Motivazione : senza immagini. purtroppo...non essendomi concesso dal sistema)
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Messaggio  Annali Lun Mag 16, 2022 11:50 pm

Il vuoto...
Sfido gli anni e le stagioni mentre tutto si fa vago... 
C'è chi bussa alla mia porta o è il vento tra gli infissi? 
Chi darà ragione al tempo quando tutto si consuma? 
La fiamma ormai si spegne con la goccia di rugiada... 
Nell’oro del mattino se ne vanno i colori della notte...

                                                           Annalì


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Messaggio  eroil Lun Apr 04, 2022 5:46 pm

Dopo®

l'invasor non cede
distrugge ovunque
senza lasciar spazio
ad una parvenza d'umanità,
Chi difende non avendo ormai
più nulla da perdere s'adegua
lasceranno solo macerie massacri
ci sarà poi un dopo,
"Faranno un deserto e
lo chiameranno pace"

Eroil (04/04/2022)

Ps: Il virgolettato è un pensiero di Tacito!
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Messaggio  eroil Mer Feb 23, 2022 11:02 am

Ancora e ancora®   

Guerra attraente chimera
oltre ad assicurar
potere su genti e paesi,  
il di poi vano orgoglio
d'esser citati vincitor
o sconfitti nel polveroso
tomo della ciclica storia
ad annoiar i posteri ancora,
Coloro preposti ad esser
comandati obbedienti al dover
del giuramento combattono
sicuri di saper il perché ma,
Soldato sei solo la manifestazione
violenta della volontà di qualcun
altro come sempre, ancora e ancora.

Eroil (22/02/2022)

In un giorno che dicono magico...
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Messaggio  spitfire Dom Gen 30, 2022 1:39 pm

Perchè bella..la ripropongo.


La poesia: rime nuove rime antiche 1280_111

Ho un fiore in mano forse.
Strano.
Nella mia vita deve esserci
stato un giardino un tempo.

Nell’altra mano stringo
una pietra.
Con fiera grazia.
Nessun sospetto
per preavvisi di mutamenti,
sentore di difese piuttosto.
Nella mia vita deve esserci
stata ignoranza un tempo.

Sorrido.
La curva del sorriso,
il cavo del mio umore,
somiglia a un arco ben teso,
pronto.
Nella mia vita deve esserci
stato un bersaglio un tempo.
E predisposizione a vincere.

Lo sguardo affondato
nel peccato originale:
assapora il frutto proibito
dell’attesa.
Nella mia vita deve esserci
stata fede un tempo.

La mia ombra, nient’altro che un gioco del sole.
Addosso un’uniforme d’incertezza.
Non ha ancora fatto in tempo a essermi
compagna o delatrice.
Nella mia vita deve esserci
stata abbondanza un tempo.

Tu non ci sei.
Ma se c’è un precipizio nel paesaggio
se io sto sull’orlo
con un fiore in mano e sorrido,
vuol dire che da un momento all’altro arriverai.
Nella mia vita deve esserci
stata vita un tempo.

Kikí Dimoulà

(Traduzione di Maria Paola Minucci)

da “L’adolescenza dell’oblio”, Crocetti Editore, 2000

La poesia: rime nuove rime antiche 758011
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Messaggio  eroil Lun Gen 24, 2022 12:28 pm

Gennaio 2022 ®

Esoterico spirituale
il ventidue è
simbol di luce
armonia e collaborazione,
dice lo stolto che bello,
sarà prezioso laborioso
sostanzioso...
considera amico mio
questo primo mese
è la sua miglior espressione.

Eroil (24/01/2022)

-Il pessimismo, voragine senza fondo-
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Messaggio  spitfire Sab Nov 27, 2021 8:19 pm

La poesia: rime nuove rime antiche 64e27d10

Venne a trovarmi una ragazza,
tra le corolle multirazziali
mi chiese sette rose di carta

il cuore balbettava
dove le sue mani e i capelli
ci legavano in un passato circostante.

Aveva combattuto suo padre
-un gioco tra ombre-
per capire com’era successo
d’aver perso l’amore
e non aver mai chiesto niente.

Solo il cielo boreale acconsentì
svelando le sue fragilità e l’aurora:
distese le rose di carta a terra
su una tomba senza parole,
l’inchiostro cadeva dal cielo
in domande
i petali avrebbero risposto
catturando un vecchio discorso
rimasto sospeso.

Moka

da “Vuoti d’aria”, Le Mezzelane Casa Editrice, 2021
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Messaggio  spitfire Sab Nov 20, 2021 10:55 pm

La poesia: rime nuove rime antiche Hhh8010


Innaffia tu la pianta
e lasciami piangere.
Scrivi però le ragioni,
forse devo altro dolore.
Voglio avere la coscienza in pace
di avere sofferto per tutto.

Scrivi che piango per uno specchio.
Un tempo oggetto ornamentale,
oggi oracolo.
Per la brusca buonanotte
che danno le poche possibilità
e si dileguano.
Scrivi che piango per la tua finestra,
chiusa e senza saluti,
melanconica per nascita.
Per gli uccelli dell’ultimo decennio.
Il loro terrore delle antenne televisive.
Per il loro adattarsi
e svolazzare
tra questi alberi di ferro.

Scrivi.
Per questo sabato sera sepolto
tra due cipressi
nella chiesa di campagna.
Per la luna in lutto – indossa
una cravatta nera nuvola,
scrivi che piange.
Piango perché mi hai chiesto
se ho visto la luna piena.
No, non ho visto niente di pieno, non ho vissuto.
Piango perché i ragazzi portano lo zaino
come una conoscenza già completa,
e non entrano nel tenero rassicurante
delle ore ancora acerbe
e non giocano.

Scrivi che piango per le madri.
Le più antiche madri.
Belle ed esili,
amanti delle finestre,
arpiste della vedetta
che la morte ha colto impreparate
e sono longeve materne
nelle fotografie del salotto
e nei ricami.

Piango perché hanno acceso le luci
e la domenica gatta raggomitolata
sulla mia finestra.
Scrivi che piango per le bufere,
il poco cibo,
per tutto il Poco,
per i terremoti
senza preavviso.
Piango perché va sprecata
la notizia che mi hai dato
della prima farfalla vista ieri.
Piango perché non fa notizia l’effimero.

Scrivi. Piango
perché la sorte si è chiusa in casa,
la dilazione è arrivata al boia,
la borraccia è arrivata nel deserto,
la gioventù nella fotografia.
Piango perché chissà chi chiuderà
dei miei giorni gli occhi.

Innaffia tu la pianta
e lasciami piangere perché…

Kikí Dimulà

(Traduzione di Maria Paola Minucci)

da “L’adolescenza dell’oblio”, Crocetti Editore, 2000
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