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L'arte del navigare : il fascino del mare

4 partecipanti

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L'arte del navigare : il fascino del mare Empty L'arte del navigare...

Messaggio  spitfire Lun Gen 13, 2020 6:28 pm

La stessa luna ferita
Ha una sola ala
Il cuore ha fatto il suo nido
In mezzo al vuoto

Comunque
Ai confini del mondo fioriscono le querce

E LA PRIMAVERA ARRIVA CON LE RONDINI.

Vicente Huidobro
L'arte del navigare : il fascino del mare Img-2044


Ultima modifica di Annali il Ven Feb 11, 2022 8:38 pm - modificato 2 volte. (Motivazione : Colore titolo)
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Messaggio  Annali Dom Gen 12, 2020 5:13 pm

...Prima di tutto per poter al meglio navigare dovremo imparare a conoscere bene il mare e il vento, cui è imputabile la formazione delle onde..."
Riprendo da quest'ultima considerazione a proposito del vento...e, dunque, che cos'è il vento???
Perché soffi sono necessari due elementi: un'atmosfera, cioè una miscela di gas di una certa entità e un sole che riscaldi la miscela per caricare d'energia le particelle d'aria in modo che inizino a sfrecciare in giro, allontanandosi e diluendo la miscela...
Quando il vento incontra l'acqua la agita ma non riesce a penetrare in profondità, limitandosi a metter in movimento le particelle superficiali che cominciano a ondeggiare, alzandosi abbassandosi urtando le particelle vicine che iniziano a vorticare. Da notare che le particelle non mutano la loro posizione, le folate non le sradicano come fanno con gli alberi sulla terra e ricadono in un punto totalmente diverso: restano dove sono facendo una sorta di capriola. Quando spira una brezza lieve sull'acqua se ne vedono le increspature, più il vento rinforza e più alte diventano le creste delle onde che incedono con una lunghezza d'onda corrispondente. L'intensità dei venti dipende dalle differenze di densità nelle aree di alta e bassa pressione.Un vento forte è in grado di produrre grosse onde ma il mare non si fa scacciare con facilità dal suo letto, la regola dell'equilibrio svolge un ruolo importante , una tempesta atlantica può causare onde alte diversi metri, però non appena si placa il profilo dell'onda si appiattisce fino a diventare una linea retta nei momenti di bonaccia completa. Sotto i 150 metri di profondità tutto è tranquillo anche durante un devastante uragano...
L'arte del navigare : il fascino del mare Vento-in-poppa


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Messaggio  spitfire Mar Gen 07, 2020 9:37 pm

Piu'che volentieri, Annali ...tempo permettendo...e altre beghe...Smile
Grazie a te e a Mr Red per aver aperto un cosi' bel argomento.


Jorge Luis Borges...ha ragione.
cosa sarebbe il mare senza Terra?
Come farebbe la Terra senza il mare?

Un legame indissolubile...pare.

Ciao a voi..
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Messaggio  Annali Mar Gen 07, 2020 9:26 pm

Grazie Spit, per aver rinverdito queste pagine con una splendida immagine...
L'argomento mare è stato iniziato da Mr. Red, che nonostante abbia assicurato più volte che sarebbe ritornato a portarlo avanti ha mancato di parola... Rolling Eyes
Cercherò, se mi aiuti pure tu, di arieggiare, insieme a questo, anche altri argomenti in attesa di respirare aria nuova...
Prima di tutto dovremo imparare a conoscere bene il mare e il vento, cui è imputabile la formazione delle onde...

L'arte del navigare : il fascino del mare Jorge-luis-borges-il-mare-una-lingua-antica-che-no
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Messaggio  spitfire Mar Gen 07, 2020 8:23 pm

L'arte del navigare : il fascino del mare A-deep10

Herbert James Draper novembre 1867-22 settembre.1920 pittore inglese
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Messaggio  Annali Sab Lug 08, 2017 4:12 pm

Il Maestrale, il principe dei venti.
ORIGINE DEL NOME - Due sono le possibili etimologie del nome, una se si considera la rosa dei venti collocata al centro del Mediterraneo, come facevano i romani, l'altra, come volevano i greci collocata nell'isola di Zante. in Grecia. In entrambi i casi il vento punta alla città principale, Roma, magistra mundi, o Venezia, la maestra.
E' il vento più forte che può soffiare nel Mediterraneo con raffiche che superano anche i 120 km/h. 
Anche la Bora può avere questa intensità, ma non frequentemente come il Maestrale. E' un vento fresco che può preannunciare l'arrivo di una perturbazione o l'ingresso di aria fredda. 
Il Maestrale entra dalla Valle del Rodano (Francia sudorientale) dove si incanala e accelera la sua velocità, causando spesso forti mareggiate in Sardegna, Corsica, ma anche lungo le coste del basso Tirreno.
 
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Messaggio  Annali Gio Lug 06, 2017 10:34 pm

*Seguito parte 2*

I velieri dipendevano dai venti: una brezza in poppa li faceva avanzare, ma bastava un vento di prua per rallentarli considerevolmente. L’assenza di vento significava rimanere fermi.
Poi navigando si scoprirono i venti oceanici dominanti che permisero di stabilire rotte principali in mare aperto sfruttano quei venti.
Col tempo a rendere più facile e sicura la navigazione in mare, arrivarono strumenti di alta precisione, oggi le bussole giroscopiche indicano il nord senza bisogno di un ago magnetico e premendo pochi tasti su un sistema di localizzazione GPS chiunque è in grado di determinare con esattezza la propria posizione. Al posto delle carte nautiche spesso si usano display elettronici, facendo della navigazione una scienza esatta.
Tanti progressi che non possono farci dimenticare con quanto coraggio e capacità, gli antichi navigatori affrontarono gli sconfinati spazi in mari e oceani, governando le loro imbarcazioni affidandosi solo alla conoscenza dell’acqua, del cielo e del vento.
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Messaggio  Annali Sab Lug 01, 2017 10:33 pm

In attesa di MisterRed, che come dice, continuerà a scrivere di mare e del suo fascino... (quando vorrà),
arieggio un po' il cassetto rimasto solitariamente chiuso... apportando qualche notizia "pescata" qua e là...

Navigare in aperto mare...



Sembra che gli antichi naviganti avessero timore di precipitare dal bordo di una presunta terra piatta, per questo la tenevano sempre bene in vista senza allontanarsi troppo dalle coste.
Per fortuna altri marinai più coraggiosi vinsero i loro timori avventurandosi in mare aperto. Molto  tempo prima che navi europee iniziassero a solcare l’oceano Indiano, in Oriente, navigatori arabi e cinesi lo avevano già attraversato.
Il primo europeo che raggiunse l’India via mare, fu Vasco de Gama, arrivato con l’aiuto di un navigatore arabo, Ibn Majid, che guidò le sue navi durante la traversata dell’oceano Indiano durato 23 giorni.
In che modo quegli antichi navigatori si orientavano in mare? Come determinavano la rotta da seguire?
In Europa le bussole fecero la loro comparsa solo dal XII secolo. Senza la bussola i marinai navigavano osservando il Sole e le stelle. Quando il cielo era coperto, si orientavano grazie alle onde morte oceaniche, lunghe e regolari prodotte dai venti costanti. Facevano attenzione all’orientamento di queste onde in rapporto al sorgere e al tramontare del sole e delle stelle.
Per misurare la velocità avevano un metodo preciso che consisteva nel gettare in acqua un pezzo di legno legato a una cordicella con dei nodi fatti a intervalli regolari. Mentre l’imbarcazione avanzava, il pezzo di legno galleggiante faceva srotolare la cordicella, ritirata a bordo a tempi prestabiliti per contare i nodi che erano scesi in acqua. Così s’indicava la velocità dell’imbarcazione in nodi, ossia in miglia marine l’ora, unità di misura ancora usata oggi. Conoscendo la velocità, il navigatore poteva calcolare la distanza coperta dalla nave ogni giorno e segnarla sulla carta nautica, evidenziando l’avanzamento lungo la rotta stabilita.
Quando finalmente l’imbarcazione gettava l’ancora, queste annotazioni quotidiane sulle carte nautiche diventavano una registrazione permanente di come si era arrivati a destinazione. Affidandosi alla navigazione stimata, più di 500 anni fa Cristoforo Colombo andò dalla Spagna all’America Settentrionale e viceversa.

*Segue*
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Messaggio  eroil Dom Lug 31, 2016 3:35 pm

misterred ha scritto: Si, continuerò a scrivere di mare e del suo fascino, che attira tanti
appassionati siano essi naviganti e non.
Ciao.
Grazie misterred sarà un piacere leggerti e commentare con te i tuoi post.

Nell'attesa buona domenica pomeriggio.

Serenità Smile
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Messaggio  misterred Dom Lug 31, 2016 12:04 pm

Ciao Eroil.
Grazie per l'interesse e il tuo commento.
Bello il tuo avatar, un veliero che solca i mari impavido e spinto dal forte vento.
Beh anch'io non sono un marinaio (solo un contabile), anche se avrei voluto esserlo
considerato che provengo da città marinara.
Però amo il mare e le vele e il vento (oltre a tanti altri interessi).
Si, continuerò a scrivere di mare e del suo fascino, che attira tanti
appassionati siano essi naviganti e non.
Ciao.
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Messaggio  eroil Mar Lug 26, 2016 12:22 am

Ciao misterred Smile
Interessante sapere tutto su navi e velieri in particolare, specialmente per me che come avatar
ho un veliero, l'ho adottato perché mi da la sensazione di libertà ed è anche l'immagine del navigare
nel web.Continua, mi troverai attento estimatore anche se di navigare, quello reale, non so nulla.
Buona notte
Serenità Very Happy
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Messaggio  misterred Dom Lug 24, 2016 10:24 am

Si naviga di Bolina, quando si ha il vento contro (sopravvento)[img]L'arte del navigare : il fascino del mare Bolina11[/img]
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Messaggio  misterred Dom Lug 24, 2016 10:09 am

1 Prua o prora, parte anteriore della nave o della barca. Affusolata per fendere le onde. Negli antichi velieri c'era l'albero di bompresso. e sempre negli antichi velieri (ma anche in quelli moderni) c'era scolpita una figura semi-umana, la "Polena".
2. Poppa o poppavia, retro della nave a forma tondeggiante. Negli antichi velieri vi erano gli alloggi del comandante della nave.
3. Alberatura : gli alberi che sostengono le vele; di solito erano 2 o tre (trinchetto, maestro nelle imbarcazioni più piccole, trinchetto, maestro e mezzana in quelle più frandi; a volte i grandi velieri avevano 4 alberi -raramente).
4. Opera viva : parte inferiore della nave, sotto la linea di galleggiamento;
5. opera morta : parte superiore (la coperta della nave).
6. cassero : parte rialzata della nave o del veliero, di solito quella con la barra o ruota del timone.
7. castello di prua (o di poppa), nelle navi antichissime era una costruzione dedita ad alloggi e per scagliare frecce.
8 babordo & tribordo . a sinistra e a destra (marine franco-olandesi), nella Regia Marina e poi Marina Militare si usa "dritta" e "sinistra",
9. Nostromo, marinaio esperto e di lunga esperienza di navigazione;
10. Calafatare, opera di manutenzione della barca (in legno).
11. Gettare l'ancora : fermare la barca o nave, anche in mezzo al mare oltre che in porto.
12. Tirare i remi in barca : smettere di remare
13. Oh issa...Oh issa : esclamazione dei marinai quando sollevavano qualcosa dal mare o da terra.
14. Giro di chiglia : legare ad una fune un marinaio e farlo nuotare o trascinare sotto la barca per punizione; era una pena
molto severe e spesso ne causava la morte.
15 Giro di boa : nelle regate a due boe, arrivare ad una boa e superarla con manovre di virata molto difficili a causa
della variazione del vento.
16. Nodi : antica misurazione della velocità della barca o del veliero; si usavano delle funi con i nodi che si gettava a mare;
la velocità della nave srotolova la fune; i nodi erano siti a distanza l'uno dall'altro. Controllando i nodi che fluivano in mare
si poteva desumere l'andamento e la velocità acquisita dalla nave.
17. Stella polare : unica stella di riferimento che non cambiava posizione durante la notte; seguire le altre stelle
significava perdere la rotta.
18 Rotta : percorso della nave tracciato sulle carte nautiche dal comandante-capitano della nave,con matite, compassi e righelli.
19. Ciurma : di solito il termine veniva riferito ai marinai di bassa lega e delle imbarcazioni piratesche.
20. Equipaggio : personale di ruolo di una nave (marinai e altri)
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Messaggio  misterred Dom Lug 24, 2016 10:07 am

Apro questo nuovo argomento in cui tratterò di vele, mare, venti ed eventi velici in genere.

Il fascino del mare attira la curiosità di tanta gente.

Il mare è bellissimo, però bisogna avrne rispetto non paura, perchè come dico sempre

a tutti : "col mare non si scherza, mai!".
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