Il mondo in guerra
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centenario dell'entrata in guerra del'Italia (1a G.M.)
Cari amici, scusate per l'assenza. Sono stato impegnato in un importante evento storico-culturale (riflessioni sulla prima guerra mondiale e i suoi effetti.
A seguire una mostra di modellini di aerei della prima e seconda guerra mondiale.
Eccone uno
Il celeberrimo "FOKKER DR.1 DEL BARONE ROSSO (red baron, Manfred Von Richtofen)
A seguire una mostra di modellini di aerei della prima e seconda guerra mondiale.
Eccone uno
Il celeberrimo "FOKKER DR.1 DEL BARONE ROSSO (red baron, Manfred Von Richtofen)
misterred- Messaggi : 142
Data d'iscrizione : 09.07.14
Località : Sacra Vetta
La ribellione non violenta del Mahatma Gandhi
L’8 agosto 1942, dopo la chiusura a ogni richiesta avanzata dal movimento politico independista indiano, il Mahatma Gandhi organizza in tutto il paese manifestazioni di protesta. Chiede agli inglesi di abbandonare l’India e lasciarne il governo alla sua gente.
Fu un deciso invito alla più grande ribellione non violenta della storia, alla quale il governo britannico reagisce con arresti di massa, violenze e repressioni senza precedenti.
Gandhi finisce agli arresti ma dalla prigione continua a professare la sua filosofia basata sulla ricerca della verità cui l’uomo deve tendere, con amore per il prossimo e rifiutando ogni forma di violenza.
Il governo britannico verso la fine del 1943, annuncia che a guerra conclusa lascerà il paese agli indiani e Gandhi risponde proclamando la fine della lotta.
Era raggiunto il grande obiettivo per il quale aveva lottato nel corso di tutta la sua esistenza. Re: Il mondo in guerra
6 Giugno 1944, il D.Day.
Una data delle più importanti tra gli eventi della Seconda guerra mondiale.
In quel giorno, centinaia di migliaia di soldati americani, inglesi e canadesi sbarcarono sulle spiagge della Normandia.
Nell’estate del 1940, dopo la sconfitta della Francia da parte della Germania nazista, l’Inghilterra si era ritrovata sola a resistere contro le forze nazifasciste, ma il pericolo dell’invasione tedesca delle isole britanniche fu presto superato grazie alla resistenza della sua aviazione.
Fu con il coinvolgimento nella guerra dell’Unione Sovietica, e soprattutto con quello degli stati Uniti, che si tracciarono diverse prospettive strategiche.
Da parte americana, fu stabilito per prima cosa, che, essendo la Germania il nemico più forte, ogni sforzo doveva essere indirizzato prevalentemente contro di essa, tramite uno scontro diretto, quindi con l’invasione del continente Europeo. Questo era l’intento del presidente americano Roosevelt e del capo di stato maggiore dell’esercito statunitense, generale George Marshall, che nell’aprile del 1942 si recò a Londra per sottoporre ai britannici il piano americano.
Denominato in codice “Round up”, il piano era stato sviluppato dal generale Dwight Eisenhower e prevedeva lo sbarco di almeno 18 divisioni britanniche e 30 americane, necessarie per contrastare le circa 40 divisioni tedesche sul suolo francese, nell’area compresa fra Calais e Dieppe.
Nonostante l’approvazione formale da parte britannica, era lontana la prospettiva d’immediata azione sul continente, a causa della mancanza di supporto e di preparazione.
Come strategia alternativa, Churchill propose al presidente americano una possibile area di azione nelle colonie francesi del Nord Africa, la cui occupazione, insieme all’offensiva britannica in Egitto, avrebbe portato a una definitiva soluzione contro le forze dell’Asse in Africa settentrionale. L’operazione fu denominata Torch (torcia) che riuscì benissimo e determinò un profonda crisi irreversibile per le forze italo-tedesche in Medio Oriente.
Nel gennaio 1943 si tenne a Casablanca una conferenza per decidere dello sbarco in Sicilia, che ebbe luogo nel mese di luglio, portando alla caduta del fascismo e alla conquista dell’isola.
L’America si era proposta due obiettivi acconsentendo a sviluppare una campagna in Italia, il primo era di portarla fuori dalla guerra e di sottrarre forze tedesche dalla Francia, il secondo di fissare la data per lo sbarco sul continente, indicata per il primo maggio 1944.
Anche se la campagna in Italia non si sviluppò come previsto, i successi conseguiti – la resa dell’Italia, la conquista delle isole, aveva reso gli americani ancora più determinati.
Un supporto alle iniziative dell’America fu offerto da Stalin che, nel corso della conferenza di Teheran nel novembre 1943, chiese esplicitamente di aprire un nuovo fronte, per cui prese il via la fase finale dei preparativi per “Overlord” (signore feudale), denominazione con cui fu definita l’operazione.
L’assalto alle spiagge e in generale l’intero sbarco del D. Day (giorno decisivo), furono pianificati attentamente e con molta cura. In quel giorno era previsto lo sbarco di sei divisioni, con elementi di supporto, su cinque diverse spiagge, i cui fianchi dovevano essere assicurati dal lancio di tre divisioni aviotrasportate.
Eisenhower decise che il giorno dell’invasione sarebbe stato il 5 giugno, uno dei giorni ideali per le condizioni della marea e della Luna. Tra il 30 maggio e il primo giugno le unità britanniche e americane iniziarono l’imbarco a bordo delle navi e a questo punto, Overlord era pronto, mancava solo il via definitivo.
L’inconveniente fu rappresentato dal maltempo, per cui, anche se per il 3 giugno fu deciso di far salpare quei convogli che richiedevano più tempo per compiere il tragitto, si valutò la possibilità di un rinvio. I metereologi indicarono che per il 6, le condizioni del tempo se pur non ideali, sarebbero state soddisfacenti, e dal momento che la decisione doveva essere presa e considerando che un rinvio avrebbe comportato lo sbarco e il reimbarco delle truppe, Eisenhower ordinò che il D. Day fosse il 6 giugno 1944.
"Il giorno più lungo", così è ricordato, quel fatidico 6 giugno, in cui si mischiano organizzazione, fortuna, disgrazie, impegno ed eroismo,fu sicuramente la battaglia che salvò l'Europa, cambiando definitivamente il corso della guerra nel vecchio continente.
Febbraio 1945 (70 anni fa)
ebbraio 1945 (70 anni fa)
Il 25 febbraio 1945 un violentissimo bombardamento effettuato da aerei americani B-29, provocava ingenti danni su Tokyio.
Ormai i bombardamenti aerei alleati distruggevan una ad una le grandi città tedesche e giapponesi.
Tra il 13 e il 14 febbraio furono effettuati dalla Raf (1) e dalla USAF (2) i bombardamenti sulla città di Dresda, liquefacendo letteramente la popolazione. Dresda non era un obiettivo strategico né militare, ma affollato di civili.
La strategia del Bomber Command alleato mirava a minare il morale delle popolazioni e affrettare la fine delle guerra.
Dresda ebbe più vittime (circa 200.000) di Hiroshima e nagasaki.
Coventry ormai un pallido ricordo.
Guernica (guerra civile spagnola) ormai lontanissima nel tempo ma era stata l'antesignana delle città sottoposte a bombardamenti.
Da Guernica in avanti la guerra non sarebbe stata più la stessa di prima.
Note : (1) R.A.F. =Royal Air Force; (2) U.S.A.F. = United States Air Force
Il 25 febbraio 1945 un violentissimo bombardamento effettuato da aerei americani B-29, provocava ingenti danni su Tokyio.
Ormai i bombardamenti aerei alleati distruggevan una ad una le grandi città tedesche e giapponesi.
Tra il 13 e il 14 febbraio furono effettuati dalla Raf (1) e dalla USAF (2) i bombardamenti sulla città di Dresda, liquefacendo letteramente la popolazione. Dresda non era un obiettivo strategico né militare, ma affollato di civili.
La strategia del Bomber Command alleato mirava a minare il morale delle popolazioni e affrettare la fine delle guerra.
Dresda ebbe più vittime (circa 200.000) di Hiroshima e nagasaki.
Coventry ormai un pallido ricordo.
Guernica (guerra civile spagnola) ormai lontanissima nel tempo ma era stata l'antesignana delle città sottoposte a bombardamenti.
Da Guernica in avanti la guerra non sarebbe stata più la stessa di prima.
Note : (1) R.A.F. =Royal Air Force; (2) U.S.A.F. = United States Air Force
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Data d'iscrizione : 09.07.14
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Fritz X
L'8 settembre 1943 il Maresciallo Badoglio annunciava al mondo l'uscita dalla guerra dell'Italia.
In realtà, si cambiava alleato, ma nessuno lo sapeva.
L'armistizio era stato firmato (in gran segreto) il 3 settembre in Sicilia (a Cassibile). Per l'Italia firmava il gen. castellano, in rigoroso abito civile (un doppiopetto grigio).
Il 9 settembre, una squadra navale italiana, formata da grandi navi corazzate e altre unità si stava dirigendo verso sud per contrastare uno sbarco alleato.
Poi tutto cambiò : dirigersi verso Malta.
Alla notizia dell'armistizio, i vertici della Germania si infuriarono e progettarono azioni di rappresaglia.
Una di esse fu l'affondamento del gioiello della Marina italiana la Regia Nave corazzata Roma.
Era il pomeriggio appunto del 9 settembre ed uno stormo di aerei con le croci nere della Luftwaffe sorvolava la formazione italiana, al largo della maddalena (in Sardegna).
Gli aerei tedeschi, Dornier Do 217, avevano nella loro pancia le temibile bombe radioguidate SD 1400, in gergo Fritz X.
L'antesignana delle bombe intelligenti, ancora rudimentale, ma con alette mobili che consentivano una approssimativa correzione di traiettoria durante la caduta. In coda, emetteva dei fumogeni per indicare la posizione al puntatore dell'aereo madre.
Era una delle temibili armi segrete di Hitler (assieme alle V1, V2, aerei a getto etc.).
Gli italiani non si preoccuparono all'inizio, pensarono che quella formazione li stesse sorvolando per attaccare obiettivi alleati e quindi non avesse intenzioni ostili.
L'attenzione però altissima sulle navi italiane.
Invece, i Do 217 avevano istruzioni precise affondare quante più navi italiane. E in parte ci riuscirono.
Una prima bomba radioguidata, colpi a vuoto in mare aperto; una seconda perforò la parte posteriore della corazzata Roma ed esplose in mare. La fortuna sembrava aiutare gli italiani.
Ma la terza fu inesorabile, guidata colpì tra il torrione trinato anteriore e la plancia, perforò la corazza ed esplose nel deposito munizioni stracolmo. Non osiamo immaginare l'esplosione che ne scaturì.
Non solo, ma un'altra corazzata l'ex Littorio (poi Italia) fu pure danneggiata da unaltra bomba.
La ROMA affondò trascinando con sè più di 1.300 marinai e l'amm.Bergamini.
Oggi li ricordiamo, per non dimenticare, per non dimenticarli.
Era il 9 settembre 1943
In realtà, si cambiava alleato, ma nessuno lo sapeva.
L'armistizio era stato firmato (in gran segreto) il 3 settembre in Sicilia (a Cassibile). Per l'Italia firmava il gen. castellano, in rigoroso abito civile (un doppiopetto grigio).
Il 9 settembre, una squadra navale italiana, formata da grandi navi corazzate e altre unità si stava dirigendo verso sud per contrastare uno sbarco alleato.
Poi tutto cambiò : dirigersi verso Malta.
Alla notizia dell'armistizio, i vertici della Germania si infuriarono e progettarono azioni di rappresaglia.
Una di esse fu l'affondamento del gioiello della Marina italiana la Regia Nave corazzata Roma.
Era il pomeriggio appunto del 9 settembre ed uno stormo di aerei con le croci nere della Luftwaffe sorvolava la formazione italiana, al largo della maddalena (in Sardegna).
Gli aerei tedeschi, Dornier Do 217, avevano nella loro pancia le temibile bombe radioguidate SD 1400, in gergo Fritz X.
L'antesignana delle bombe intelligenti, ancora rudimentale, ma con alette mobili che consentivano una approssimativa correzione di traiettoria durante la caduta. In coda, emetteva dei fumogeni per indicare la posizione al puntatore dell'aereo madre.
Era una delle temibili armi segrete di Hitler (assieme alle V1, V2, aerei a getto etc.).
Gli italiani non si preoccuparono all'inizio, pensarono che quella formazione li stesse sorvolando per attaccare obiettivi alleati e quindi non avesse intenzioni ostili.
L'attenzione però altissima sulle navi italiane.
Invece, i Do 217 avevano istruzioni precise affondare quante più navi italiane. E in parte ci riuscirono.
Una prima bomba radioguidata, colpi a vuoto in mare aperto; una seconda perforò la parte posteriore della corazzata Roma ed esplose in mare. La fortuna sembrava aiutare gli italiani.
Ma la terza fu inesorabile, guidata colpì tra il torrione trinato anteriore e la plancia, perforò la corazza ed esplose nel deposito munizioni stracolmo. Non osiamo immaginare l'esplosione che ne scaturì.
Non solo, ma un'altra corazzata l'ex Littorio (poi Italia) fu pure danneggiata da unaltra bomba.
La ROMA affondò trascinando con sè più di 1.300 marinai e l'amm.Bergamini.
Oggi li ricordiamo, per non dimenticare, per non dimenticarli.
Era il 9 settembre 1943
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Re: Il mondo in guerra
8 SETTEMBRE 1943
Il 12 giugno 1943, con grande spiegamento di forze gli alleati sbarcarono in Sicilia, tra Licata e Augusta, non incontrando che scarsa resistenza per le poche difese dell’isola e la sfiducia dei difensori, giungendo il 23 luglio a occupare Palermo.
In questa gravissima situazione, col territorio nazionale invaso, a Mussolini venne meno la fiducia dei suoi più vicini seguaci, il Gran Consiglio del fascismo votò un ordine del giorno nel quale si chiedeva al re il ripristino dello statuto. Lo stesso giorno, Vittorio Emanuele III lo fece arrestare e affidò al maresciallo Badoglio l’incarico di formare un nuovo governo.
Badoglio, comunicando agli italiani il 25 luglio 1943 di aver assunto il governo militare del paese, con pieni poteri, si espresse con determinata intransigenza: “Si serrino le fila intorno a Sua Maestà vivente immagine della patria.. La guerra continua. L’Italia duramente colpita nelle sue province invase, nelle sue città distrutte, mantiene fede alla parola data, gelosa custode delle sue millenarie tradizioni…. La consegna ricevuta è chiara e precisa…. Chiunque s’illuda di poterne intralciare il normale svolgimento o tenti di turbare l’ordine pubblico, sarà inesorabilmente colpito”.
La caduta del fascismo fu accolta con manifestazioni di esultanza popolare, mentre si ricostituivano i partiti politici perseguitati e soppressi dal regime.
Ebbe, tuttavia, inizio proprio allora un periodo d’incertezza e di pericolo, avendo Badoglio, per prendere tempo e per timore della dura reazione tedesca dichiarato che la guerra continuava. Nel frattempo, aveva inviato in segreto un emissario per prendere contatto con gli alleati e chiedere un armistizio.
Intanto i tedeschi, sempre più convinti di un imminente crollo italiano, inviavano nella penisola truppe ben armate, mentre gli alleati avanzano occupando tutta Sicilia e sottoponendo le grandi città italiane a massicci bombardamenti. L’8 settembre entravano a Salerno e nello stesso giorno fu dato l’annuncio dell’armistizio, firmato pochi giorni prima a Cassibile (Siracusa).
L’annunzio, dato senza che fosse preso alcun provvedimento per fronteggiare la reazione tedesca provocò lo sbandamento dell’esercito e precipitò il paese nel caos.
Senza lasciare disposizioni, il re e Badoglio fuggirono da Roma per timore di essere catturati, mentre nei territori occupati si ebbero episodi di tenace resistenza delle nostre truppe affiancate anche da civili.
Tuttavia, le truppe tedesche, non colte di sorpresa dall’armistizio, riuscirono a impadronirsi dell’Italia in pochi giorni occupandola militarmente.
Il mondo in guerra
6 AGOSTO 1945: HIROSHIMA
La seconda Guerra Mondiale poteva dirsi ormai alla fine, con la vittoria degli Alleati.
Tuttavia il Giappone resisteva ancora accanitamente e alla fine di luglio i giapponesi respinsero un’intimazione di resa. Il nuovo presidente americano, Harry Truman, decise di ricorrere a un’arma, appena inventata, di spaventosa potenza. Il 6 agosto 1945, la bomba fu sganciata sulla città di Hiroshima.
Alle ore 8,15, di quel giorno, tre “B-29” apparivano improvvisamente nel cielo, uno di essi fermò i motori, scese in picchiata sulla città, sganciò la bomba atomica e, con una repentina conversione a destra, si allontanò a tutta velocità. La bomba precipitò rapidamente, esplose in una sfera di fuoco del diametro di sessanta metri e della temperatura di trecentomila gradi di calore. Lo scoppio proiettò verso il suolo fiamme velocissime rosse blu e marroni, con il loro carico radioattivo, mentre una colonna di fumo bianco saliva verso il cielo. In quest’olocausto senza precedenti oltre duecentomila persone persero la vita e altrettante riportarono ferite gravi.
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