Non solo vegane ...
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Re: Non solo vegane ...
Il Loto, in egizio seshen, era il fiore della Nymphaea considerato sacro per gli Egizi, emblema di rinascita per la sua caratteristica di chiudere la propria corolla sprofondando nell'acqua la sera e di schiuderla riemergendo all'alba orientandola verso la luce del sole.
Così similmente Atum si rigenerava dopo il viaggio notturno attraverso il Nun nel suo ciclo cosmico.
In Egitto il loto cresceva nelle zone paludose del fiume ed era di due tipi il loto bianco ed il loto blu. Il loto rosa comparve durante la Dinastia tolemaica.
Così similmente Atum si rigenerava dopo il viaggio notturno attraverso il Nun nel suo ciclo cosmico.
In Egitto il loto cresceva nelle zone paludose del fiume ed era di due tipi il loto bianco ed il loto blu. Il loto rosa comparve durante la Dinastia tolemaica.
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Re: Non solo vegane ...
Il sambucco
IL TÈ di sambucco CURA La tosse
Il tè ai fiori di sambucco è buono per curare la tosse, i disturbi respiratori (raffreddore, influenza, bronchite), ma anche nei reumatismi o nelle malattie delle vie urinarie. Il tè di sambucco facilita la rimozione dell'acqua dal corpo sciogliendo il grasso in eccesso, quindi è consigliato nelle cure dimagranti. Ha anche proprietà diuretiche e lassative, ma anche effetti benefici nelle malattie dermatologiche, oculari o cardiache. Il sambucco contiene vitamina A, complesso vitaminico B e vitamina C. La loro combinazione con alcuni fitochimici, come i flavonoidi, conferisce allo sambucco notevoli effetti antinfiammatori, antitumorali e antivirali.
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Re: Non solo vegane ...
Ibisco: Ibiscus Sabdariffa
Altri nomi:The Rosa, Karkade
Famiglia malvacee
L'Ibisco è un sotto-arbusto a grandi foglie isolate, i fiori porporini macchiati nascono all'attatura delle foglie, costituiti da un calice a cinque petali carnosi, dai colori che vanno dal bruno-rosso-brunastro al mattone e al violetto...Le foglie utilizzate cotte, conservano un sapore acidulo, per cui la definizione di "acetosa di Guinea"...
Storia medica:
L'uso di infusione di ibisco in Europa è relativamente recente, diffuso da meno di cinquant'anni dopo la guerra di Etiopia. Le truppe italiane lo avevano adottato dopo le ricerche fatte per ottenere una bevanda igienica e rinfrescante, non eccitante. Le sue qualità sono dovute nei calici seccat, a una notevole quantità di acido citrico, acido tartarico e acido malico. Molto ricco, inoltre di vitamina C...
Virtù e usi:
Oltre al gradevole sapore l'utilizzazione dell'ibisco provoca la diuresi e facilita la digestione, l'infusione si beve sia calda che fredda, addolcita con zucchero di canna...
Infusione: un cucchiaio da minestra per una tazza da 25 cl...
Re: Non solo vegane ...
La bacopa monnieri o brahmi è una pianta comunemente usata nella tradizione ayurvedica. Le sue proprietà la rendono utile per alleviare i disturbi della memoria ma anche per prevenire la caduta e l’ingrigimento precoce dei capelli.
Bacopa monnieri: le proprietà
La bacopa monnieri è una pianta molto usata in India da oltre 3000 anni: nota con il nome di brahmi, le sue proprietà più note sono legate al cervello. In India è considerata, infatti, la pianta in grado di aprire la mente alla conoscenza, tanto che viene utilizzata come rimedio contro le malattie mentali.
L’estratto di questa pianta, che ha delicati fiori bianchi e foglie carnose, contiene un ricco fitocomplesso, da cui ne derivano i benefici.
Fra i principi attivi vi sono la bacosaponina, l’acido betullico e il beta-sisterolo che agiscono sulle proprietà cognitive e sulla memoria. A parte questi, contiene anche flavonoidi, saponine, vitamina C e diversi minerali, fra i quali il ferro, il calcio e il fosforo.
Anche la medicina cinese conosce i benefici di tale pianta soprattutto come tonico adattogeno, in grado di alleviare eventuali problemi nella sfera intima maschile, come impotenza o eiaculazione precoce.
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Re: Non solo vegane ...
Osmanthus heterophyllus (Don) P.S. Green
famiglia: Oleaceae
sinonimi: Osmanthus aquifolius, Osmanthus ilicifolius
nome comune: osmanto
ETIMOLOGIA: il nome del genere è dato dalla combinazione dei due termini greci osmé (odore) e ànthos (fiore), per la deliziosa fragranza che emanano i fiori delle piante appartenenti a questo genere. L'attributo specifico latino heterophyllus (foglie diverse) sta ad indicare la grande variabilità della forma delle foglie in questa specie.
Tradotto dall'inglese-L'osmanto heterophyllus, noto in vari modi come agrifoglio osmanto, agrifoglio olivo e falso agrifoglio, è una specie di pianta fiorita della famiglia delle olive Oleaceae, originaria dell'Asia orientale nel centro e sud del Giappone e Taiwan.
E’un arbusto od un piccolo alberello sempreverde, denso e compatto, alto fino a5 metri, originario dell'Asia orientale e del sud del Giappone. Ha crescita lenta ed ama terreni neutri o leggermente acidi, anche se argillosi. Può stare sia in pieno sole che in ombra, in luogo ventilato e si adatta a climi relativamente rigidi, patendo però le gelate prolungate. In caso di clima particolarmente freddo se ne consiglia la coltivazione in vaso, da spostare in posizione riparata durante i mesi più rigidi. In piena terra è ideale per siepi non troppo invadenti, anche se col tempo tende a diventare piuttosto grande e le potature riducano notevolmente la produzione di fiori. Se si desidera goderne il profumo è più consigliabile lasciarlo crescere liberamente in siepi miste o coltivarlo come esemplare isolato vicino alle zone di soggiorno.
Le foglie sono opposte, grandi 3-7 centimetri, lucide e di colore verde intenso sopra, più chiare sotto.
Possono avere forma assai variabile: alcune assomigliano a quelle dell'agrifoglio, lobate e con denti pungenti mentre altre, sempre sulla stessa pianta sono ovate e presentano una sola spina all'apice.
I fiori, bianchi e profumatissimi, compaiono in settembre-ottobre e sono tubulosi, con una corolla a 4 lobi, grandi circa mezzo centimetro, riuniti in mazzetti all'ascella delle foglie. Le piante adulte producono drupe simili ad un'oliva di colore porpora scuro, lunghe1,5 centimetrie larghe un centimetro, che maturano nell'estate successiva, circa nove mesi dopo la fioritura.
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Re: Non solo vegane ...
NOME SCIENTIFICO: Althaea officinalis L.
FAMIGLIA: Malvaceae
NOMI POPOLARI: Malvavischio, Varmarosa, Bismalva, Bonavischio, Pramariscu, Narbonia
Le principali proprietà benefiche dell'Altea sono:
L’Altea mostra spiccate attività emollienti, infatti è stato usato come rimedio naturale contro tossi secche, faringiti, bronchiti esercitando un’azione antinfiammatoria sulle prime vie respiratorie. Proprio grazie al suo alto contenuto di mucillagini esercita un effetto emolliente anche sul tratto gastro-intestinale rivestendolo con un sottile strato mucillaginoso le mucose, utile per proteggerle in caso di reflusso e iper-acidità. Valido rimedio naturale soprattutto in caso di stipsi, dona emollienza alle feci facilitandone l’evacuazione.
FORME IN CUI SI UTILIZZA
Ecco alcuni utilizzi, quando assumerlo e la posologia.
Tisana: si prepara una macerazione a freddo, mettendo circa 30g di radice di Altea in 500ml di acqua a temperatura ambiente. Lasciare il tutto a contatto per circa 5 ore e successivamente filtrare e bere durante il giorno.
RIMEDIO NATURALE PER:
A cosa serve? Utile come rimedio naturale in caso di:
StitichezzaTosse, faringiti, bronchitiGastrite, reflusso, acidità
CONTROINDICAZIONI: non associare con tannini ed alcool.
Ps. Me lo ha appena indicata mia mamma perchè avevo colpi di tosse e...devo dire che funziona!!! A chi non fa male, farà bene, di sicuro.
Salute a tutti..
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Re: Non solo vegane ...
Re: Non solo vegane … spitfire Gio Mag 27, 2021 9:34 pm
Gli asparagi selvatici ( Asparagus acutifolius)
Asparagi , a torto o a ragione , alimenti forse incomprensibilmente mai apprezzati , seppur sempre presenti nelle cambuse sia attuali che genitoriali … forse appunto per le non simpatiche controindicazioni che provocano problemi intestinali/renali ( ma suppongo ad alti dosaggi , però come per tutto ) ed anche per quell'apporto in acido-acetil-salicilico … cioè in pratica mangiar aspirine ?... Pessima notizia per i gastritici ( il principio attivo è noto come distruttore della mucosa della stomaco ) -
Gli asparagi selvatici ( Asparagus acutifolius)
Asparagi , a torto o a ragione , alimenti forse incomprensibilmente mai apprezzati , seppur sempre presenti nelle cambuse sia attuali che genitoriali … forse appunto per le non simpatiche controindicazioni che provocano problemi intestinali/renali ( ma suppongo ad alti dosaggi , però come per tutto ) ed anche per quell'apporto in acido-acetil-salicilico … cioè in pratica mangiar aspirine ?... Pessima notizia per i gastritici ( il principio attivo è noto come distruttore della mucosa della stomaco ) -
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Re: Non solo vegane ...
Le rose.
La bellezza del fiore e il suo splendido aroma senz’altro ci aiutano ad apprezzare le meraviglie della natura e a profumare e colorare le nostre giornate. Ma non è tutto qui: le rose, fin dai tempi antichi, sono sempre state associate all’allegria. Infatti, un tempo i petali rosa, associati ai fiori di borragine, venivano fatti macerare nel vino. A fine giornata, si beveva per lenire la stanchezza e migliorare l’umore.
Un rimedio usato già da Avicenna
Molti conosceranno il famoso medico arabo Avicenna, vissuto nel decimo secolo. È grazie a lui se oggi possiamo apprezzare l’acqua di rose per tonificare in modo naturale la nostra pelle. Lui, però, usava i petali anche per preparare una confettura terapeutica da usare quando nell’espettorato c’erano tracce di sangue. Probabilmente tutto ciò era reso possibile grazie alla presenza di tannini.
Depurano l’organismo e stimolano il sistema immunitario
I petali di rosa sono conosciuti dalla medicina ayurvedica come ottimo rimedio rinfrescante. Questi preziosi fiori aiutano anche a depurare l’organismo, rinforzare il sistema immunitario e quello respiratorio. Non a caso, un infuso preparato con una manciata di petali di rosa può essere d’aiuto in caso di influenza e raffreddore. Il rimedio è anche un valido ricostituente.
Eliminano l’insonnia
Secondo quanto riportato sull’Iranian Journal of Basic Medical Sciences, i petali della rosa, varietà Damascena, svolgono un effetto ipnotico-simile. Le rose sembrano avere un effetto affine al diazepam, un farmaco usato per ridurre la tensione muscolare e l’ansia. I flavonoidi in essi contenuti, stimolando il rilassamento e il sonno profondo.
Protegge il fegato e aumenta il desiderio sessuale
I petali di rosa sono un ottimo protettivo del fegato. In più, il suo infuso è un noto afrodisiaco, sia nell’uomo che nella donna.
Si può consumare anche con cubetti di ghiaccio...
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Re: Non solo vegane ...
Gli asparagi selvatici ( Asparagus acutifolius) appartengono alla famiglia delle Liliaceae, la stessa degli asparagi comuni (asparagus officinalis).
Crescono nei prati incolti, nelle radure e nelle zone boschive fino a 1300 metri. Molto diffusi nell’Italia centromeridionale, sono presenti quasi ovunque nella nostra penisola, ad eccezione di Piemonte, Valle d’Aosta e Trentino.
proprietà :
diuretiche
depurative
disintossicanti
antitumorali
riequilibranti del metabolismo
rimineralizzanti
antiossidanti
corroboranti del sistema immunitario
dimagranti
anticellulite
lassative
Le proprietà rimineralizzanti degli asparagi selvatici sono dovute all‘alto contenuto di minerali appunto, mentre l’effetto lassativo è conferito dalla buona percentuale di fibre, che facilitano il transito intestinale.
Gli asparagi selvatici, proprietà antitumorali
L’azione antitumorale degli asparagi selvatici, scientificamente provata, è ascrivibile alla presenza di due saponine (la protodioscina e la protodiogenina) . Queste sostanze si sono rivelate in grado di inibire e contrastare la proliferazione di cellule tumorali nel colon.
Gli asparagi selvatici ne contengono una quantità molto più elevata rispetto a quelli coltivati, addirittura dieci volte superiore.
L’unica raccomandazione in merito all’assimilazione delle saponine riguarda il metodo di cottura dei germogli: gli asparagi selvatici non vanno lessati.
Le saponine, infatti, sono estremamente resistenti al calore, ma sono solubili in acqua. Quindi, nel caso in cui gli asparagi vengano lessati, queste sostanze andranno perse, disciolte nell’acqua di cottura. Per questa ragione, è preferibile e altamente consigliato consumare gli asparagi crudi, sotto forma di insalata, o saltati velocemente in padella.
Asparagi selvatici, controindicazioni
Uno dei principali pregi degli asparagi selvatici, ovvero la presenza di acido urico, si rivela allo stesso tempo l’origine della sua maggiore controindicazione. Il consumo di asparagi selvatici è infatti sconsigliato a chi soffre di gotta, problemi renali e infiammazioni dell’apparato urinario.
Inoltre gli asparagi selvatici contengono una buona percentuale di acido acetilsalicilico, per cui chiunque sia intollerante a questo componente dovrebbe evitare di ingerirli o comunque mangiarli con moderazione.
Ultima modifica di spitfire il Gio Mag 27, 2021 9:37 pm - modificato 2 volte. (Motivazione : :))
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Re: Non solo vegane ...
Il mese di maggio è quello consolidante per molte verdure selvatiche , ovvero seppur non coltivate , sono ricercate da chi ha una cultura contadina – A me purtroppo questa cultura manca , anche perché chi me la poteva insegnare (nonno paterno) non ne ha avuto il tempo e l'occasione – La contingente vita di città , poi ha dato il colpo finale … eppure quando si va per “scampagnate” , l'occhio cade sempre sulla parte incolta , e mi chiedo spesso se tal “radice” sia commestibile e “potabile” oppure no … , questa postata prima , mi sembra di averla già vista soprattutto nelle campagne del meridione … dalla campagna romana in sotto … forse sarà come il ravanello selvatico (digestivo) e forse ancora con quelle venature violacee , avrà proprietà simili alla grande famiglie delle crucifere … Spesso anche la cultura di massa ( globalizzata ) fa perdere o rendere economicamente poco adatta tutta questa parte di alterna alimentazione umana … un vero delitto-
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Re: Non solo vegane ...
Il crespigno detto anche grespino (o grespini) è una pianta spontanea nei campi e negli incolti, consumata come verdura da tempo immemorabile in gran parte d’Italia. In Abruzzo è comunemente conosciuto come cascigne (o cascegne) in provincia di Chieti e scrippigne nel teramano e altre località.
Nel vastese e nel vicino Molise, con il termine “cascigne” si individuano in particolare 2 piante particolarmente apprezzate in cucina: il crespigno comune (Sonchus oleraceus) e il crespigno spinoso (Sonchus asper).
Esistono altre 2 specie appartenenti alla stessa famiglia: il crespigno sfrangiato (Sonchus tenerrimus) e il crespigno dei prati (Sonchus arvensis), commestibili ma meno gustose. Altre piante somigliano molto al crespigno, ad esempio il tarassaco.
In effetti, nel vastese “lu cascigne” propriamente detto è il crespigno spinoso, molto utilizzato in cucina (dagli intenditori) sia crudo che cotto. E’ facilmente distinguibile per essere appunto spinoso anche quando tenero. Cresce abbondante soprattutto negli uliveti che, se non trattati con sostanze chimiche, rappresentano il luogo ideale dove cercare e raccogliere questa e numerose altre erbe commestibili spontanee. La spinosità non deve scoraggiarne il consumo perché le giovani piante sono particolarmente gustose e ricche di preziosi sali minerali.
Perché le erbe spontanee sono così ricche di vitamine e sali minerali?
Semplicemente perché crescono nel luogo e nel tempo giusto! Quando cioè la fertilità del terreno, i nutrienti, l’umidità, le temperature e l’irraggiamento solare sono ottimali allo sviluppo spontaneo di ciascuna specie, senza…forzature come avviene per le colture agricole.
Proprietà ed utilizzi: ottima pianta commestibile, allo stato giovanile, cruda in insalata, mista ad altre erbe di campo, oppure lessata, usata quale contorno, condita con olio e limone o passata in padella. Davvero squisite la frittata, la zuppa di cascigne e fagioli e la “Misticanza“, un piatto di verdure di campo miste in uso soprattutto nel teramano.
Questa pianta veniva impiegata in erboristeria per le sue proprietà depurative, diuretiche, epatodetossicanti e sopratutto per la sua azione coleretica (stimolante la bile), ma oggi quasi completamente trascurata. La radice si usava, tostata, come surrogato per il caffè, come la cicoria.
Chissà se avrà una bella leggenda anche questa piantina
. Vediamo cosa dirà la Castellana..
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Re: Non solo vegane ...
Di leggende sul soffione ne ho lette più di una, tutte quante attribuite alle fate dei boschi...
Questa per esempio, irlandese, la racconta così:
Si racconta di un tempo in cui gnomi elfi e fate vivevano felicemente insieme in prati e boschi non ancora contaminati, fino a quando non giunse l'uomo a sconvolgere quel loro sereno e colorato mondo...
Alle magiche creature non rimase che cercare rifugio fra le rocce o nel più folto dei boschi, dove per le fate vestite di abiti dai colori molto vistosi non era facile nascondersi finendo spesso calpestate...Usando la magia pensarono allora di trasformarsi in fiori, tanto robusti che se anche calpestati riescono a ritornare dritti ed eretti, con tenace volontà di sopravvivenza, sia contro la sferza del vento che al piede indifferente dell'uomo....
Giunti al massimo della fioritura diventano soffioni, delicati palloncini di vellutati semi...
Re: Non solo vegane ...
Il Tarassaco
.
il suo nome botanico è composto da due termini antichi: taraxn = disordine, agitazione + akos = rimedio, ovvero "rimedio contro i disordini e le perturbazioni dell'organismo". I principi attivi del tarassaco si concentrano in particolare nelle radici e nelle foglie, ma anche nei fiori gialli. Le foglie del tarassaco contengono beta-carotene, vitamina C e ferro e calcio in quantità notevole. Dalle radici del tarassaco, tostate e macinate, si ricava un surrogato del caffé, gustoso e totalmente privo di caffeina.
I principali componenti del tarassaco comprendono alcoli triterpenici (tarasserolo), steroli vegetali, inulina (soprattutto nel lattice), principi amari (tarassacina) e sali minerali che conferiscono alla pianta proprietà amaro-toniche e digestive. Nella radice si concentra la massima quantità di principi attivi: vitamine A, B1, B2 B3, C, E, K, alfa e beta-carotene, criptoxantina-beta, luteina e zeaxantina, calcio, sodio, ferro, fosforo, potassio, magnesio, zinco e selenio, tannini, flavonoidi, acido caffeico e cumarico. La tarassicina, in particolare, stimola la produzione di saliva, succhi gastrici e pancreatici e bile, facilitando lo svuotamento della cistifellea, mentre l'inulina nutre la flora batterica e migliora il transito intestinale, svolgendo un'efficace ma delicata azione lassativa. L'azione drenante del tarassaco è invece data dai flavonoidi e dai sali di potassio, che agiscono a livello renale stimolando la produzione di urina e il drenaggio dei liquidi in eccesso.
Le proprietà terapeutiche del tarassaco
Del tarassaco tutto è buono: sia la radice che le foglie e i fiori stimolano le secrezioni di tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico (saliva, succhi gastrici, pancreatici, intestinali) e la muscolatura dell’apparato digerente producendo un’azione lassativa secondaria. Il periodo migliore per raccogliere le radici va da giugno a settembre, mentre da ottobre ad aprile si possono raccogliere le foglie di tarassaco, da consumare fresche in cucina. I fiori sbocciano da marzo a novembre e possono essere raccolti in boccio per aggiungerli alle insalate di foglie.
Mantiene in forma fegato e reni
Le proprietà purificanti, antinfiammatorie e disintossicanti del tarassaco favoriscono l’eliminazione delle scorie (zuccheri, trigliceridi, colesterolo e acidi urici) rendendo il tarassaco una pianta preziosa in tutti i casi di insufficienza epatica, itterizia e calcoli biliari. Data l’importanza che il fegato riveste nel metabolismo glucidico, è bene rinfrescarlo periodicamente con il tarassaco: oltre a depurare fegato e reni, stimola la produzione e la circolazione della bile, attiva la secrezione di enzimi digestivi e favorisce la peristalsi intestinale, liberando l'intestino dalle scorie zuccherine e aumentandone l'espulsione attraverso le urine.
come tutte le altre piante va usata con cautela sopprattutto da chi abbia affezioni particolari, qui trattasi della gastrite, del diabete e di sbalIi di pressione .
Buon tarassaco a voi!
E perchè no.. giocare con il suo soffione, esprimendo un desiderio. anche qui, al Castello.
il soffione che ha una bellissima leggenda, spero di aiutarmi la castellana ..se vuole..
.
il suo nome botanico è composto da due termini antichi: taraxn = disordine, agitazione + akos = rimedio, ovvero "rimedio contro i disordini e le perturbazioni dell'organismo". I principi attivi del tarassaco si concentrano in particolare nelle radici e nelle foglie, ma anche nei fiori gialli. Le foglie del tarassaco contengono beta-carotene, vitamina C e ferro e calcio in quantità notevole. Dalle radici del tarassaco, tostate e macinate, si ricava un surrogato del caffé, gustoso e totalmente privo di caffeina.
I principali componenti del tarassaco comprendono alcoli triterpenici (tarasserolo), steroli vegetali, inulina (soprattutto nel lattice), principi amari (tarassacina) e sali minerali che conferiscono alla pianta proprietà amaro-toniche e digestive. Nella radice si concentra la massima quantità di principi attivi: vitamine A, B1, B2 B3, C, E, K, alfa e beta-carotene, criptoxantina-beta, luteina e zeaxantina, calcio, sodio, ferro, fosforo, potassio, magnesio, zinco e selenio, tannini, flavonoidi, acido caffeico e cumarico. La tarassicina, in particolare, stimola la produzione di saliva, succhi gastrici e pancreatici e bile, facilitando lo svuotamento della cistifellea, mentre l'inulina nutre la flora batterica e migliora il transito intestinale, svolgendo un'efficace ma delicata azione lassativa. L'azione drenante del tarassaco è invece data dai flavonoidi e dai sali di potassio, che agiscono a livello renale stimolando la produzione di urina e il drenaggio dei liquidi in eccesso.
Le proprietà terapeutiche del tarassaco
Del tarassaco tutto è buono: sia la radice che le foglie e i fiori stimolano le secrezioni di tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico (saliva, succhi gastrici, pancreatici, intestinali) e la muscolatura dell’apparato digerente producendo un’azione lassativa secondaria. Il periodo migliore per raccogliere le radici va da giugno a settembre, mentre da ottobre ad aprile si possono raccogliere le foglie di tarassaco, da consumare fresche in cucina. I fiori sbocciano da marzo a novembre e possono essere raccolti in boccio per aggiungerli alle insalate di foglie.
Mantiene in forma fegato e reni
Le proprietà purificanti, antinfiammatorie e disintossicanti del tarassaco favoriscono l’eliminazione delle scorie (zuccheri, trigliceridi, colesterolo e acidi urici) rendendo il tarassaco una pianta preziosa in tutti i casi di insufficienza epatica, itterizia e calcoli biliari. Data l’importanza che il fegato riveste nel metabolismo glucidico, è bene rinfrescarlo periodicamente con il tarassaco: oltre a depurare fegato e reni, stimola la produzione e la circolazione della bile, attiva la secrezione di enzimi digestivi e favorisce la peristalsi intestinale, liberando l'intestino dalle scorie zuccherine e aumentandone l'espulsione attraverso le urine.
come tutte le altre piante va usata con cautela sopprattutto da chi abbia affezioni particolari, qui trattasi della gastrite, del diabete e di sbalIi di pressione .
Buon tarassaco a voi!
E perchè no.. giocare con il suo soffione, esprimendo un desiderio. anche qui, al Castello.
il soffione che ha una bellissima leggenda, spero di aiutarmi la castellana ..se vuole..
Ultima modifica di spitfire il Ven Apr 30, 2021 3:08 am - modificato 1 volta.
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Re: Non solo vegane ...
Di recente è balzata alla cronaca nera il fatto che le vegane seppur immobili ed ancorate al loro terreno di appartenenza , tuttavia sono velenifere peggio dei serpenti di mare ,,, la più storica d'esse , la cicuta , ha ucciso il padre della filosofia greca , questo all'apparenza innocuo fiore allo stesso modo ha ucciso uno sprovveduto montanaro
che ha avuto la non brillante idea di usarlo come condimento di pasta !?
Nel dettaglio il nome in questione sarebbe : Colchico d’autunno ...
che ha avuto la non brillante idea di usarlo come condimento di pasta !?
Nel dettaglio il nome in questione sarebbe : Colchico d’autunno ...
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Re: Non solo vegane ...
Quando si parla di piante, fiori o di erbe, la castellana risponde: presente...
La medicina con le piante è una delle più antiche del mondo, usate nel modo più tradizionale, come infuso o tisane. Ne ho sempre fatto uso e non c'è n'è una (a parte l'aglio orsino!) che non abbia conosciuto o usato...
Molte di queste piante o erbe sono quasi da tutti conosciute, come la camomilla, la melissa o la passiflora, pianta questa già coltivata dagli Aztechi, importata in Europa dai missionari spagnoli, che videro nei suoi fiori i segni della passione del cristo, da qui il suo nome "Passiflora"...
È una liana rampicante che produce un frutto delizioso, conosciuto per il succo dal profumo tropicale. Usata in caso d'insonnia, ansietà, nervosismo è un eccellente sedativo che non produce ne assuefazione ne dipendenza...
Re: Non solo vegane ...
E vabbè.. aspettando ancora la Castellana e gli altri Castellani..
aggiunggo: il papavero.
La specie più nota è Papaver rhoeas, ovvero il papavero comune.
Oggi, la sua diffusione è in lento declino per via dell’uso sempre più massiccio di pesticidi e diserbanti.
Considerate, dunque, che se in un campo di grano o di granoturco non si scorgono i colori sgargianti del papavero, quasi certamente quel campo è stato trattato con sostanze chimiche…
Come pianta officinale, i petali freschi e i semi di alcune specie vengono utilizzati per preparare sciroppi e bevande medicamentose. Il papavero selvatico, ad esempio, ha proprietà sedative e antispasmodiche e se ne usano i petali e le capsule vuote per fare sciroppi e tisane utili in caso di tosse, insonnia e stati di eccitazione nervosa.
In cucina si utilizzano sia le foglie, i semi e i germogli teneri di papavero, raccolti a inizio Primavera. Questi ultimi, sono molto buoni in insalata, con olio e succo di limone. Si abbinano altrettanto bene in misticanza con ad altre erbe di campo spontanee come cicoria, tarassaco e ortica.
Le foglie mature delle rosette basali si cucinano come gli spinaci, magari in abbinamento a bietole selvatiche e profumate con timo,
dragoncello, rosmarino, origano, maggiorana ecc. Sempre le foglie cotte possono essere un ottimo ripieno per tortelli e ravioli.
I semi di papavero, infine, si abbinano meravigliosamente ad impasti di pizza, pan brioche, pane integrale e crackers.
Con il colore dei fiori di papavero si otteneva una tintura rossa che un tempo veniva utilizzata dalle donne per colorare labbra e guance.
aggiunggo: il papavero.
La specie più nota è Papaver rhoeas, ovvero il papavero comune.
Oggi, la sua diffusione è in lento declino per via dell’uso sempre più massiccio di pesticidi e diserbanti.
Considerate, dunque, che se in un campo di grano o di granoturco non si scorgono i colori sgargianti del papavero, quasi certamente quel campo è stato trattato con sostanze chimiche…
Come pianta officinale, i petali freschi e i semi di alcune specie vengono utilizzati per preparare sciroppi e bevande medicamentose. Il papavero selvatico, ad esempio, ha proprietà sedative e antispasmodiche e se ne usano i petali e le capsule vuote per fare sciroppi e tisane utili in caso di tosse, insonnia e stati di eccitazione nervosa.
In cucina si utilizzano sia le foglie, i semi e i germogli teneri di papavero, raccolti a inizio Primavera. Questi ultimi, sono molto buoni in insalata, con olio e succo di limone. Si abbinano altrettanto bene in misticanza con ad altre erbe di campo spontanee come cicoria, tarassaco e ortica.
Le foglie mature delle rosette basali si cucinano come gli spinaci, magari in abbinamento a bietole selvatiche e profumate con timo,
dragoncello, rosmarino, origano, maggiorana ecc. Sempre le foglie cotte possono essere un ottimo ripieno per tortelli e ravioli.
I semi di papavero, infine, si abbinano meravigliosamente ad impasti di pizza, pan brioche, pane integrale e crackers.
Con il colore dei fiori di papavero si otteneva una tintura rossa che un tempo veniva utilizzata dalle donne per colorare labbra e guance.
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Re: Non solo vegane ...
Questo è appunto il titolo adatto per apportare nuova conoscenza circa il mondo delle piante , usate sia per cibarsi che anche per curarsi – Non per nulla molti farmaci provengono da questo mondo -
Io però non sono molto bravo o paziente a far divulgazione ( mestiere in cui eccelle mrs Green ) e per cui preferisco dare il mio apporto spaziando tra i concetti …
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Nel merito del discorso , ovviamente c'è da dire che come ogni farmaco una pianta ha la sua controindicazione , poiché anche qui vige la legge che il troppo scoppia o stroppia o altro di assonante simile nella logica dei detti proverbiali -
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Uno ad esempio si chiederà mai come un animale conosca la terapia di quell'erba , che ad esempio trova un parallelo nell'erba gatta… che appare ancora più strana poiché il felide non è onnivoro come l'orso -
Memorie genetiche , imitazione per apprendimento tra simili e non , o scoperta autonoma?
Ben difficile appurarlo -
Io però non sono molto bravo o paziente a far divulgazione ( mestiere in cui eccelle mrs Green ) e per cui preferisco dare il mio apporto spaziando tra i concetti …
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Nel merito del discorso , ovviamente c'è da dire che come ogni farmaco una pianta ha la sua controindicazione , poiché anche qui vige la legge che il troppo scoppia o stroppia o altro di assonante simile nella logica dei detti proverbiali -
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Uno ad esempio si chiederà mai come un animale conosca la terapia di quell'erba , che ad esempio trova un parallelo nell'erba gatta… che appare ancora più strana poiché il felide non è onnivoro come l'orso -
Memorie genetiche , imitazione per apprendimento tra simili e non , o scoperta autonoma?
Ben difficile appurarlo -
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Re: Non solo vegane ...
Iniziamo con l'alfa...chissà fino ad omega...
Alfa Alfa o Erba Spagna.
Per gli esperti del settore il nome ufficiale è Medicago-Sativa, chiamata anche Alfalfa o Alfalafa (errato, anche se molto diffuso, è il nome alfa-alfa), termine arabo che significa “padre di tutti gli alimenti”.
Oltre ai benefici che reca all’essere umano, come vedremo più avanti, l’erba medica fornisce un foraggio di ottima qualità ed è in grado di migliorare le condizioni del terreno, ridonandogli fertilità.
Inoltre, per interrompere le monocolture di mais e altri cereali, l’Alfalfa è ideale poiché riesce a sopravvivere per 4 o 5 anni in media, nonostante le falciature periodiche, e protegge il terreno dagli agenti infestanti. Questo è importantissimo per la conservazione della genuinità del terreno, dato che permette di non utilizzare prodotti chimici.
Le parti predilette sono i fiori e le foglie, più in generale l’intera pianta, ad esclusione delle radici.
Per chi avesse bisogno di un antinfiammatorio o di un cicatrizzante, l’erba medica è certamente un valido aiuto: tra i sui principi, infatti, vi è la saponina. Qualcuno potrebbe obiettare, ritenendo questa una sostanza tossica. In realtà, affinché la saponina possa diventare pericolosa, la sua molecola non deve scindersi (impossibile, visto che la digestione estrapola i valori nutrizionali funzionali al corpo). Persino l’avena (comunemente mangiata da grandi e piccini) contiene la saponina!
L’erba medica è utile per coloro che soffrono di colesterolo alto o di glicemia, grazie alla presenza di fibre solubili. Queste accrescono il numero di batteri utili nel colon, evitano l’assorbimento esagerato di grassi e zuccheri, prevengono malattie cardiovascolari e il diabete.
Ovviamente non mancano le fibre insolubili, come la cellulosa, che migliorano il transito intestinale, evitando problemi come stitichezza e infiammazioni dei diverticoli.
Altro costituente chimico presente nella Medicago Sativa è il fitoestrogeno (per la precisione il cumestrolo). L’utilizzo è consigliato a tutte le donne in menopausa, che non vogliono o non possono affidarsi alle terapie ormonali classiche. Il fitoestrogeno è una sostanza naturale simile agli estrogeni (gli ormoni femminili) ed è in grado di diminuire le vampate di calore, la colesterolemia e l’incidenza del tumore mammario nelle donne post-menopausa. Nelle popolazioni orientali, dove l’uso di leguminose è giornaliero, si è riscontrato un basso livello di osteoporosi o malattie cardiovascolari, al contrario delle popolazioni occidentali, dove a prevalere sono nutrienti ad alto contenuto proteico.
Ricostituente, nutriente e stimolante, l’Alfalfa è ottima per chi ha carenza di vitamine e minerali.La vitamina K è funzionale per mantenere ossa forti, ma è anche un buon coagulante del sangue.La vitamina C contrasta le forme di scorbuto, emorragie ripetute e anemia.
Per combattere l’anemia, inoltre, l’erba medica “si serve” dell’abbondante quantità di clorofilla in essa contenuta.Le vitamina B6, C ed E contribuiscono a depurare il fegato, la U limita l’insorgenza di ulcere e gastriti; la vitamina A, unita alla clorofilla, diventa un ottimo antimicrobico.Tale erba svolge una funzione importante anche nello stimolare la ghiandola tiroidea, pertanto è molto indicata alle persone con problemi legati al suo malfunzionamento.
I minerali in essa presenti giocano un ruolo fondamentale per il buon funzionamento di tutti gli organismi viventi. L’erba medica è anche indicata per le persone con scarso appetito o che hanno problemi alimentari, persino di obesità. Assumere questa erba prima dei pasti fa sì che aumenti l'attività gastro-intestinale; dopo i pasti, invece, facilita l'assorbimento delle sostanze nutrienti più importanti.È perfetta per arricchire il latte materno di tante proprietà e per aumentarne la produzione.
Infine, l’erba medica funge anche da lassativo e diuretico naturale.
Mia nonna ci preparava una minestrina buonissima con i suoi boccioli...la usavano anche nel tempo di guerra quando le scorte di cibi erano scarse..ma che meraviglia in tavola...
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Re: Non solo vegane ...
Dell'aglio orsino, ne ho rifatto le scorte e continuo a godermelo pensando ai boschivi ghiottoni di orsi... ..aggiunggendone (per alternare) anche dei spinaci freschi..qui siamo in piena quaresima e per seguirla sia per motivi religiosi che salutari, mangiare "verdure" non ha mai fatto male a nessuno..anzi.
spitfire- Messaggi : 2441
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Re: Non solo vegane ...
Ringrazio della rubrica dedicata alle erbette orsine..orsone..orsane
Ringrazio a voi per aggiunggere qualcosa del vostro anche qui..
ce ne sarebbero tante di belle piante, mi piacerebbe conoscerne altre per avvicinarle ai nostri piatti strapieni di sostanze aggiuntive per via dela "borsa" dell mercato allimentare..
Ringrazio a voi per aggiunggere qualcosa del vostro anche qui..
ce ne sarebbero tante di belle piante, mi piacerebbe conoscerne altre per avvicinarle ai nostri piatti strapieni di sostanze aggiuntive per via dela "borsa" dell mercato allimentare..
spitfire- Messaggi : 2441
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Re: Non solo vegane ...
Re: All'ingresso del castello nelle stanze dei cassetti... Annali Ieri alle 9:51 pm
Spit, l'aglio orsino un'erba che piace molto agli orsi??? Ecco perché non la conosco, dalle mie parti mai visto un'orso...
Si , ma anche se glielo si potrebbe chiedere , mica ne saprebbero disporre discorso , d'altronde con quelle zampe grosse ed artigliate , non potrebbero consultare un cell -
+
Non fa testo Mr Ch,
Se vuoi , so fare anche quello
+
ormai da vegano vede solo erbe salutari ovunque da portare in tavola...
Per modo di dire … quando le proteine animali fanno l'appello , risponde sempre il secondo cervello , quello non conscio , che in simbiosi abita dentro di noi , propriamente nelle viscere -
Ovviamente le battaglie con quello che abita ai piani alti forse farà vincere la guerra , ma alcune battaglie saranno inevitabilmente perse -
ps.,
alterno spunto per un ramo di empatia diciamo viscerale -
+
Credo abbia aperto il nuovo argomento giusto per invitare a scriverci te,
per erudirlo con la tua sapienza di antica conoscenza...
Ricrediti , poiché se fosse solo così , allora dovrebbe succedere ogni volta che scrivo qualsiasi cosa verso qualunque argomento aperto da chicchessia , persin te , “ mo varda un po' “-
Spit, l'aglio orsino un'erba che piace molto agli orsi??? Ecco perché non la conosco, dalle mie parti mai visto un'orso...
Si , ma anche se glielo si potrebbe chiedere , mica ne saprebbero disporre discorso , d'altronde con quelle zampe grosse ed artigliate , non potrebbero consultare un cell -
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Non fa testo Mr Ch,
Se vuoi , so fare anche quello
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ormai da vegano vede solo erbe salutari ovunque da portare in tavola...
Per modo di dire … quando le proteine animali fanno l'appello , risponde sempre il secondo cervello , quello non conscio , che in simbiosi abita dentro di noi , propriamente nelle viscere -
Ovviamente le battaglie con quello che abita ai piani alti forse farà vincere la guerra , ma alcune battaglie saranno inevitabilmente perse -
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alterno spunto per un ramo di empatia diciamo viscerale -
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Credo abbia aperto il nuovo argomento giusto per invitare a scriverci te,
per erudirlo con la tua sapienza di antica conoscenza...
Ricrediti , poiché se fosse solo così , allora dovrebbe succedere ogni volta che scrivo qualsiasi cosa verso qualunque argomento aperto da chicchessia , persin te , “ mo varda un po' “-
Charade- Admin/Mod
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Non solo vegane ...
… devo provare/trovare l'aglio orsino , letto ieri ( che non è oggi ) da dame Celadon , che sembra essere la panacea per ogni mal di sbalzo , anche se gli erboristi dicono lo stesso dell'olivello spinoso o della melissa officinalis e forse delle vegane carnivore adibite ad altra difesa del magic-box qui castellifero …
Charade- Admin/Mod
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