notizie "astronomiche"
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Cheops scansa un detrito spaziale...
Il telescopio spaziale Cheops, lanciato lo scorso 18 dicembre 2019 ha dovuto effettuare una manovra d’emergenza a causa di un detrito spaziale cinese. Incontri come quello evitato possono essere molto pericolosi perché i resti vaganti in orbita terrestre viaggiano attraverso lo spazio a velocità tante volte superiori a quelle di un proiettile: lo scontro tra un frammento del diametro di un solo cm con un altro oggetto rilascia l’energia di una bomba a mano in esplosione...
L’incontro mancato anche grazie alla manovra, era con un detrito grande circa quanto un cartone di latte, del Fengyun 1C, un satellite meteorologico in orbita polare...

Distribuzione dei detriti spaziali intorno la Terra...
Crediti: ESA
Ullysses, ultima missione per Hubble...
Essendo Hubble l'unico telescopio spaziale dotato di grande specchio e di sensori per l’ultravioletto, si è pensato di utilizzare queste caratteristiche prima del termine della sua missione... Da qui il progetto ULLYSES, acronimo che sta per “Archivio di giovani stelle in ultravioletto come riferimenti standard”...
Una missione di carattere osservativo con più tempo dedicato delle precedenti missioni dell'HST, i cui risultati andranno a creare una preziosa biblioteca stellare...
Pianeta in fuga nello spazio...
Il team Ogle (Optical Gravitational Lensing Experiment) dell'Università di Varsavia ha annunciato la scoperta del più piccolo pianeta solitario sinora trovato, avente dimensioni simili alle terrestri...
Per individuarlo i ricercatori hanno utilizzato il microlensing gravitazionale, fenomeno previsto dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein...
L’evento, scoperto dal team sopraindicato, è stato chiamato OGLE-2016-BLG-1928, riconoscendogli una scala temporale di soli 42 minuti...
Miliardi di "Terre" nella Via Lattea...
C'è sempre uno studio per nuove teorie, l'ultimo letto viene dall’University of British Columbia, secondo il quale pare che la nostra galassia potrebbe ospitare quasi sei miliardi di pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle simile al Sole...
La conta è presto fatta: siccome la nostra Via Lattea ha circa 400 miliardi di stelle, il 7% delle quali sono di tipo G, (come il ns Sole) questo implica che quasi 6 miliardi di stelle potrebbero avere in orbita pianeti simili alla Terra...
E... dopo teorie, simulazioni, algoritmi di ricerca, i risultati dello studio prevedono l’esistenza di un pianeta terrestre ogni cinque stelle simili al Sole nella nostra galassia...

Osiris Rex in arrivo su Bennu...
La sonda spaziale Osiris-Rex della Nasa, nella notte fra il 20 e il 21 (ottobre) scenderà sulla superficie dell’asteroide Bennu per raccogliere un campione di materiale da riportare poi sulla Terra...
Bennu, circa 500 metri di diametro è un asteroide carbonaceo, ossia primitivo, simile agli asteroidi che 4,6 miliardi di anni fa portarono l’acqua sulla Terra permettendo lo sviluppo della vita...
Osiris-Rex ha superato diverse sfide sin da quando arrivata in prossimità dell’asteroide nel dicembre 2018. Fra i risultati più importanti è stata la scoperta che la superficie di Bennu è attiva e dominata da fillosilicati, ossia minerati idrati che legano chimicamente l’acqua...
A dimostrazione che non tutti gli asteroidi siano nient'altro che assembramenti pietrosi...

La più antica famiglia di asteroidi...
Un team di ricercatori ha utilizzato una nuova tecnica che ha permesso di identificare la più antica famiglia di asteroidi conosciuta, posizionata nella regione interna della fascia principale di asteroidi... La fascia principale contiene un gran numero di asteroidi di forma irregolare in orbita attorno al Sole tra Marte e Giove. Gli astronomi sono riusciti a identificare alcune "famiglie", addensamenti di corpi di aspetto simile che percorrono orbite analoghe, probabili frammenti derivanti da catastrofiche collisioni avvenute tra antichi asteroidi più grandi...La famiglia individuata si sarebbe formata oltre 4 miliardi di anni fa...

Re: notizie "astronomiche"
Domenica 16 agosto un piccolo asteroide di pochi metri di diametro, (fra i 3 e 6 metri) denominato 2020 Qg, è passato a meno di tremila km dalla superficie terrestre. Si tratta del flyby più stretto mai registrato per un asteroide near-Earth...
Al momento della scoperta, 2020 Qg brillava con magnitudine apparente di +17,8 e viaggiava velocemente...
Anche nel caso di una collisione, comunque, l’asteroide era talmente piccolo che, probabilmente, si sarebbe completamente disintegrato in atmosfera...

Collisioni asimmetrica fra le stelle...
Gli interferometri Virgo, dall'Italia, e Ligo, dagli Stati Uniti, il 17 agosto alle 14, 41 hanno individuato la fusione di due stelle di neutroni indirizzando 70 osservatori a Terra e nello spazio, verso la giusta sezione del cosmo, a 130 milioni d anni luce di distanza dal sistema solare. Per la prima volta nella storia visto un cataclisma cosmico fino a ieri solo previsto dalla fisica teorica: evento che ha "partorito" una stellina, avvistata da un lampo di raggi gamma, visibile dunque agli strumenti tradizionali di avvistamento ed analisi...
Un clamoroso risultato della nuova astrofisica multimessanger, con i rilevatori di onde gravitazionali a caccia di eventi inediti o solo previsti da indicare agli osservatori tradizionali. Una rivoluzione. Un esempio. Il telescopio Hubble, l'European very large telescope ed il Geminy observatory hanno rilevato materiali appena prodotti: oro e platino...
Alla stellina, di venti chilometri di diametro per una massa mostruosamente compatta dove la materia si rimodella, fu provvisoriamente dato il nome di Lovely Rita, che ufficialmente sarà GW170817...

Re: notizie "astronomiche"
La mappa tridimensionale dell'universo conosciuto, completata in venti anni di osservazioni del cielo notturno da scienziati di tutto il mondo...Vi sono misurate le posizioni e le distanze di oltre 4 milioni di galassie...
Un mondo di dura roccia...
Il pianeta LHS 3844b, scoperto nel 2018 dalla missione TESS grazie al metodo del transito sembra essere un arido mondo privo di atmosfera, ricoperto da scura roccia di origine vulcanica. Si trova a 48,6 anni luce di distanza dalla Terra, ha un raggio 1,3 volte quello terrestre, in orbita attorno a una piccola fredda stella nana. Osservazioni successive del telescopio Spitzer hanno permesso di rilevare la luce infrarossa emessa dalla sua caldissima superficie...
Il pianeta orbita attorno alla sua stella ogni 11 ore, tanto vicino da far raggiungere al suo lato diurno, quello rivolto sempre verso la stella, la torrida temperatura di 770 gradi Celsius. Inoltre, essendo la stella relativamente fredda rende possibile l’osservazione diretta del calore emesso da LHS 3844b...
Misurando la differenza di temperatura tra i lati diurno e notturno, il team dei ricercatori ha scoperto che praticamente non vi è trasferimento di calore. Fosse presente un’atmosfera l’aria calda sul lato diurno si espanderebbe naturalmente, generando così, venti in grado di trasferire calore attorno al pianeta. Un ciclo naturale che impossibile avvenga in un mondo di nuda roccia praticamente privo di atmosfera...

Fenomeni sul Sole...
Sin dai primi giorni di luglio 2017 il Solar Dynamics Observatory, sonda della NASA, aveva tenuto sotto attenta osservazione una regione attiva che si spostava sul Sole, fino a quando non è sparita dalla vista verso la metà del mese...
Macchie solari di questo tipo sono un fenomeno comune sul Sole, meno frequenti ora perché ci stiamo avvicinando al minimo solare, periodo di attività più bassa...
Durante il suo viaggio attraverso il disco solare, la regione attiva, chiamata AR12665, ha prodotto vari flare, un’espulsione di massa coronale e flussi di particelle energetiche solari...
L’immane potenza dei campi magnetici del Sole produce queste imponenti eiezioni di massa coronale che quando sfiorano la Terra, come in questo caso, regalano meravigliose aurore polari...

Una stella troppo focosa...
Quando il sole esagera sono guai per i pianeti che irradia...
Infatti, i quattro pianeti in orbita intorno la stella V1298 Tau situata a circa 350 anni luce nella costellazione del Toro, rischiano di essere arrostiti...
Questo quanto emerso dai dati ottenuti da un gruppo di scienziati dell’Istituto di astrofisica Leibniz di Potsdam , in Germania. Il destino delle atmosfere dei quattro giovani esopianeti scoperti nel 2019 sarebbe ormai segnato dall’intensa radiazione X emessa dal giovane sole vaporizzando il loro involucro gassoso...
La stella emette quantità di radiazione X da uno a diecimila volte superiore al nostro Sole...

Mappa del mantello terrestre...
Con un nuovo algoritmo di nome Sequencer, inizialmente progettato per l’analisi dati in astronomia, è stato possibile individuare interessanti tendenze in ambito geofisico.
Edmund Halley tra i sostenitori dell’ipotesi di una Terra cava, era convinto che la superficie terrestre fosse semplicemente un guscio spesso quasi 800 chilometri, contenente altre due sfere cave e un nocciolo interno. Un gruppo misto di ricercatori, composto da astronomi, geologi e geofisici, ha applicato l’algoritmo “spaziale” per analizzare i migliaia di sismogrammi raccolti in corrispondenza di un terremoto in 30 anni di lavoro scientifico, permettendo loro di esaminare i dati raccolti a livello in un modo completamente nuovo, analizzando anche i segnali più deboli in maniera chiara.
"«Siamo finalmente in grado di identificare gli echi sismici e usarli per creare una mappa del mantello terrestre, appena sopra il nucleo di ferro liquido a una profondità di 3000 chilometri», spiega Brice Ménard, astrofisico della Johns Hookins University e membro del gruppo di ricerca.
La mappa, che copre una vasta area del Pacifico, mostra regioni calde e dense sotto le isole Hawaii e le Isole Marchesi nella Polinesia Francese. Isole vulcaniche, d’altra parte.

Re: notizie "astronomiche"
Un asteroide di larghezza compresa tra 1,8 e 4,1 chilometri che attraversa il sistema solare e classificato come "potenzialmente pericoloso" dalla NASA scivolerà oltre la Terra....
La roccia spaziale, chiamata 52768 (OR2 del 1998) per l'anno della sua scoperta, non colpirà la Terra ma arriverà entro 6,3 milioni di chilometri alla sua massima distanza quando arriverà il 29 aprile alle 20:56 AEDT. Grandi asteroidi come OR2 del 1998 colpiscono raramente la Terra ma quando lo fanno provocano danni catastrofici. La NASA ha affermato che un impatto di un asteroide di dimensioni superiori a 1-2 chilometri "potrebbe degradare il clima globale, portando a un fallimento diffuso delle colture e alla perdita della vita". "Tali catastrofi ambientali globali, che mettono a rischio l'intera popolazione della Terra, si stima che abbiano luogo in media diverse volte per milione di anni", ha affermato l'agenzia spaziale.
Immagine: Getty
Il mistero del pianeta scomparso...
Il corpo celeste ribattezzato Fomalhaut b, che gli astronomi ritenevano fosse un esopianeta, è improvvisamente scomparso...
Fomalhaut b, il “pianeta fantasma”, era stato annunciato nel 2008 sulla base di dati raccolti nel 2004 e nel 2006, per cui era stato visibile per diversi anni tramite osservazioni dirette effettuate dal telescopio Hubble.,,
Fu annunciato come uno dei primi esopianeti rilevati con un metodo diretto, mentre gli altri derivavano da considerazioni indirette, come oscillazioni stellari oppure ombre osservate vicino alle stelle attorno a cui orbitavano...
I ricercatori però notarono alcuni aspetti singolari di Fomalhaut b, come la luminosità dell’oggetto, una caratteristica insolita per un pianeta, troppo piccolo per riflettere la luce tanto da essere visibile dalla Terra, oltre che non sembrava avere alcuna firma di calore rilevabile a infrarossi, altro aspetto inusuale in un pianeta...
Ora l'interpretazione è quindi che Fomalhaut b non è un pianeta, ma una nuvola che si espande lentamente, esplosa nello spazio a seguito di una collisione tra due grandi corpi...
Si ritiene che la collisione sia avvenuta non molto tempo prima delle prime osservazioni del 2004 e che ormai la nuvola di detriti e di polvere si sia espansa fino a dimensioni maggiori dell’orbita terrestre attorno al nostro Sole...
La scienza mantiene le luci accese...
In molte missioni della NASA, migliaia di scienziati, ingegneri e altri esperti e professionisti in tutto il paese hanno dato il loro contributo, come stanno facendo ora dagli uffici domestici e tramite videoconferenza. Con la maggior parte del personale che supporta le missioni in remoto per mantenere il personale in loco a un livello minimo in risposta a COVID-19, l'Agenzia sta avanzando fortemente con tutto, dall'esplorazione dello spazio all'uso della nostra tecnologia e innovazione per aiutare a informare i responsabili politici.
La NASA sta studiando se ci sono risposte a lungo termine dal nostro pianeta causate da cambiamenti nei modelli di attività umana a causa delle quarantene COVID-19. A breve termine, i nostri satelliti forniscono informazioni obiettive, accurate e tempestive sulle forniture alimentari nazionali e globali che aiuteranno a supportare le agenzie globali che sovrintendono alla sicurezza alimentare. Gli scienziati possono monitorare i cambiamenti della qualità dell'aria, come il calo del biossido di azoto, un importante inquinante dell'aria, nelle principali aree metropolitane di tutto il mondo. Vedere le luci della Terra di notte aiuta anche i ricercatori a tracciare i modelli di consumo energetico e attività umana in tutto il pianeta.
Rispondendo all'appello della Casa Bianca allo sviluppo di nuove tecnologie e approcci di data mining che potrebbero aiutare la comunità di ricerca a rispondere alle domande scientifiche del COVID-19, il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA in California ha utilizzato l'intelligenza artificiale e le tecnologie del linguaggio naturale per estrarre diagnosi mediche, condizioni mediche e informazioni su farmaci e malattie da un database di oltre 25.000 pubblicazioni. Le informazioni aiutano a far luce sulla trasmissione, l'incubazione e la stabilità ambientale del virus; cosa è stato pubblicato sulle cure mediche per le persone colpite; quello che sappiamo sui fattori di rischio COVID-19; e cosa sappiamo degli interventi non farmaceutici. I dati sono stati resi disponibili alla comunità di ricerca il 23 marzo.
L'Ames Research Center della NASA, nella Silicon Valley della California, utilizzerà il suo supercomputer per elaborare volumi estremamente complessi e elevati di dati per aiutare COVID-19. I supercomputer del centro fanno parte del consorzio di elaborazione ad alte prestazioni COVID-19 della Casa Bianca per fornire ai ricercatori COVID-19 l'accesso alle risorse di elaborazione ad alte prestazioni più potenti del mondo che possono far avanzare significativamente il ritmo della scoperta scientifica nella lotta per fermare il virus . Il sofisticato computing può elaborare un numero enorme di calcoli relativi a bioinformatica, epidemiologia e modellistica molecolare, aiutando gli scienziati a sviluppare risposte a complesse domande scientifiche su COVID-19 in ore o giorni rispetto a settimane o mesi. Per aiutare nella risposta COVID-19, La NASA sta aprendo l'accesso all'intera porzione delle sue risorse di supercalcolo riservate alle priorità nazionali al di fuori dell'ambito dell'aeronautica e della ricerca spaziale ed esplorativa dell'agenzia. Ciò include l'archiviazione e il supporto per aiutare i ricercatori a trasferire le loro applicazioni ai sistemi informatici della NASA, eseguire le loro applicazioni, risolvere eventuali problemi e affrontare qualsiasi altro supporto richiesto, inclusa la visualizzazione.
NASA 3 aprile 2020---

L'Universo in un guscio di mollusco...
Settanta milioni di anni fa i giorni erano più brevi di oggi, circa mezz’ora in meno. E in un anno, di conseguenza, ce n’erano 372. Lo ha calcolato un team multidisciplinare di ricercatori misurando gli ”anelli” di un reperto fossile della conchiglia di Torreites Sanchezi, un mollusco ora estinto. Analizzandone la composizione isotopica, i ricercatori sono anche riusciti a ricostruire la situazione climatica alla fine del Cretaceo, stimando per gli oceani temperature fra i 30 gradi d’inverno e i 40 d’estate.
Lo studio pubblicato dalla rivista Paleoceanography and Paleoclimatology e firmato dagli scienziati delle università belghe di Bruxelles e Ghent, ha mostrato che nel Cretaceo superiore, precisamente nell’epoca Campaniana (fra 83.6 e 72.1 milioni di anni fa), i giorni duravano mezz’ora in meno rispetto a oggi – per l’esattezza, 23 ore e 31 minuti – e che, per effetto della maggior velocità di rotazione della Terra attorno al proprio asse, la Luna si trovava circa mille chilometri più vicina rispetto ad oggi.
L’analisi è stata effettuata usando il reperto fossile della conchiglia di un particolare mollusco bivalve della famiglia delle rudiste, il Torreites Sanchezi, custodito al museo di storia naturale di Maastricht e proveniente dalle aride montagne dell’Oman, che 70 milioni di anni fa si presentavano come un ambiente marino e tropicale.
«Le rudiste sono dei bivalvi piuttosto speciali. Non c’è alcun essere vivente simile a loro, al giorno d’oggi», spiega Niels De Winter, primo autore della pubblicazione. «Nel tardo Cretaceo specialmente, i principali costituenti della barriera corallina in tutto il mondo erano questi bivalvi. Essi assumevano proprio il ruolo di costruttori di questo ecosistema, come i coralli al giorno d’oggi».
«Questo bivalve mostra una dipendenza molto pronunciata dal ciclo diurno, suggerendo che fosse un organismo fotosimbionte, che vivessero in simbiosi con un organismo in grado di compiere la fotosintesi clorofilliana, partecipando al loro processo di crescita e lasciandone traccia di sé negli isotopi chimici depositati sulla conchiglia.

Addio a un pioniere dello spazio...
È morto il 19 febbraio a 79 anni l'astronauta russo Valerij Kubasov, una delle punte di diamante della corsa allo spazio dell’ex Unione Sovietica...
Fu l’astronauta che partecipò a uno tra i lanci più attesi nella corsa allo spazio, il Programma test Apollo- Sojuz . una vera svolta per gli equilibri politici mondiali, perché per la prima volta si poté assistere all’unione di un equipaggio statunitense e di uno sovietico. Unione letterale quanto simbolica: il 17 luglio 1975 una navicella spaziale americana e una sovietica si agganciarono nell’orbita intorno alla Terra, permettendo ai due equipaggi di trasferirsi da una navicella all’altra...Insieme a lui nella missione fu scelto Alexei Leonov, che 10 anni prima era stato il primo uomo a mettere piede nello spazio...
I due astronauti russi divennero il simbolo della possibile riconciliazione con la potenza statunitense: le foto dei due equipaggi congiunti quello americano formato da Thomas Stafford, Vance Brand e Donald Slayton fecero il giro del mondo, quale sinonimo della futura collaborazione pacifica tra USA e URSS partendo dallo spazio....

Re: notizie "astronomiche"
Ancora una conferma sulla teoria di Einstein riguardo l'elasticità dello spaziotempo...
Re: notizie "astronomiche"
Da Hubble sempre stupefacenti immagini...
Per festeggiare i primi suoi trent'anni di attività nello spazio ha puntato il telescopio su Ugc 2885, una gigantesca galassia, grande più del doppio della nostra Via Lattea...

TESS scopre il suo primo pianeta abitabile...
La missione TESS della NASA ha individuato il suo primo pianeta alieno, di dimensione terrestre, nella zona abitabile della stella TOI 700, localizzata a un centinaio di anni luce da noi, nella costellazione del Dorado. La scoperta, confermata dai dati del telescopio Spitzer, indica . "TOI 700 d" come uno dei pochi pianeti di dimensione simile alla Terra individuati finora nella zona abitabile della loro stella, lungo un’orbita che potrebbe teoricamente permettere la presenza di acqua liquida in superficie.
TOI 700 è una piccola fredda stella nana di tipo M, con massa e dimensione circa il 40% di quelle solari e temperatura superficiale metà di quella del Sole.
“TESS è stato progettato per trovare pianeti terrestri in orbita attorno a stelle vicine, in grado di individuare variazioni nella luminosità di una stella dovute al transito di un pianeta visibile dalla nostra prospettiva.

Un viaggio con Cheops...
Tutto quanto da scoprire sugli esopianeti sarà possibile con Cheops "dal vivo"...
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