Astrazione...
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eroil
Charade
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Re: Astrazione...
Inutile ogni volta ti chieda aiuto mi faccia pesare la mia inesperienza tacciandola di mancanza di volontà.
,,, Rettifico che tu or ora , non hai chiesto aiuto , ma hai detto cosa inesatta (forfait)!
Di come funzionino le "piattarfome" ancora non ne ho preso dimestichezza. Non avendo mai avute prima esperienze di tal tipo, mi sono affidata a persona esperta nella quale a più d'ogni altra confidavo nell'aiuto per far decollare questo "Magico Cassetto".
Nessuno nasce esperto , ma tutti lo si diventa ,,, chi con volontà , chi con pazienza -
Se ritieni inutile sia continuare a occupartene, nell'attesa di mia maggior sicurezza nella gestione, non te ne sentire obbligato.
Ritengo inutile in senso relativo , non assoluto ,,, Per contro , se vedessi maggior costruttiva determinazione a voler imparare , allora tutto questo avrebbe uno scopo -
,,, Rettifico che tu or ora , non hai chiesto aiuto , ma hai detto cosa inesatta (forfait)!
Di come funzionino le "piattarfome" ancora non ne ho preso dimestichezza. Non avendo mai avute prima esperienze di tal tipo, mi sono affidata a persona esperta nella quale a più d'ogni altra confidavo nell'aiuto per far decollare questo "Magico Cassetto".
Nessuno nasce esperto , ma tutti lo si diventa ,,, chi con volontà , chi con pazienza -
Se ritieni inutile sia continuare a occupartene, nell'attesa di mia maggior sicurezza nella gestione, non te ne sentire obbligato.
Ritengo inutile in senso relativo , non assoluto ,,, Per contro , se vedessi maggior costruttiva determinazione a voler imparare , allora tutto questo avrebbe uno scopo -
Charade- Admin/Mod
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Re: Astrazione...
L'alternativo
Ricordo anni fa quando è sorta la “mania” dell’alternativo. Sembrava che le buone cose, alle quali eravamo da sempre abituati, e nel culto delle quali eravamo cresciuti, non ci andassero più bene.
Si cercava il nuovo, anzi, l’“alternativo”, nella convinzione che fosse preferibile al tradizionale.
Il via alla tendenza, come accade di solito, era stato dato dagli artisti, i compositori, con la loro musica alternativa: suonavano musica che in altre occasioni ci avrebbe indotto a fuggire lontano, e invece noi si applaudiva, sorpresi e frastornati magari, eppure ostentanti felicità e contentezza…
Naturalmente i suonatori si inchinavano e ringraziavano, raccogliendo gli strumenti, rigorosamente alternativi: pialle, martelli pneumatici, trapani….
Poi, naturalmente, non poteva mancare il teatro alternativo, dove il principe Amleto si esibiva in jeans e la pallida Ofelia in ridottissimi costumi…. Applausi anche a scena aperta!
Ammettiamo che in campo artistico non possono sussistere limiti alla fantasia, pure opere famose non sono di facile comprensione, tipo la pittura di Picasso, per fare un esempio, quindi, nel settore dell’arte ci va bene.
Poi sono venute le ferie alternative, lo studio alternativo, la cosiddetta dieta alternativa, il mezzo alternativo per spostarci in città. Faceva molta “tendenza”!
Però, quando sono i nostri uomini politici a parlare di “istanze alternative” allora ci mettiamo sul “ chivalà”, per il fatto che non si comprende quale sia la cosa che vogliono comunicarci.
Ma essi, ormai lo si sa, amano rendere fumosi i loro discorsi…
Cmq, il vezzo di adottare nuove parole o termini inconsueti non andrà mai perduto, ci piace essere “alternativi”.
Re: Astrazione...
Quale futuro nel nostro orizzonte?
L’inasprimento per il fondamentalismo religioso, prima percepito come una minaccia latente, oggi è giunto al punto di cruciale intimidazione.
Gli arsenali di tutte le nazioni, dalle più ricche e più povere, sono stipati di armi sempre più micidiali, più “modernamente” atte a uccidere e distruggere. E ognuna di loro accampa qualche ragione per ammassare armi, ragioni che includono una presunta barbarie del nemico potenziale, o una sua presunta intenzione di conquistare l’egemonia sul mondo.
Una nuova forma di follia? Se culminante in una tale manifesta irrazionalità, come altro definirla?
Riusciremo ad adagiarci nella più totale acquiescente complicità della nostra distruzione?
Re: Astrazione...
,,,Le vere situazioni da inconclusioni si avrebbero quando non si ha la capacità o peggio ancora la volontà di andare a fondo alle conclusioni medesime ,,, I problemi nascono quando non si esce dal proprio universo parallelo per condividere le conclusioni in seno a quello comune -
Charade- Admin/Mod
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Re: Astrazione...
Ripensando a certe situazioni, mi viene da meditarci su, e allora ne traggo l'impressione di vivere in un universo sconclusionato...
Notte, Belli!
Re: Astrazione...
L'amicizia come ogni sentimento positivo o negativo che sia , è basato solo sulla reciprocità ,,, neanche nel più classico e fedele amico dell'umano (famiglia dei canidi) rilevo quella indiscussa ma discutibile attitudine all'amicizia incondizionata : tu mi dai la ciotola piena di ossi e di carne ed io ti riconosco come capobranco,,, così è anche se non pare -
La regola che regola tutti i giochi , anche codesti è il rispetto della regola stessa -
Tutto il resto è confondente corollario -
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Charade- Admin/Mod
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Re: Astrazione...
L’Amicizia: voler bene o “volere un bene” ?
Indispensabile, nell’amicizia, penso sia la “reciprocità”.
Possiamo ritenere amici soltanto coloro che reciprocamente si accettano come tali o accettano di diventarlo.
Riflettiamo su cosa fondiamo il nostro concetto di amicizia, in altre parole per quale motivo consideriamo qualcuno nostro amico: perché c’è simpatico? Perché ci fa comodo e speriamo di ottenere qualcosa da lui? O semplicemente perché gli vogliamo bene, perchè ci attraggono i suoi modi di fare, di trattare con tutti gli amici e dunque anche con noi?
L’amicizia più profonda è quella che si basa sul fatto che persone oneste, leali, coraggiose, sincere, siano reciprocamente legate per il loro modo di essere, in altre parole per essere schiette e leali. Un’amicizia così può essere stabile e duratura, mentre le amicizie di “comodo” sono strettamente instabili e non c’è da stupirsi se finiscono, prima o poi.
Astrazione...
La lettura: impegno gravoso o piacere?
"un uomo che legge ne vale due" Affermava un noto editore. "La lettura allunga la nostra vita" suggeriva Umberto Eco. Nelle nazioni più povere del mondo c'è chi non sa leggere e scrivere e anche in quelle ad alto tasso di scolarizzazione la lettura ha pochi seguaci perché spesso è considerata attività gravosa o poco divertente.
Ci vantiamo di vivere in una società non solo civile, ma anche colta… e intanto i libri vengono recensiti quasi sempre più o meno a caso una volta la settimana da giornali o televisione. Il grande indicatore, la crisi del libro!
Esiliare la lettura tra le attività di poco conto predispone alla morte della primigenia espressione della creatività: la parola, quella scritta intendo, che in sé contiene tutto, dalla immagine al racconto con tutti i suoi misteri.
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