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Era il maggio 1967 quando il presidente egiziano Nasser ricevette notizia che Israele stesse ammassando truppe al confine siriano, quindi per reazione inviò truppe lungo il confine israeliano, nella penisola del Sinai, chiudendo gli stretti di Tiran che separano i Golfo di Aqaba dal mar Rosso. Per gli israeliani questo costituì un casus belli, sentendo minacciata la propria esistenza decise di compiere un attacco senza preavviso la mattina del 5 giugno 1967  contro l’aviazione egiziana a terra, annientandola quasi completamente, stessa sorte toccata poi a quella siriana. Nello stesso tempo dando il via alle operazioni di terra entrò nella striscia di Gaza e poi nella penisola del Sinai.

Avendo la Giordania stipulato un patto di mutua difesa con l’Egitto, indusse re Hussein ad attaccare. La reazione israeliana non si fece attendere: prima la sua aviazione distrusse quella giordana, poi le sue truppe corazzate entrarono nella Cisgiordania.

Il 6 giugno nel deserto del Sinai, grazie alla sua superiorità tecnologica, l’esercito israeliano distrusse quello egiziano, malgrado fosse numericamente superiore.

All’alba del giorno 8 le brigate egiziane in ritirata, trovarono sbarrati dalle forze israeliane in attesa, i passi di Giddi e Mitla, andando incontro a una cruenta carneficina.

Per evitare una sorte ancora ben peggiore Egitto, Giordania e Siria accettarono la richiesta ONU di cessate il fuoco, ma il ministro della difesa israeliana Moshe Dayan approfittando della situazione politica-strategica, di sua iniziativa diede il via all’attacco sul Golan e dopo un conflitto aereo e terrestre con le truppe siriane anche il Golan andò in mano israeliana.

Le ostilità cessarono il 10 giugno e Israele vide la propria estensione geografica quadruplicata, grazie  alla conquista della striscia di Gaza, della penisola del Sinai, della Cisgiordania e delle alture del Golan. 

  

Una data delle più importanti tra gli eventi della Seconda guerra mondiale.

In quel giorno, centinaia di migliaia di soldati americani, inglesi e canadesi sbarcarono sulle spiagge della Normandia.

L’assalto alle spiagge e in generale l’intero sbarco del D. Day (giorno decisivo), furono pianificati attentamente e con molta cura. In quel giorno era previsto lo sbarco di sei divisioni, con elementi di supporto, su cinque diverse spiagge, i cui fianchi dovevano essere assicurati dal lancio di tre divisioni aviotrasportate.

Eisenhower decise che il giorno dell’invasione sarebbe stato il 5 giugno, uno dei giorni ideali per le condizioni della marea e della Luna. Tra il 30 maggio e il primo giugno le unità britanniche e americane iniziarono l’imbarco a bordo delle navi e a questo punto, "Overlord" (ovvero Signore feudale, denominazione data all'operazione) era pronto, mancava solo il via definitivo.

L’inconveniente fu rappresentato dal maltempo, per cui, anche se per il 3 giugno fu deciso di far salpare quei convogli che richiedevano più tempo per compiere il tragitto, si valutò la possibilità di un rinvio. I meteorologici  indicarono che per il 6, le condizioni del tempo se pur non ideali, sarebbero state  soddisfacenti, e dal momento che la decisione doveva essere presa e considerando che un rinvio avrebbe comportato lo sbarco e il reimbarco delle truppe, Eisenhower ordinò che il D. Day fosse il  6 giugno 1944. 

                           

Il 29 maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles, un'ora circa prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool, i tifosi inglesi più accesi Iniziarono a spingersi verso un settore occupato da tifosi juventini. Questi ultimi, anche a causa dell'assoluta impreparazione delle forze dell'ordine belghe che  ostacolavano la loro fuga manganellandoli, furono costretti ad arretrare ammassandosi contro il muro. Nella grande ressa che si creò alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare gli ostacoli ed entrare nel settore adiacente, altri si ferirono contro le recinzioni. Il muro ad un certo punto crollò per il troppo peso, moltissime persone rimasero schiacciate, calpestate dalla folla e uccise nella corsa verso una via d'uscita. I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese; oltre 600 furono i feriti.

Si decise di giocare ugualmente la partita, poi vinta dalla Juventus per 1 a 0; la decisione fu presa dalle forze dell'ordine belghe e dai dirigenti UEFA, per evitare ulteriori tensioni, con i giocatori di entrambe le squadre che erano a conoscenza di quanto avvenuto.

Negli anni Quaranta vi fu una grande squadra di calcio, ricordata, appunto, come il "Grande Torino".

In quegli anni vinse quattro scudetti consecutivi:  dal 1942-43 al 1947-48.

Il 4 maggio 1949 tornando da una partita amichevole disputata a Lisbona contro il Benfica, l'aereo che li trasportava si schiantava contro la Basilica di Superga, causando la morte di tutte le trentuno persone a bordo, fra calciatori, tecnici, giornalisti ed equipaggio.

In campionato era primo in classifica, con quattro punti di distacco dalla seconda squadra (l'Inter), a tavolino gli fu assegnato il quinto scudetto 1948-49.

 

Il 16 aprile 1945, nel corso della seconda guerra mondiale, la Russia iniziò l'attacco decisivo contro la Germania. Nel frattempo anche gli Alleati vincevano ovunque la resistenza tedesca. 

Vistosi ormai senza speranza, Adolf Hitler, per non cadere prigioniero del nemico il 30 aprile 1945 si suicidò nel bunker di Berlino dove si era nascosto insieme a Eva Braun.

   

Il  30 aprile 1975 la presa di Saigon segnò fine della guerra del Vietnam, una guerra nella quale si era fatto uso anche di armi chimiche e commesse terribili violazioni dei diritti umani, costata la vita, in totale, a circa un milione e mezzo di militari e a quattro milioni di civili.

Perciò, nel 1973, dopo aver subito pesantissime perdite si ritirarono dal conflitto,lasciando il Vietnam del Sud a proseguire da solo la guerra contro il Vietnam del Nord.

La notte tra il 25 e il 26 aprile 1986 un violenta esplosione fece saltare la copertura in calcestruzzo di uno dei quattro reattori della centrale nucleare di Černobyl', in Ucraina, provocando così la fuoriuscita di una nube di sostanze radioattive.  

Nubi radioattive raggiunsero anche l'Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia con se pur con livelli di contaminazione minori, raggiungendo anche l'Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l'Austria e i Balcani.

   

Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, i Tedeschi avevano istituita la cosiddetta Linea Gotica, per contrastare l'avanzata degli alleati.

Il 21 aprile 1945 le truppe alleate riuscirono a sfondare tale linea, mettendo in fuga nazisti e fascisti. 

Il 25 aprile, giorno dell'inizio dell'insurrezione a Milano, è stata assunta quale giornata simbolica della liberazione d'Italia dal regime nazifascista, e dal 1946 è festa nazionale.

Ricordando Primo Levi, morto l’11 aprile 1987. Nel 1944 rinchiuso nel campo di concentramento di Auschwitz,  fu uno dei 20 sopravvissuti fra i 650 prigionieri arrivati con lui al campo. Scrisse il famoso romanzo autobiografico “Se questo è un uomo”.

   

Il 12 aprile 1961 l'astronauta sovietico Jurij Gagarin, a bordo della navicella Vostok I, compì in un'ora e mezza circa un'orbita intorno alla Terra alla velocità di oltre 27.000 km/h, diventando il primo uomo della storia a volare nello spazio.

Gagarin morì sette anni dopo, ed esattamente il 27 marzo 1968, in un incidente aereo.

Per la sua battaglia per i diritti degli afroamericani aveva ottenuto, nel 1964, il Nobel per la pace.