Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
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Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
La Nebulosa Razza
La nebulosa planetaria Razza (Stingray) o Hen- 1357, nella costellazione dell’Altare, distanza 18.000 a.l., è la più “giovane” nebulosa planetaria scoperta finora.
Larga quanto 130 sistemi solari, contiene al centro un sistema binario: una stella è al cuore della nebulosa, l’altra in alto a sinistra, sopra l’anello di gas verde che circonda la prima, formato dalle reciproche interazioni gravitazionali.
L’immagine mostra anche bolle di gas verde sopra e sotto l’anello: il vento di materia accelerata dalla radiazione della stella più calda ha sviluppato una pressione tanto forte da causare l’esplosione delle bolle, permettendo al gas di fuoruscire.
Le linee rosse curve sono di gas brillante riscaldato dall’urto del vento stellare sulle pareti delle bolle.

Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
Spettacolare galassia a spirale è questa M77, nella costellazione della Balena, distante 47 milioni di anni luce, con luminosità reale pari a 100 miliardi di soli.
Somiglia molto, per struttura e grandezza, alla nostra galassia, ma con alcune grandi differenze, soprattutto una: il suo nucleo è incredibilmente attivo, con un gigantesco buco nero supermassiccio che divora enormi quantità di materia, riscaldando il gas e plasma fino a milioni di gradi celsius, tanto da illuminarsi in raggi-X come più di tutto l’insieme della galassia.
Le immagini a raggi-X, ottenute dallo spettrometro ad alta energia del Chandra Space Observatory, hanno permesso di rilevare (in rosso), i grandi venti di radiazione che provengono dal nucleo, a milioni di km l’ora. Questo vento è generato dal gas accelerato e riscaldato mentre cade verso il buco nero. Una porzione del gas è attirata all’interno, mentre una parte è spinta via a velocità altissime. I raggi-X prodotti riscaldano tutto l'ambiente intorno. Le onde radio invece aggiungono dettagli riguardo all'eco che l'attività del buco nero ha in tutta la galassia, (visti in blu), mentre in verde ci sono i dati ottici dell’Hubble.
Nei lunghi bracci si notano miriadi di macchie rosso vivo spiraleggianti: sono zone dove la nascita di nuove stelle irradia il gas circostante.
Date tante caratteristiche, M77 è stata catalogata come galassia di Seyfert di tipo 2, dal nome dell’astronomo che negli anni ’50 scoprì e studiò questa classe di oggetti dal nucleo tumultuoso.

Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
IC 443 (Jellyfish)
La nebulosa IC 443, conosciuta anche come Jellyfish nebula, si colloca nella costellazione dei Gemelli.
Anche le stelle hanno un loro ciclo vitale: nascono, maturano e alla fine muoiono. L’immagine mostra quanto rimane di una devastante esplosione di supernova avvenuta circa 30.000 anni fa. L’antico nucleo della stella collassata, ora trasformata in stella di neutroni è ancora chiuso all’interno dell’involucro di questo mostro di “gelatina", fluttuante a circa 5.000 anni luce dalla Terra.
Le differenze di colori sono il risultato dei differenti tipi di energie liberate nell’onda d’urto: la parte più a nord viaggiando alla velocità di 100 km/s, mentre la parte del guscio che vediamo a sud, probabilmente era meno veloce, circa 30 km/s. Vediamo in blu le emissioni di ossigeno, in verde l’idrogeno, e in rosso gli atomi di zolfo.

Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
"B Cassiopeiae"
Nella ripresa i resti attuali della supernova SN1572 ( B Cassiopeiae) esplosa nel 1572, osservata da Tycho Brahe, conosciuta per questo anche come “supernova di Tycho”.

Nella ripresa i resti attuali della supernova SN1572 ( B Cassiopeiae) esplosa nel 1572, osservata da Tycho Brahe, conosciuta per questo anche come “supernova di Tycho”.

Ultima modifica di Annali il Ven Giu 01, 2018 12:42 am - modificato 1 volta.
Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
L’immagine ripresa dal telescopio Vista dell'ESO,mostra in alto a sinistra la stella Alnitak, la più a est della cintura di Orione, in basso la Nebulosa Fiamma (NGC 2024), in alto all’estrema destra, la Nebulosa Testa di Cavallo, appena visibile nell’infrarosso.

Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
La Nebulosa Gabbiano si trova al confine tra le costellazioni del cane Maggiore e dell’Unicorno ed è un’enorme nube composta prevalentemente da idrogeno gassoso. Nuove stelle si formano all’interno delle nubi che con la loro intensa radiazione ultravioletta fanno risplendere il gas circostante. Nota formalmente come IC 2177, è un oggetto molto complesso, di forma simile a un uccello, composta di tre grandi nubi di gas: Sharpless 2-292 costituisce la testa, mentre Sharples 2-296 comprende le grandi ali.
Questi oggetti fanno parte del catalogo Sharpless di nebulose, composto di un elenco di oltre 300 nubi di gas incandescente redatto dall’astronomo americano Stewart Sharpless negli anni 1950.
Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
Galassie proiettili

La materia oscura non irradia e non assorbe la radiazione come fa la materia ordinaria, ma l’HST e altri telescopi sono in grado di percepire come la sua forza di gravità distorce la forma delle galassie a causa dell’effetto di lente gravitazionale.
Nell’immagine un grande ammasso di galassie conosciuto come Ammasso Proiettile o Bullet Cluster, che sta subendo una collisione, combina le osservazioni ottiche dell’Hubble Space Telescope, con le osservazioni a raggi X del Chandra Observatory e le osservazioni ottenute da terra. L’immagine di Chandra rivela gas caldo (in rosso) che emette raggi X, mentre quella dell’HST mappa la materia oscura (in blu).
Il gas caldo dei due ammassi interagisce con forza producendo un’onda d’urto, mentre la materia oscura rimane completamente separata.4

Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
La nebulosa ROSETTA

La nebulosa Rosetta (NGC 2237) è una spettacolare regione d’idrogeno ionizzato creata dai forti venti stellari di calde stelle, a 1500 anni luce nella costellazione dell’Unicorno. Al suo interno una giovane stella emette uno strano getto, nominato HH1 Rosette, che si estende per 8.000 UA. Il globo di gas visibile è interpretato come “pallottola” di materia espulsa dalla giovane stella YSO che ruota alla velocità supersonica di 2.500 K/s.
La protostella è resa visibile dall’intensa radiazione ultravioletta prodotta dalle voluminose stelle vicine.

Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
CATS PAW NEBULA ( La Zampa del Gatto)
In realtà del gatto nella nebulosa NGC 6334, posta a 5500 anni luce da noi, in direzione del centro della Via Lattea nella costellazione dello Scorpione, c’è solo la sua zampa.
Nel mezzo della nebulosa vi sono numerose stelle in formazione, avvolte da nubi di gas che si estendono per oltre 50 anni luce. In parecchi casi la massa delle stelle è dieci volte quella del nostro Sole, l’età di qualche milione di anni.
Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri

UNA VOLPE LASSÙ NEL CIELO!
Impressionante figura in tutto simile a una volpe dal pelo fulvo, da qui il nome “Fox Fur”, Pelliccia di Volpe.
La nebulosa è una singolare formazione di gas e polveri all'interno della costellazione dell’Unicorno (Monoceros), situata poco più in là del braccio destro di Orione.
Le regioni rosse della nebulosa sono costituiti da ammassi gassosi di idrogeno, la luce propria che emette è stimolata dalla radiazione ultravioletta proveniente dalle stelle calde del gruppo.
Ultima modifica di Annali il Gio Dic 25, 2014 10:48 pm - modificato 1 volta.
Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
BANCHETTI COSMICI
Nelle regioni caldissime dell’Universo il processo di formazione degli ammassi di galassie è costituito essenzialmente da un costante banchetto cosmico, durante il quale la loro massa aumenta di volume per ogni nuova porzione di materia gassosa che ingloba. Questo avviene per effetto dell’azione inesorabile della forza di gravità, con una spettacolare modalità di accrescimento: galassie che penetrano nel caldissimo gas dell’ammasso di galassie alla velocità di qualche migliaio di km/s, e pur se il grosso della sua materia stellare resta ancora legato in un oggetto a disco o ellissoidale, la sua componente gassosa le viene strappata e il suo contenuto, nube dopo nube arricchirà il gas d’ammasso di nuovi e più complessi elementi chimici. Gli ammassi giungono a raccogliere dentro di sé la maggior parte della massa dell’Universo, i più massicci attualmente conosciuti contengono più di un milione di miliardi di masse solari.
È proprio una galassia che sta andando in pezzi, quanto recentemente è stato osservato nell’ammasso di galassie della “Norma Abell 3627”. Dalle osservazioni ottenute all’infrarosso, risalta l’esistenza di una scia estesa almeno di 60.000 anni luce, contenente almeno 25 milioni di masse solari di idrogeno e che la galassia stia perdendo tutto il suo materiale gassoso
Ultima modifica di Annali il Mer Nov 11, 2015 9:47 pm - modificato 1 volta.
Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
COLLANA DI “PERLE BLU”
Ammasso di galassie nella costellazione settentrionale della Corona Borealis, composto di galassie ellittiche giganti con un paio di spirali e galassie irregolari.
L’Hubble Space Telescope ha fotografato l’ammasso denso “SDSS J1531+3414”, mostrando al centro della struttura di 100.000 anni luce, quella che sembra una collana di perle intorno ai nuclei delle due galassie massicce. Le perle sono stelle appena nate in superammassi di colore bianco-blu, distribuiti in modo uniforme lungo la catena distanti 3.000 anni luce l’uno dall’altro.
Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
Gioielli nel cielo: Le nebulose planetarie.
Fu William Herschel a definirle con questo nome, secondo il quale le forme circolari ricordavano i dischi dei pianeti osservati in un piccolo telescopio. Benché oggi sappiamo che le nebulose planetarie siano oggetti del tutto diversi e che nulla hanno a che fare con i pianeti, il termine è rimasto per ragioni storiche.
Le nebulose planetarie non brillano di luce propria ma devono la loro luminosità alla nana bianca che si forma al loro centro. Con la sua temperatura di decine di migliaia di gradi, la nana bianca è una sorgente di radiazione ultravioletta che, propagandosi nello spazio intercetta la nebulosa circostante, venendo prima assorbita e poi rimessa alle lunghezze d’onda caratteristica degli atomi che la compongono: in questo processo si forma un guscio sferico, conferendo alle nebulose planetarie i loro caratteristici colori.
Re: Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
LA NEBULOSA BOLLA DI SAPONE
Il bizzarro oggetto rotondo soprannominato “ Bolla di sapone” per il caratteristico aspetto è, di fatto, una nuova nebulosa planetaria, spettroscopicamente confermata. Si nota la presenza di righe dell’ossigeno due volte ionizzato in emissione dal gas posto ai margini della bolla, segno caratteristico degli oggetti che si formano negli ambienti rarefatti e ionizzati delle nebulose.
Le nebulose create dai gas espulsi nello spazio dalle esplosioni di supernove, assumono a volte conformazioni particolari e fantastiche, come nel caso della struttura circolare formatasi intorno alla supernova SNR 0509- 67.5.
Si tratta del residuo di una stella esplosa nella Grande Nube di Magellano, la piccola galassia satellite della Via Lattea visibile dall’emisfero australe.
La nebulosa, una bolla di plasma in espansione, lontana dalla Terra 160.000 anni luce, si sta espandendo tuttora alla velocità di 5000 km/s.
Possibile che la stella fosse una nana bianca, componente un sistema binario, esplosa circa 400 anni fa.
Già il telescopio spaziale Hubble, tra il 2006 e il 2010 registrava le immagini della nebulosa, combinando osservazioni effettuate con filtri a diverse lunghezze d’onda.
Stelle Galassie Nebulose Buchi neri
ETA CARINAE
Nella Via Lattea, nel cielo australe, si trova un'estesa nebulosa dalla complessa e impressionante struttura, tagliata a metà da una striscia di polvere scura.
All'interno della nebulosa si trova la stella più straordinaria ed enigmatica del cielo ed è una delle variabili più luminose contenute al suo interno: Eta Carinae.
La nebulosa appartiene all'antichissima costellazione della Nave Argo, così chiamata a ricordo della spedizione degli Argonauti alla ricerca del Vello d'oro.
Essendo molto vasta, fu suddivisa dall'astronomo francese Nicolas Louis de Lacaille, in quattro costellazioni: la Carena, la Vela, La Poppa e la Bussola.
La stella lancia periodicamente potentissimi lampi di energia. Successe nel 1730, nel 1801, nel 1843, nel 1890 e nel 1941.
Nel 1843, giunse a brillare 10 mlioni di volte più del sole.
Negli anni in cui Herschel risiedeva a Città del Capo, oltre ad osservare le straordinarie variazioni di luminosità di Eta Carinae, aveva eseguito un accurato disegno della nebulosa in cui si trovava, una zona ricca di stelle azzurre. Dal suo disegno si vede chiaramente la zona scura al centro, avente la forma di buco della serratura, motivo che le valse il nome di "Keyhole".
Le continue variazioni della stella, mostrate in circa 300 anni, potrebbero far pensare ad un ciclo che torni a ripetersi periodicamente.
Chissà, forse era proprio lei, ETA CARINAE, la misteriosa e brillante stella che secondo le iscrizioni babilonesi, appariva nei cieli migliaia di anni fa, accompagnata da fenomeni spettroscopici eccezionali, soggetta a occasionali diminuzioni o aumenti di splendore.
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