Pianeta Terra
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Il Giaietto...
Il giaietto non è propriamente un minerale ma il legno fossilizzato di un'antica conifera appartenente alla famiglia delle Araucarie, diffusa in Europa circa 180 milioni di anni fa, nel periodo giurassico del Mesozoico...
Opaco, di colore nero intenso, è chimicamente composto per il 75% da carbonio, oltre che da ossigeno, azoto, zolfo e vari idrocarburi...
Utilizzato come ornamento e talismano da più di quattro millenni, noto agli antichi Greci e Romani, conosciuto da Plinio che ne aveva intuito la vera natura descrivendolo così: "Una pietra nera, liscia, leggera e porosa, differendo di poco dal legno per l'apparenza".
In epoca medievale, forse a causa del colore trovò impiego in oggetti di simbologia religiosa o come talismano contro la malasorte mentre nel periodo più recente, soprattutto in Inghilterra, la regina Vittoria dal giaietto ispirò la moda dei gioielli da lutto, moda che però negli anni venti tramontò definitivamente...
I giacimenti più importanti e famosi sono quelli inglesi dello Yorkshire, ma altrettanto noti sono poi i depositi in Spagna, Francia, Germania e Russia...


Re: Pianeta Terra
La Dachiardite, piuttosto rara, si rinviene in alcune vulcaniti e pegmatiti associata ad altre zeoliti ricche di silice...
Nella sua composizione chimica compaiono oltre ad alluminio, silicio, ossigeno e acqua, (i comuni costituenti delle zeoliti) pure sodio, potassio e calcio. In quella dell'isola d'Elba è presente anche una piccola quantità del raro cesio...
La morfologia è solitamente molto semplice, la maggior parte dei suoi campioni ha un aspetto lamellare/fibroso, determinato dalla presenza di aggregati di cristalli appiattiti. Negli esemplari dell'Elba si notano invece germinati multipli di otto individui, ciclici, che danno luogo a forme piuttosto insolite...
Incolore, rosso-arancione, bianca o rosata, da trasparente a translucida, con viva lucentezza vitrea, la dachiardite ha polvere sempre bianca...

Kimberlite roccia madre del diamante...
La Kimberlite è la roccia magmatica intrusiva forse più nota al mondo: contiene, infatti, il prezioso diamante. Ha preso il nome dalla città di Kimberley, in Sudafrica una delle più famose località di ritrovamento. Si tratta di una roccia molto importante anche dal punto scientifico, il materiale che lo costituisce, infatti, proviene da zone molto profonde situate nel mantello terrestre, quindi si avvicina alla superficie del nostro pianeta riempiendo camini semicircolari (i cosiddetti camini diamantiferi). Studiarla, perciò, consente di scoprire alcuni segreti del nostro pianeta...
La tessitura è formata da frammenti di rocce preesistenti a spigoli acuti, ricca di inclusi strappati dalle rocce circostanti durante la risalita dei camini e delle fratture...
I componenti essenziali sono rappresentati dall'olivina, da una mica dal colore dorato, dal piropo, un granato rosso intenso, mentre quelli accessori sono la cromite, la melilite, il diamante, la grafite, la calcite...
La kimberlite è la principale roccia madre del diamante e come tale è sfruttata industrialmente, infatti, oltre a essere utilizzata in campo gemmologico è impiegata per la fabbricazione di abrasivi ad altissima durezza in attrezzi da taglio e da perforazione,o per paste lucidanti...Essendo anche una fonte importante di piropo (rubino del Capo) presente in cristalli limpidi, di un bel core rosso fuoco, utilizzati anch'essi in gioielleria...


Kimberley, Sudafrica - Big Hole, antica miniera profonda 1112 metri, circonferenza 1600 m. oggi riempita dall'acqua...
La Sfalerite...
È un importante minerale industriale da cui si ricavano lo zinco e alcuni metalli non comuni quali il cadmio, l'indio e il gallio. Il termine “sfalerite” deriva dal greco che significa “ incerto” o “ingannevole”, denominazioni attribuite in allusione al fatto che la varietà scura e ferrosa del minerale in passato era ritenuta identica al solfuro di piombo, cioè alla galena, ma a differenza di questa non forniva il piombo metallo, ingannando perciò i minatori...
Origine e giacimenti.
La sfalerite si può formare in diversi ambienti geologici, per esempio in depositi idrotermali di alta o bassa temperatura, associata frequentemente a galena, calcopirite, pirite, quarzo, barite e fluorite. Quando è in bei cristalli è, tuttavia, anche una specie molto apprezzata e ricercata dai collezionisti...



Scoperto nuovo minerale risalito dal profondo della Terra...
Questo minerale rimasto intrappolato all'interno di un diamante, è stato trovato nella miniera di Orapa, in Botswana, formato a circa 660 chilometri sotto la superficie terrestre...
Il materiale è stato chiamato "davemaoite" dal nome di Ho-kwang "Dave" Mao, geologo che dagli anni Settanta ha dedicato i suoi studi alla geoscienza. La scoperta conferma quindi, una teoria vecchia di 50 anni.
La davemaoite è uno dei tre minerali principali del mantello inferiore della Terra, ed è l'unico che contiene uranio e torio.
La sua struttura cristallina si forma solo ad alta pressione e alte temperature nello strato solido della Terra intrappolato tra il nucleo esterno e la crosta...
Da tempo gli scienziati ritenevano che la davemaoite fosse un minerale abbondante e geo chimicamente importante presente nel mantello terrestre, ma fino a oggi non avevano mai scoperto alcuna prova diretta della sua esistenza poiché quando si sposta verso la superficie e la pressione diminuisce, si scompone in altri minerali. È stata una sorpresa quando analizzando le imperfezioni del diamante estratto in Botswana, sono state trovate tre minuscole macchie di perovskite di silicato di calcio. Il silicato di calcio si trova in altre forme, tra cui la wollastonite nella crosta e la breyite nelle regioni centrali e inferiori del mantello. Ma questa versione aveva una struttura cristallina cubica che la distingueva dalle altre forme...
I movimenti tettonici spostano rocce e minerali tra gli strati nel corso di milioni di anni, i minerali però di norma si trasformano e cambiano quando lasciano l’alta pressione e le temperature elevatissime del mantello inferiore. I diamanti sono l’unica finestra diretta su questa regione, perché non si trasformano, la loro struttura cristallina è costituita da carbonio puro, ma spesso mentre si formano raccolgono piccoli frammenti di altri materiali vicini. Essendo incredibilmente duri possono sigillare le microscopiche inclusioni in condizioni di pressione molto elevata, dove rimangono anche quando il diamante sale sulla crosta e raccolto da minatori...

Re: Pianeta Terra
Minerali pericolosi della Terra: la Crocidolite (chiamata anche "amianto azzurro" o "amianto del Capo")
La crocidolite è una varietà di riebekite, un anfibolo di sodio e ferro; nome derivato dal greco krokus (fibra) ed evidenzia la caratteristica struttura fibrosa della specie. Cristallizza nel sistema monoclino, in cristalli allungati, riuniti in masse feltrate lunghe e delicate, facilmente separabili l'una dalle altre, rinvenuta anche in aggregati massivi e terrosi...Il colore varia dal blu scuro al verde azzurro
Quando è inclusa nella quarzite la crocidolite provoca un fenomeno ottico particolare noto come gatteggiamento, la luce, infatti, si concentra in bande chiare e sottili, oscillanti e iridescenti, creando esemplari utilizzabili anche in gemmologia come pietre dure: l'occhio di tigre, l'occhio di gatto, l'occhio di falco...
Questa specie ha costituito per anni un importante minerale industriale nella fabbricazione di prodotti anticombustibili, rivestimenti isolanti, freni di autovetture e così via, fino a quando si è scoperto che l'inalazione di queste fibre produce effetti cancerogeni sulle vie respiratorie e di conseguenza ne è stata proibita l'immissione sul mercato, la dispersione nell'ambiente e la commercializzazione. (D.P.R. 1988 e legge 1992)


Occhio di tigre...
Re: Pianeta Terra
I Minerali: Zeunerite..
Si tratta di un minerale piuttosto raro, scoperto verso la fine dell'Ottocento in Sassonia, contiene uranio ed è perciò radioattivo...
Il nome è stato dato in onore di Gustav Anton Zeuner fisico tedesco e direttore della Scuola mineraria di Freiberg...
Chimicamente la zeunerite è un arseniato di rame e uranio contenente alcune molecole d'acqua, appartiene perciò alla settima classe mineralogica, quella dei fosfati. L'arsenico e l'ossigeno sono presenti nel rapporto di una a quattro, a formare i gruppi tetraedrici...
Essendo piuttosto rara non ha grande importanza industriale, tuttavia, quando è rinvenuta in associazione con altre specie contenente uranio può essere sfruttata come minerale utile di questo elemento...

Si tratta di un minerale piuttosto raro, scoperto verso la fine dell'Ottocento in Sassonia, contiene uranio ed è perciò radioattivo...
Il nome è stato dato in onore di Gustav Anton Zeuner fisico tedesco e direttore della Scuola mineraria di Freiberg...
Chimicamente la zeunerite è un arseniato di rame e uranio contenente alcune molecole d'acqua, appartiene perciò alla settima classe mineralogica, quella dei fosfati. L'arsenico e l'ossigeno sono presenti nel rapporto di una a quattro, a formare i gruppi tetraedrici...
Essendo piuttosto rara non ha grande importanza industriale, tuttavia, quando è rinvenuta in associazione con altre specie contenente uranio può essere sfruttata come minerale utile di questo elemento...

Re: Pianeta Terra
I minerali: Tantalite...
Dal punto di vista chimico la tantalite è un ossido di ferro manganese e tantalio. Cristallizza all'interno del sistema rombico, il colore è nero oppure bruno scuro con patine di ossidazioni iridescenti...
La sua origine è pegmatitica, infatti, si trova in pegmatiti granitiche associata a quarzo, berillo, tormalina, miche e litio. Essendo pesante, dura e inalterabile si concentra facilmente nelle sabbie originate dal disfacimento delle rocce che la contenevano...
La tantalite è utilizzata per l'estrazione del niobio e del tantalio, impiegati in metallurgia per preparare leghe altofondenti, anticorrosione (acciai inossidabili) e per costruire superconduttori elettromagnetici...
La mangano-tantalite rossa e trasparente è apprezzata anche come gemma da collezione...


Re: Pianeta Terra
I minerali: Allanite...

Allanite su quarzo...
Il nome gli è stato attribuito nel 1810 in onore del mineralogista scozzese Thomas Allan...
Uno dei motivi che rendono interessante questo minerale del gruppo degli epidoti è il fatto che, anche se raro, è il più comune tra i minerali contenenti elementi delle terre rare...
Tra gli elementi delle terre rare i più conosciuti sono il lantanio, il neodimio, il praseodimio e il cerio. Di questi, l'isotopo del lantanio 138 e il cerio 141 sono radioattivi e l'allanite li contiene entrambi...
L'Allanite che ha un sistema di cristallizzazione monoclino, si presenta sotto forma di cristalli prismatici, massicci, tozzi e allungati...il suo colore va dal grigio-nero al verde- bruno, con una lucentezza semimetallica o resinosa. Una delle sue caratteristiche più interessanti è la debole radioattività dovuta alla presenza di elementi radioattivi (come il torio) e di alcuni isotopi di elementi delle terre rare.
Una volta tagliata è unicamente una pietra da collezione, da mantenere in imballaggio appropriato, data la possibile radioattività naturale...

Allanite su quarzo...
Studiamo le rocce
Oltre al riconoscimento dei minerali, nello studio di una roccia è importante determinare la relazione fra i vari componenti, la struttura e la tessitura.La struttura tipica delle rocce magmatiche intrusive è granulare olocristallina, poiché tutti i componenti sono cristallizzati e presenti in granuli come nel granito. Al contrario, le rocce effusive sono parzialmente vetrose o ialine.
Nelle rocce sedimentarie il termine struttura si riferisce alla forma, alle dimensioni e al modo di aggregarsi delle varie particelle:se la roccia è formata da granuli sferici sarà oolitica.
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oolite delle Dolomiti

Un calcare oolitico in sezione sottile al microscopio...
Antiche forme di vita
L’apparenza non inganni, queste che vediamo raffigurate non sono pietre rotonde, sono stromatoliti, e sono vivi. I cianobatteri che danno origine a questo tipo di deposito discendono da alcuni dei più antichi organismi conosciuti: i procarioti foto sintetici che dominarono la Terra circa 3,7 miliardi di anni fa ed erano tanto numerosi che l'ossigeno gassoso da loro prodotto rese respirabile l'atmosfera terrestre.
Gli stromatoliti sono apparsi prima ancora si formassero molte delle stelle che vediamo nelle nostre notti, quando ancora le galassie satelliti della nostra Via Lattea non esistevano nella forma attuale.
Tutti i batteri, inclusi i cianobatteri sono cellule procariote che compaiono un po’ in tutti i reperti fossili, i loro discendenti abbondano ancora nei laghi, negli stagni e nei bassi fondali oceanici.

Immagine in primo piano scattata nell'Australia occidentale
Re: Pianeta Terra
La Giornata Mondiale della Terra
L'idea della creazione di una “Giornata per la Terra” fu discussa per la prima volta nel 1962. Erano gli anni delle proteste contro la guerra del Vietnam e al senatore Nelson venne l'idea di organizzare un “teach-in” sulle questioni ambientali, riuscendo a coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy, che nel 1963 attraversò 11 Stati del Paese tenendo una serie di conferenze dedicate ai temi ambientali.
L'Earth Day prese definitivamente forma quando nel 1969 il disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California, a seguito del quale il senatore Nelson decise fosse giunto il momento di portare le questioni ambientali all'attenzione dell'opinione pubblica e del mondo politico.
La Giornata della Terra diede una spinta determinante alle iniziative ambientali in tutto il mondo e contribuì a spianare la strada al Vertice delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro.

Fotografi a caccia di auore "strane"
Gli appassionati di fotografia che riprendono le più strane e curiose aurore boreali che colorano il cielo, hanno pensato di assegnare loro il nome proprio, “STEVE”. Da qui la NASA, sempre in cerca di novità e trovando interessante il lavoro svolto dai fotografi specializzati di quel dato fenomeno, ha pensato di iniziare a studiare, pur’essa, quel tipo di aurora ancora misterioso, attribuendogli il nome di “Strong Emission Velocin Ehnancemment”, mantenendo così la sigla iniziale STEVE.
Chiesto ufficialmente l’aiuto degli appassionati di tutto il mondo, cacciatori di aurore, ha messo a disposizione il sito: “Aurorasaurus” dove segnalare le loro scoperte e inviare le relative fotografie.

Re: Pianeta Terra
Il mondo dei ghiacci

Nessuno può vivere stabilmente sulle vette dell’Himalaya, o su nessuno degli altri grandi picchi montani del mondo.
Sono ambienti flagellati dai venti più sferzanti della Terra, con il freddo a un’intensità letale.
Paradossalmente, i luoghi più vicini al sole sono i più freddi. L’aria si riscalda quando i raggi del Sole, illuminandola, aggiungono quantità di energia alle molecole dei gas atmosferici, facendole entrare in collisione le une con le altre.
Ogni collisione induce a liberare calore e quanto più l’aria è rarefatta, tanto infrequenti sono le collisioni, e tanto più fredda rimane l’aria.
Si sa che il freddo uccide, permeando in profondità nel corpo di un animale o di una pianta, congelando il liquido presente nelle cellule.
La maggior parte degli animali, quali invertebrati, anfibi e rettili, attinge il proprio calore direttamente dall’ambiente. Sono chiamati animali a sangue freddo, ma il loro sangue è tutt’altro che freddo. Molti sauri, tra cui iguane e lucertole, accumulano tanto sole da conservare il loro corpo più caldo di quello di un uomo per tutto il giorno, pur lasciandolo raffreddare in modo considerevole durante la notte.
Uccelli e mammiferi hanno maggiori probabilità di sopravvivere al freddo, poiché producono internamente il proprio calore corporeo, pagando tuttavia un prezzo molto alto, in quanto, anche in una giornata calda, devono usare la metà del cibo che consumano per mantenere calore al corpo.
I grandi picchi montani, dove la temperatura può scendere a meno – 20° C, sono privi di vita, fatta eccezione per piccoli organismi trasportati dal vento.
Uno dei pochi organismi che si potrà scorgere ad altitudini elevate, è per esempio un lichene, che non è una singola specie vegetale, ma è il risultato della simbiosi di due piante che vivono nella più stretta intimità: una è un’alga, l’altra un fungo.
Il fungo produce acidi che intaccano la superficie della roccia, consentendo alla colonia di fissarsi sopra di essa e trasformando i minerali in sostanze chimiche che l’alga può assorbire e, con l’aiuto della radiazione solare i minerali sintetizzare le sostanze nutritizie necessarie utilizzabili da se stessa e dal fungo.
Le due piante si riproducono separatamente e le generazioni successive devono ristabilire da capo il legame simbiotico.
Nel mondo esistono circa 16.000 specie di licheni, che crescono tutti con grande lentezza, specie quelli dei picchi montani a grandi altitudini, dove può accadere che vi sia un solo giorno all’anno in cui la crescita è possibile, così che un lichene può impiegare anche 60 anni per ricoprire un solo centimetro di superficie. È probabile che i licheni più grandi abbiano un’età di centinaia se non migliaia di anni.


Re: Pianeta Terra
I minerali - l'Arsenopirite.
L’Arsenopirite nel passato era chiamata anche “pirite arsenicale”perché è simile al bisolfuro di ferro ed è il più comune e abbondante minerale da cui è possibile ottenere l’arsenico e i suoi derivati.
Allo stato puro è costituita da ferro, arsenico e zolfo, contenente molto spesso piccole quantità di vari metalli, tra cui argento, oro e cobalto. L’oro si trova sottoforma di microscopiche inclusioni. Non mancano i geminati, che danno luogo a forme a croce o a stella, di bell’effetto, il solfuro tuttavia, è comune anche in masse granulari o compatte.
Opaca, l’Arsenopirite si presenta di colore biancastro tendente al grigio acciaio, con una tipica lucentezza metallica. La polvere invece è nera, se percorsa con martello, il minerale fa scintille come la pirite ed emana il caratteristico odore d’aglio, che segnala la presenza di arsenico.
Di origine idrotermale è uno dei primi minerali che si forma in quest’ambiente. Associata a quarzo aurifero è stata scoperta in bei cristalli nella zona del Monte Rosa, dove un tempo esistevano varie miniere per l’estrazione dell’oro.


Re: Pianeta Terra
gemme - La Lumachella

Si tratta di una roccia formata da gusci di invertebrati marini, accumulati irregolarmente e cementati dalla calcite. L'ambiente genetico è costituito dai fondali marini di modeste profondità,dove si potevano sviluppare ricche faune a molluschi e ingenti accumuli di spoglie. In Europa tali condizioni si sono verificate soprattutto nel Mesozoico inferiore e nel Cenozoico.
Nella Roma imperiale, insieme ad altre rocce ornamentali le lumachelle furono molto apprezzate come simboli di lusso e raffinatezza. Provenienti dalla Grecia, Tunisia e Spagna, talvolta anche dall'India, il loro nome risale, tuttavia, al Rinascimento, quando gli scalpellini romani lo attribuirono a un insolito marmo costituito da un impasto di gusci di molluschi e di lumache, una denominazione che ebbe fortuna nel Settecento e nell'Ottocento, tanto da essere utilizzata nella letteratura geologica.
Quando tagliata e lucidata la lumachella assume una aspetto variegato reso attraente dal contrasto con il colore di fondo e quello dei frammenti di gusci, che in qualche caso mantengono la loro iridescenza.
Le lumachelle sono usate non soltanto per rivestimenti, pavimenti o colonne, ma anche per piccoli oggetti quali sculture, coppe, scatole.

Ultima modifica di Annali il Mer Mag 13, 2020 1:02 am - modificato 2 volte.
Re: Pianeta Terra
I minerali- l'Amianto

Il suo nome deriva dal greco e significa l'"incorruttibile"per la sua più importante proprietà e cioè la notevole resistenza al fuoco. Si presenta in due varietà: l'amianto di serpentino e l'amianto anfibolo, entrambe caratterizzate da fibre filamentose, soffici e pieghevoli, quelle più lunghe erano filate per la realizzazione di tessuti incombustibili, quali guanti, tute, coperte. Unito ad altri prodotti era usato soprattutto come isolante termico, acustico ed elettrico nella preparazione di materiale edile.
Una volta scoperto fosse molto nocivo per la salute dell'uomo, poiché inalando con continuità le polveri costituite dalle sottilissime fibre poteva causare forme cancerogene all'apparato respiratorio, ne fu vietata la lavorazione e la dispersione nell'ambiente.

Ultima modifica di Annali il Mer Mag 13, 2020 1:07 am - modificato 1 volta.
Re: Pianeta Terra
L'Alabastrite



Le alabastriti o alabastri calcarei sono rocce sedimentarie comprendenti diversi carbonati di calcio, spesso con colorazioni a bande nei toni nel bruno, del giallo e dell’arancio. Furono utilizzate come materiali ornamentali dagli egizi, dai romani e da molti altri popoli antichi.
Per gli Aztechi erano pietre sacre con cui foggiare il vasellame per uso liturgico e sacrificale.
Buona parte degli alabastri si trova in congregazioni stalagmitiche e stalattitiche in grotte e cavità carsiche perciò protetta da precise leggi a salvaguardia di una delle più suggestive meraviglie della natura.


Re: Pianeta Terra
Fuga nucleare sull’Europa: radioattività elevata sull’Italia, che sta accadendo?
09 ottobre 2017 - 09:10

fonte: https://www.centrometeoitaliano.it/scienza-e-tecnologia/fuga-nucleare-sulleuropa-radioattivita-elevata-sull-italia-che-sta-accadendo-55877/
09 ottobre 2017 - 09:10

Cosa ci fa una nube radioattiva sul Nord Italia? Da diversi giorni in Piemonte, in Lombardia, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia si registrano concentrazioni di Rutenio-106, un elemento utilizzato in medicina per il trattamento di alcune tipologie di tumori oculari e come fonte di energia per i satelliti. I dati delle rilevazioni effettuate dagli esperti partono dal 29 settembre. La presenza di questo elemento chimico, fa sapere l’ Arpa friulana – il centro regionale per la protezione dell’ ambiente – «in assenza di altri radionuclidi artificiali tipici di una fissione nucleare porta a escludere incidenti occorsi a un impianto di produzione di energia nucleare e ad esplosioni di ordigni bellici». E allora perché nell’ aria che respirano i cittadini delle regioni settentrionali d’ un tratto è stata riscontrata questa radioattività? Qual è la causa? Al momento una risposta non c’ è. Gli esperti dei centri regionali, in collaborazione con l’ Istituto Superiore per la Protezione e per la Ricerca Ambientale, hanno intensificato i campionamenti e le analisi del particolato atmosferico. Per i risultati però, fanno sapere, ci vorrà qualche giorno. Allo stato attuale, fortunatamente, il livello di concentrazione di radioattività non comporterebbe rischi per la salute né per l’ ambiente.
fonte: https://www.centrometeoitaliano.it/scienza-e-tecnologia/fuga-nucleare-sulleuropa-radioattivita-elevata-sull-italia-che-sta-accadendo-55877/
spitfire- Messaggi : 2386
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I segreti del lago più antico del mondo: cosa (o chi) c’è sul fondo del lago Baikal?
23 aprile 2009. La stazione spaziale internazionale sta sorvolando i gelidi territori russi della Siberia.
Da un’altezza di 354 km, l’astronauta Michael Reed Barrattfotografa il Lago Baikal, il bacino naturale d’acqua dolce più grande del mondo, nonché il più profondo e antico del pianeta, considerati i suoi 25 milioni di anni.
Quando Barrat invia le immagini sulla Terra, emerge un dettaglio curioso: sulla superficie c’è un gigantesco anello nero dalla circonferenza quasi perfetta.
Tornato sul pianeta, l’astronauta americano vuole trovare una spiegazione. La struttura ad anello aveva l’aspetto di una spaccatura nel ghiaccio di un tipo che nessuno aveva mai osservato in precedenza.
Le analisi delle foto dimostrano che l’anello è molto grande, con un diametro che raggiunge quasi i 5 km. Inoltre, il fenomeno, o ciò che l’ha causato, è riuscito a penetrare il ghiaccio per oltre un metro.

La foto scattata dell’astronauta americano Michael Reed Barratt, a bordo della missione Shuttle STS-59.
«Quale forza della natura potrebbe mai causare una spaccatura di quel genere?», si chiede Barrat in un’intervista contenuta nel documentario “Cose di questo mondo”.
Gli scienziati russi hanno studiato le altre strane formazioni di ghiaccio rinvenute su questo antico lago: crinali ghiacciati alti quasi 15 metri, mini catene montuose.
Ma l’anomalo anello di ghiaccio immortalato da Barret è unico. Dunque, come si è formato?
«Potrebbe trattarsi di un fenomeno termico che ha riscaldato l’acqua», ipotizza il dott. Alan Lester, geologo dell’Università del Colorado. «Quando l’acqua calda ha cominciato a salire, e ha incontrato il ghiaccio, ha formato questa strana struttura ad anello».
Se la spiegazione naturale di Lester fosse corretta, dovrebbe esserci un’enorme fonte di calore in fondo al lago. Potrebbe essere un vulcano, ma agli esperti non risulta, non avendo mai rilevato segnali di attività vulcanica.
A questo punto, gli scienziati cercano un’altra spiegazione
È possibile che lo strano anello sul ghiaccio sia solo il segno della vetusta età del lago? Oppure abbiamo a che fare con qualche complesso processo chimico che si innesca sul fondo del lago?
Si è scoperto, infatti, che in alcuni punti del fondale del lago gli strati di sedimento rilasciano gas metano. Il problema è che servirebbe una notevole quantità di metano per penetrare attraverso un metro di ghiaccio e formare un cerchio largo quasi 5 km.
Per scovare altri indizi, gli scienziati studiano le varie fotografie satellitari scattate nel corso degli anni, scoprendo che sulla superficie ci sono altri anelli misteriosi di varia grandezza e situati in più punti del lago.

20 aprile 2003 – Satellite TERRA, radiometro MODIS.

22 aprile 2008 – Satellite TERRA, radiometro MODIS.

15 aprile 2009 – Satellite TERRA, radiometro MODIS.
Sembrano formarsi e poi svanire ognuno in un anno diverso e non appaiono mai nello stesso punto del lago. Il mistero si infittisce: qualsiasi cosa generi gli anelli, si muove!
Che la responsabile della creazione degli anelli sia qualche creatura sconosciuta che si annida sul fondo del lago? Negli ultimi 25 milioni di anni, migliaia di specie si sono evolute in maniera autonoma in questo lago.
Sono almeno mille le specie del Baikal che gli studiosi hanno catalogato e che non hanno pari in nessuna altra parte del mondo. Vivendo isolate dal resto del mondo, le specie del lago Baikal hanno seguito il loro percorso evolutivo, mostrando in alcuni casi tratti quasi “alieni”.
Qualsiasi cosa generi gli anelli, lo fa generando enormi quantità di calore, tali da fondere il ghiaccio e formare il cerchio. Non si conosce nessuna creatura in grado di farlo.
Il problema è che la maggior parte del lago Baikal è ancora del tutto inesplorata. In una delle poche esplorazioni eseguite da militari russi si riporta di un incontro a dir poco incredibile: l’incontro con delle misteriose figure umanoidi.
Tre sommozzatori hanno perso la vita in quella esplorazione, e altri quattro sono rimasti feriti. I superstiti sostengono di essere stati attaccati da esseri descritti come “argentei e di forma umanoide”.
Queste bizzarre figure indossavano una sorta di casco, o di elmetto, e la deduzione logica degli esploratori è che si abbia a che fare con delle forme di vita intelligenti.
L’incontro è descritto in un rapporto ufficiale dell’esercito russo e fu riportato anche dalla stampa nazionale. Ad oggi, non si sa ancora cosa o chi abbiano visto davvero i sommozzatori.
Una sola cosa sembra essere certa: qualsiasi cosa crei i cerchi sulla superficie del lago Baikal, non vuole uscire allo scoperto.
Vale Out- Messaggi : 45
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La discontinuità di Mohorovicic
La discontinuità Mohorovicic, o “Moho”, è il confine tra la crosta e il mantello della Terra.
È stata scoperta nel 1909 da Andrija Mohorovicic, un sismologo croato. Mohorovicic capì che la velocità di un’onda sismica è strettamente legata alla densità del materiale che si muove. Interpretò l’accelerazione delle onde sismiche osservate nel guscio esterno della Terra come un cambiamento nella sua composizione. L’accelerazione doveva quindi essere causata da un materiale di densità superiore essendo presente in profondità. Il materiale a densità inferiore immediatamente sotto la superficie viene ora comunemente denominato “crosta terrestre”. La maggiore densità sotto la crosta divenne nota come “mantello terrestre”.
La discontinuità di Mohorovicic segna il limite inferiore della crosta terrestre. Si verifica a una profondità media di circa 8 chilometri sotto i bacini oceanici e a 32 chilometri sotto le superfici continentali.
Mohorovic è stato in grado di usare la sua scoperta per studiare variazioni di spessore della crosta. Ha scoperto che la crosta oceanica ha uno spessore relativamente uniforme, mentre la crosta continentale è più spessa sotto le catene montuose e più sottile in pianura. Le parti più spesse si trovano sotto alcune delle aree montuose più importanti: Ande (lato ovest del Sud America), Montagne rocciose (A ovest del Nord America, Himalaya (a nord dell’India nell’ Asia centro-meridionale) e Urali (nord-sud tra Europa e Asia). Nessuno è mai potuto scendere abbastanza in profondità nella Terra per vedere la Moho e mai sono stati trivellati pozzi tanto profondi da penetrarla. Arrivare a quelle profondità è molto complicato a causa delle altissime temperature e delle condizioni di pressione. Il pozzo più profondo che sia stato perforato fino ad oggi era situato sulla penisola di Kola dell’ex Unione Sovietica. La perforazione si è fermata a una profondità di circa 12 km.
In alcuni rari luoghi il materiale del mantello è stato portato in superficie da parte delle forze tettoniche, però l’uomo mai è riuscito a osservarlo nelle condizioni originali a quelle profondità.
Ultima modifica di Annali il Dom Gen 14, 2018 11:11 pm - modificato 1 volta.
L'anno senza estate
Il 1816 si ricorda come “l’anno senza estate”…
L'inverno che precedette l'anno senza estate, quello del 1815-1816, fu gelido e nevoso ma era quanto di più normale per le regioni del Quebec e del New England, abituate a stagioni invernali molto dure e prolungate. Alla fine di marzo, la morsa del ghiaccio cominciò ad allentare la presa sui laghi e sui fiumi e la neve fu sostituita da pioggia e nebbia.
Poi, finalmente, in aprile le giornate furono belle piene di sole tanto che permisero l’arrivo di milioni di uccelli e favorirono il rinascere dei germogli e del verde dei boschi.
L’estate però, proseguiva troppo lentamente, il freddo fuori stagione, dopo alcuni giorni con temperature massime che raggiungevano i 27 gradi, dal 5 giugno in poi vi fu un vento freddo proveniente dalla baia di Hudson, poi piogge torrenziali e venti che spazzavano le regioni fino a segnare temperatura di soli + 4°C.
Iniziò pure a cadere la neve! I teneri germogli non sopravvissero al gelo, per tutta l’estate neve e gelo distrussero ogni coltivazioni e quando giunse l’autunno, poi l’inverno, la situazione era disperata, si sopravvisse con le scorte della passata stagione...
Sembra che la causa che portò all’anno senza estate sia da ricercare nelle eruzioni vulcaniche avvenute negli anni precedenti, che avevano accumulato nell’atmosfera superiore immense quantità di polveri, insieme all’eruzione del vulcano nell’isola di Giava.
Le aurore boreali
L'aurora polare, definita anche australe o boreale, in ragione dell'emisfero terrestre dove si manifesta, in termini scientifici, è l'interazione di particelle cariche (protoni ed elettroni) presenti nel vento solare con la ionosfera ( a circa 100-500 km).
Piogge di protoni ed elettroni che precipitando sull'atmosfera terrestre creano magnifici fenomeni di luce.
Un elettrone libero ad alta velocità che si scontra, per esempio con un atomo di idrogeno, gli cede energia. L'elettrone dell'atomo di idrogeno, avendo ricevuto energia dall'elettrone libero, cambia orbita, allontanandosi dal nucleo. Siccome l'elettrone tende a rientrare allo stato normale, ovvero nell'orbita più vicina al nucleo, deve perdere l'energia acquisita. E la perde sotto forma di fotoni di luce.
Nel salto quantico che riguarda l'idrogeno l'aurora assume il colore tendente tendente al blu. Quando il colore è verde il fenomeno è causato da molecole di ossigeno, mentre il colore rosso è dato dalle molecole di azoto. Anche l’altezza, dove si sviluppa il fenomeno e l’energia delle particelle del vento solare, influenzano il colore.

Ultima modifica di Annali il Sab Mag 21, 2016 10:06 pm - modificato 1 volta.
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