La poesia: rime nuove rime antiche
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche

Michelangelo Buonarroti
O notte, o dolce tempo, benché nero,
con pace ogn’ opra sempr’ al fin assalta;
ben vede e ben intende chi t’esalta,
e chi t’onor’ ha l’intelletto intero.
Tu mozzi e tronchi ogni stanco pensiero;
ché l’umid’ ombra ogni quiet’ appalta,
e dall’infima parte alla più alta
in sogno spesso porti, ov’ire spero.
O ombra del morir, per cui si ferma
ogni miseria a l’alma, al cor nemica,
ultimo delli afflitti e buon rimedio;
tu rendi sana nostra carn’ inferma,
rasciughi i pianti e posi ogni fatica,
e furi a chi ben vive ogn’ira e tedio.
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche

Adolfo De Bosis
Cantano rosignoli entro laureti, ne l'albor siderale.
A cento a cento effondon sotto i chiari occhi d'argento nembi di note ai languidi roseti.
E il mondo dorme ne l'incantamento.
Palpitano le stelle armoniosa- mente (un divino brivido le assale...).
E d'amor canta per la musicale notte un' Anima...
Tu, misteriosa Anima solitaria, universale!
Nubi d'effluvii navigano lente come musiche sotto aperti cieli.
Ne l'alto angeli erran ti, ésili veli, ali di sogni passano repente..?
Spiriti vanno, a ignote altezze, aneli.
Odi! Ogni luce, ogni alito, ogni fronda mesce sua nota al numeroso coro.
A quando a quando un frémito sonoro scuote la pace límpida e profonda...
Trema il Silenzio in suoi tintinni d'oro.
spitfire- Messaggi : 1657
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche

foto: Josef Sudek, Rose Button
Da tempo la vita mi ha insegnato
che musica e poesia
sono al mondo le cose più belle
che la vita può darci.
Oltre all’amore, ovviamente.
In una vecchia crestomazia
stampata all’epoca dell’Imperialregia Libreria,
nell’epoca in cui moriva Vrchlický,
cercai una trattazione di poetica
e stili di poesia.
Poi misi una rosellina in un bicchiere,
accesi una candela
e cominciai a scrivere i primi versi miei.
Divampi pure la fiamma di parole
e arda,
magari mi bruci le dita!
Una sorprendente metafora val più
che anello d’oro al dito.
Ma nemmeno il Rimario di Puchmajer
a niente mi servì.
Invano raccolsi i pensieri
e spasmodicamente chiusi gli occhi
per udire il primo meraviglioso verso.
Nell’oscurità invece di parole
scorsi un sorriso di donna e una chioma
svolazzante nel vento.
Fu il mio destino.
Dietro di lui ho arrancato
senza respiro per tutta la vita.
Jaroslav Seifert
(Traduzione di Marie Leskovjan e Fiammetta Della Seta)
da “Essere poeta”, in “Jaroslav Seifert, Le opere”, UTET, 1987
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche

Una goccia di pioggia
o pur di lacrima
è un mondo di sentimenti,
nel suo cuor una rosa
nasconde il profumo e
all'improvviso può sbocciare,
tenera sensazione di serenità
per un cuor sensibile.
Un bacio se sincero
può essere un giuramento
d'eterna fedeltà,
come un'amicizia lo è
veramente se ti rispetta
senza pensarti un'abitudine.
La vita un coacervo di questi
ed altri sentimenti
qualcosa di grande dove
pensier si perde
cos'è la vita? Nessuna risposta,
poi una voce appena un sussurro
"È un urlo...tra due silenzi"
Eroil (17/12/2020)

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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Il mio libero pensiero...col dovuto rispetto.
L'Avvento
Come può nel tempo un'idea durare
è debol la memoria negli umani,
senza rituali anche l'idea
più giusta muore,
di un dono laico quest'idea
ogni anno rivive,
invisibil minaccia non frena
l'ansia del regalar,
la magica sorpresa è
solo per bimbi e bimbe...
Eroil (30/11/2020)
L'Avvento inizia domenica 29 novembre e finisce giovedì 24 dicembre in molti riti
cristiani è il tempo liturgico che precede, ed è preparatorio al Natale.

L'Avvento

Come può nel tempo un'idea durare
è debol la memoria negli umani,
senza rituali anche l'idea
più giusta muore,
di un dono laico quest'idea
ogni anno rivive,
invisibil minaccia non frena
l'ansia del regalar,
la magica sorpresa è
solo per bimbi e bimbe...
Eroil (30/11/2020)
L'Avvento inizia domenica 29 novembre e finisce giovedì 24 dicembre in molti riti
cristiani è il tempo liturgico che precede, ed è preparatorio al Natale.

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Re: La poesia: rime nuove rime antiche

In tutti i sogni un’ombra sconosciuta
dietro le cose amate – e com’è strano
amare in sogno. E in sogno ricordare
ogni parola detta al buio, piano,
per non svegliarti e non svegliarmi; e fuori,
nel sogno e nella vita, già qualcuno
che aspetta l’alba bruciando dei fiori
di plastica.
Gabriele Galloni
da “L’estate del mondo”, Marco Saya, 2019
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
In questo...Novembre 
Pandemia insiste
credere o per paura denigrare,
siam prigionieri di noi stessi
tra voler i social contatti,
o amici e parenti distanziati
non si sa mai con chi son stati,
enti preposti quasi...inesistenti
si salvan per dedizione
infermier e medici.
Parole e promesse di vaccino
ma il mio pensiero,
di speranza vola lontano
al prossimo...Novembre.
Eroil (18/11/2020)

Pandemia insiste
credere o per paura denigrare,
siam prigionieri di noi stessi
tra voler i social contatti,
o amici e parenti distanziati
non si sa mai con chi son stati,
enti preposti quasi...inesistenti
si salvan per dedizione
infermier e medici.
Parole e promesse di vaccino
ma il mio pensiero,
di speranza vola lontano
al prossimo...Novembre.
Eroil (18/11/2020)
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
E sulle ali d'un maestro un mio umile pensiero...forse...di fantasia.
Quasi sera
Il sole ormai immagin speculare
lambiva il mare nel tramonto,
in spiaggia mano nella mano
mi chiese,
'scrivi cosa pensi sulla sabbia'
scrissi Ti Amo
subito un'onda cancellò,
sussurò sorridendo
'ascolta' e corse via...
pensando cos'avevo commesso
per meritar un angelo
ascoltai la risacca ripeter,
Ti Amo ti Amo ti A...
Eroil (10/11/2020)


Quasi sera

Il sole ormai immagin speculare
lambiva il mare nel tramonto,
in spiaggia mano nella mano
mi chiese,
'scrivi cosa pensi sulla sabbia'
scrissi Ti Amo
subito un'onda cancellò,
sussurò sorridendo
'ascolta' e corse via...
pensando cos'avevo commesso
per meritar un angelo
ascoltai la risacca ripeter,
Ti Amo ti Amo ti A...
Eroil (10/11/2020)

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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Fantasia
Lascia sempre vagare la fantasia,
È sempre altrove il piacere:
E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
Come le bolle quando la pioggia picchia;
Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
Spalanca la porta alla gabbia della mente,
E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.
John Keats (1795-1821)
Peculiarità della poetica di Keats è la vivace rispondenza alla bellezza della poesia
e dell'arte, tra le sue opere principali si possono ricordare il poema di sapore
miltoniano Hyperion, The Eve of St. Agnes, La Belle dame sans merci
e le numerosissime odi, tutte composte in un brevissimo periodo di pochi anni
nel quale Keats si dedicò tutto alla poesia.(da: wikipedia)

William Bougereau

Lascia sempre vagare la fantasia,
È sempre altrove il piacere:
E si scioglie, solo a toccarlo, dolce,
Come le bolle quando la pioggia picchia;
Lasciala quindi vagare, lei, l’alata,
Per il pensiero che davanti ancor le si stende;
Spalanca la porta alla gabbia della mente,
E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.
John Keats (1795-1821)
Peculiarità della poetica di Keats è la vivace rispondenza alla bellezza della poesia
e dell'arte, tra le sue opere principali si possono ricordare il poema di sapore
miltoniano Hyperion, The Eve of St. Agnes, La Belle dame sans merci
e le numerosissime odi, tutte composte in un brevissimo periodo di pochi anni
nel quale Keats si dedicò tutto alla poesia.(da: wikipedia)

William Bougereau

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Re: La poesia: rime nuove rime antiche

Amo guardarti
mentre riveli in te una dolcezza
che è quella della fata che nascosta
tra gli alberi occhieggia che nessuno
la segua andando verso il suo tugurio
arredato come una reggia se tu
ne precorri l’augurio coi tuoi occhi,
scheggia impazzita tra gli altri balocchi
del destino che l’uomo chiama vita.
Cammino dietro a poche cose, quelle
meno necessarie, le più volatili,
le meno rare. Forse in mano ad esse
è il codice per leggere il messaggio
che la legge ha lasciato sul tuo tavolo,
semiaperto, semicancellato,
fra terribilità e dolcezza.
Ma se tengo le mani ad un tempo
sui due telai, è che amo riprendere
dal secondo la tela che Penelope
sta sfacendo: è solo con quel filo
– altro non ne ho: l’aspo ne fu rapito –
che sull’altro ritesso la leggenda.
Tu che la leggi strappane la benda
dei segni che l’accertano o la mettono
in forse, perché, vedi, sotto sanguina.
Piero Bigongiari
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
BUONANOTTE a tutte le persone che nel corso della loro vita hanno imparato a perdonare.
Hanno saputo scordare, hanno saputo veramente allontanare l’emozione negativa che un comportamento una frase un pensiero tornando alla mente rievocava il dolore.
Perdonare è lasciare che il pensiero fluisca nella mente senza creare un’emozione ma solo un pallido ricordo, privo di rabbia e rancore.
Buonanotte a tutte queste persone che hanno scoperto che dopo il perdono la vita è più leggera e alzandosi ogni mattina possono lasciare scorrere i pensieri sapendo di non avere dimenticato ma di avere perdonato.
Web Research

Hanno saputo scordare, hanno saputo veramente allontanare l’emozione negativa che un comportamento una frase un pensiero tornando alla mente rievocava il dolore.
Perdonare è lasciare che il pensiero fluisca nella mente senza creare un’emozione ma solo un pallido ricordo, privo di rabbia e rancore.
Buonanotte a tutte queste persone che hanno scoperto che dopo il perdono la vita è più leggera e alzandosi ogni mattina possono lasciare scorrere i pensieri sapendo di non avere dimenticato ma di avere perdonato.
Web Research

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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Pensiero sciolto, molto...forse.
Uno sguardo
Li vedo ancora, una rosa rossa
il cilamin di petali rosa e bianco
il tramonto tingersi di rosso
vedo, se macula ancor permetterà
l'autunnal pioggia lavar tetti e strade
vedrò ancor l'alba illuminr il giorno,
il cagnolin che tira all'estremità del guinzaglio
portar a spasso la padroncina,
del mercato il ricordo di mille colori
resterà il suon di mille voci,
guardar la tua foto al finir
della giornata.
Son diventate due le cose di cui
m'è impossibil guarire
indifferente attendo l'ultima,
quella senza continuità...
Eroil (13/10/2020)
Uno sguardo

Li vedo ancora, una rosa rossa
il cilamin di petali rosa e bianco
il tramonto tingersi di rosso
vedo, se macula ancor permetterà
l'autunnal pioggia lavar tetti e strade
vedrò ancor l'alba illuminr il giorno,
il cagnolin che tira all'estremità del guinzaglio
portar a spasso la padroncina,
del mercato il ricordo di mille colori
resterà il suon di mille voci,
guardar la tua foto al finir
della giornata.
Son diventate due le cose di cui
m'è impossibil guarire
indifferente attendo l'ultima,
quella senza continuità...
Eroil (13/10/2020)
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Verrà l'autunno
Tra estate e
autunno v'è settembre
a volte piove
Ogni tanto sol
arde e cambiar stagion
non se ne parla
Vendemmia l'uva
la bianca la nera
fichi mele e
In tavol pere
con frutti autunnali
vari colori
Magica fine
d'estate l'autunno è
dal ventidue
Eroil (17/09/2020)

Tra estate e
autunno v'è settembre
a volte piove
Ogni tanto sol
arde e cambiar stagion
non se ne parla
Vendemmia l'uva
la bianca la nera
fichi mele e
In tavol pere
con frutti autunnali
vari colori
Magica fine
d'estate l'autunno è
dal ventidue
Eroil (17/09/2020)
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
La meravigliosa definizione di "amicizia" 
"Se un giorno ti verrà la voglia di piangere, cercami ...
Non prometto di farti ridere, ma potrei piangere con te.
Se un giorno avrai voglia di scappare, cercami ...
Non prometto di fermarti, ma potrei scappare con te.
Se un giorno non avrai voglia di ascoltare nessuno, cercami ...
Prometto di stare zitto quanto vorrai tu.
Se un giorno mi cercherai e io non risponderò più...
Vieni presto a trovarmi ...
Forse avrò tanto bisogno di te ... "
(Marin Sorescu)


"Se un giorno ti verrà la voglia di piangere, cercami ...
Non prometto di farti ridere, ma potrei piangere con te.
Se un giorno avrai voglia di scappare, cercami ...
Non prometto di fermarti, ma potrei scappare con te.
Se un giorno non avrai voglia di ascoltare nessuno, cercami ...
Prometto di stare zitto quanto vorrai tu.
Se un giorno mi cercherai e io non risponderò più...
Vieni presto a trovarmi ...
Forse avrò tanto bisogno di te ... "
(Marin Sorescu)

Ultima modifica di Annali il Gio Dic 03, 2020 1:53 pm, modificato 1 volta (Motivo : dimensionato caratteri testo)
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
SALUTO
Nulla, spuma, vergine verso
A non designar che la coppa;
Tal si tuffa lungi una frotta
Di sirene, il dorso riverso.
Noi navighiamo, o miei diversi
Amici, io già sulla poppa
Voi sulla prua ch'apre alla rotta
Flutto di folgori e d'inverni;
Un'ebbrezza bella m'ingiunge
Senza temer beccheggio lungo
Di levar alto questo salve
Solitudine, scoglio, stella
A non importa ciò che valse
La cura bianca della vela.
Stéphane Mallarmé (1842-1898)
Sebbene la sua parabola artistica si sia compiuta completamente nella seconda parte
dell’ottocento, Etienne (poi grecizzato in Stephane) Mallarmé è stato sicuramente
il poeta che più d’ogni altro ha intuito e precorso gli sviluppi della poesia e dell’arte
contemporanea.
Sotto le mentite spoglie di una forma metrica in buona parte tradizionale, volutamente
ancorata alla regolarità del ritmo e della rima, Mallarmè ha compiuto un maniacale lavoro
di sperimentazione sulla lingua poetica, nel riuscito tentativo di affrancarla
dall’oppressione della logica narrativa e rappresentativa.

Nulla, spuma, vergine verso
A non designar che la coppa;
Tal si tuffa lungi una frotta
Di sirene, il dorso riverso.
Noi navighiamo, o miei diversi
Amici, io già sulla poppa
Voi sulla prua ch'apre alla rotta
Flutto di folgori e d'inverni;
Un'ebbrezza bella m'ingiunge
Senza temer beccheggio lungo
Di levar alto questo salve
Solitudine, scoglio, stella
A non importa ciò che valse
La cura bianca della vela.
Stéphane Mallarmé (1842-1898)
Sebbene la sua parabola artistica si sia compiuta completamente nella seconda parte
dell’ottocento, Etienne (poi grecizzato in Stephane) Mallarmé è stato sicuramente
il poeta che più d’ogni altro ha intuito e precorso gli sviluppi della poesia e dell’arte
contemporanea.
Sotto le mentite spoglie di una forma metrica in buona parte tradizionale, volutamente
ancorata alla regolarità del ritmo e della rima, Mallarmè ha compiuto un maniacale lavoro
di sperimentazione sulla lingua poetica, nel riuscito tentativo di affrancarla
dall’oppressione della logica narrativa e rappresentativa.

eroil- Messaggi : 5731
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche

È tanto che non ti scrivo. Non ho tue notizie. Ma sempre
spero che un giorno tu possa tornare
nella città che hai cantato.
Come stupide navi si dissolvono gli anni.
Io recito al Wolker. Sono serena. Il passato
lo tengo lontano, sui margini, come un intruso.
C’è solo un filo di ignobile malinconia,
che trapela talvolta di sotto una porta,
ma io riesco a tagliarlo, fingendomi ottusa
e decrepita come una mummia di Strindberg.
La primavera ha inondato di bionde forsythie
la piccola casa in cui vivo, in cui studio le parti.
Com’è duro parlarsi a distanza,
quando l’armadio del cuore
vorrebbe aprirsi in un fiotto di chiacchiere.
Eppure vedrai, se verrai: dopo secoli
non avremo che dirci, vi sarà solo un attònito,
goffo, appallottolato, bruciante silenzio.
Angelo Maria Ripellino
da “Lo splendido violino verde”, Einaudi, Torino, 1976
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Da:
Un sogno dentro un sogno
"Tutto quello che
vediamo, quello che
sembriamo
Non è che un sogno
dentro un sogno."
Edgar Allan Poe (1809-1849)
Edgar Allan Poe è stato uno scrittore, poeta, critico letterario, giornalista, editore
e saggista statunitense. È considerato uno dei più grandi e influenti scrittori
statunitensi della storia.

Un sogno dentro un sogno
"Tutto quello che
vediamo, quello che
sembriamo
Non è che un sogno
dentro un sogno."
Edgar Allan Poe (1809-1849)
Edgar Allan Poe è stato uno scrittore, poeta, critico letterario, giornalista, editore
e saggista statunitense. È considerato uno dei più grandi e influenti scrittori
statunitensi della storia.

eroil- Messaggi : 5731
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Quando esiliato dal nido dell’eternità,
il primo uomo,
sbalordito e pensieroso attraversava i boschi o i campi,
la luce, l’orizzonte o le nuvole
lo torturavano, rimproverandolo – ed ogni fiore
lo dardeggiava con un ricordo del Paradiso –
e, il primo uomo, il vagabondo, non poteva piangere.
Una volta, sfinito dal blu troppo chiaro
della Primavera,
con l’anima di un bambino, il primo uomo
cadde con la faccia nella polvere:
– Signore, prenditi la mia vista,
o, se puoi, annebbia i miei occhi
con un velo,
per non vedere
nè i fiori, nè il cielo, nè i sorrisi di Eva, nè le nuvole,
perché – vedi – la loro luce mi fa male.
E poi, il Misericordioso, in un momento di pietà
gli donò le lacrime.
– Lucian Blaga –
il primo uomo,
sbalordito e pensieroso attraversava i boschi o i campi,
la luce, l’orizzonte o le nuvole
lo torturavano, rimproverandolo – ed ogni fiore
lo dardeggiava con un ricordo del Paradiso –
e, il primo uomo, il vagabondo, non poteva piangere.
Una volta, sfinito dal blu troppo chiaro
della Primavera,
con l’anima di un bambino, il primo uomo
cadde con la faccia nella polvere:
– Signore, prenditi la mia vista,
o, se puoi, annebbia i miei occhi
con un velo,
per non vedere
nè i fiori, nè il cielo, nè i sorrisi di Eva, nè le nuvole,
perché – vedi – la loro luce mi fa male.
E poi, il Misericordioso, in un momento di pietà
gli donò le lacrime.
– Lucian Blaga –
spitfire- Messaggi : 1657
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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Je vais te dire un grand secret…
Je vais te dire un grand secret Le temps c’est toi
Le temps est femme Il a
Besoin qu’on le courtise et qu’on s’asseye
À ses pieds le temps comme une robe à défaire
Le temps comme une chevelure sans fin
Peignée
Un miroir que le souffle embue et désembue
Le temps c’est toi qui dors à l’aube où je m’éveille
C’est toi comme un couteau traversant mon gosier
Oh que ne puis-je dire ce tourment du temps qui ne passe point
Ce tourment du temps arrêté comme le sang dans les vaisseaux bleus
Et c’est bien pire que le désir interminablement non satisfait
Que cette soif de l’œil quand tu marches dans la pièce
Et je sais qu’il ne faut pas rompre l’enchantement
Bien pire que de te sentir étrangère
Fuyante
La tête ailleurs et le cœur dans un autre siècle déjà
Mon Dieu que les mots sont lourds Il s’agit bien de cela
Mon amour au-delà du plaisir mon amour hors de portée aujourd’hui de l’atteinte
Toi qui bats à ma tempe horloge
Et si tu ne respires pas j’étouffe
Et sur ma chair hésite et se pose ton pas
Je vais te dire un grand secret Toute parole
À ma lèvre est une pauvresse qui mendie
Une misère pour tes mains une chose qui noircit sous ton regard
Et c’est pourquoi je dis si souvent que je t’aime
Faute d’un cristal assez clair d’une phrase que tu mettrais à ton cou
Ne t’offense pas de mon parler vulgaire Il est
L’eau simple qui fait ce bruit désagréable dans le feu
Je vais te dire un grand secret Je ne sais pas
Parler du temps qui te ressemble
Je ne sais pas parler de toi je fais semblant
Comme ceux très longtemps sur le quai d’une gare
Qui agitent la main après que les trains sont partis
Et le poignet s’éteint du poids nouveau des larmes
Je vais te dire un grand secret J’ai peur de toi
Peur de ce qui t’accompagne au soir vers les fenêtres
Des gestes que tu fais des mots qu’on ne dit pas
J’ai peur du temps rapide et lent j’ai peur de toi
Je vais te dire un grand secret Ferme les portes
Il est plus facile de mourir que d’aimer
C’est pourquoi je me donne le mal de vivre
Mon amour
Louis Aragon
da “Elsa”, Édition Gallimard, 1959
Je vais te dire un grand secret Le temps c’est toi
Le temps est femme Il a
Besoin qu’on le courtise et qu’on s’asseye
À ses pieds le temps comme une robe à défaire
Le temps comme une chevelure sans fin
Peignée
Un miroir que le souffle embue et désembue
Le temps c’est toi qui dors à l’aube où je m’éveille
C’est toi comme un couteau traversant mon gosier
Oh que ne puis-je dire ce tourment du temps qui ne passe point
Ce tourment du temps arrêté comme le sang dans les vaisseaux bleus
Et c’est bien pire que le désir interminablement non satisfait
Que cette soif de l’œil quand tu marches dans la pièce
Et je sais qu’il ne faut pas rompre l’enchantement
Bien pire que de te sentir étrangère
Fuyante
La tête ailleurs et le cœur dans un autre siècle déjà
Mon Dieu que les mots sont lourds Il s’agit bien de cela
Mon amour au-delà du plaisir mon amour hors de portée aujourd’hui de l’atteinte
Toi qui bats à ma tempe horloge
Et si tu ne respires pas j’étouffe
Et sur ma chair hésite et se pose ton pas
Je vais te dire un grand secret Toute parole
À ma lèvre est une pauvresse qui mendie
Une misère pour tes mains une chose qui noircit sous ton regard
Et c’est pourquoi je dis si souvent que je t’aime
Faute d’un cristal assez clair d’une phrase que tu mettrais à ton cou
Ne t’offense pas de mon parler vulgaire Il est
L’eau simple qui fait ce bruit désagréable dans le feu
Je vais te dire un grand secret Je ne sais pas
Parler du temps qui te ressemble
Je ne sais pas parler de toi je fais semblant
Comme ceux très longtemps sur le quai d’une gare
Qui agitent la main après que les trains sont partis
Et le poignet s’éteint du poids nouveau des larmes
Je vais te dire un grand secret J’ai peur de toi
Peur de ce qui t’accompagne au soir vers les fenêtres
Des gestes que tu fais des mots qu’on ne dit pas
J’ai peur du temps rapide et lent j’ai peur de toi
Je vais te dire un grand secret Ferme les portes
Il est plus facile de mourir que d’aimer
C’est pourquoi je me donne le mal de vivre
Mon amour
Louis Aragon
da “Elsa”, Édition Gallimard, 1959
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Località : in una stella
Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Lupi e...Perseidi 
Sulla collina
in punta alla roccia
dove vision
Di luna chiara
con due uu-hu u-uuh
la serenata
Vuoi iniziar
ma zittito osservi
scie luminose
In valle woolf
il guardian dei greggi
risponde due
Lunghi latrati
indirizzati non so
se a te lupo
Oppure alle
lunghe scie luminose
delle Perseidi
Eroil (10/08/2020)


Sulla collina
in punta alla roccia
dove vision
Di luna chiara
con due uu-hu u-uuh
la serenata
Vuoi iniziar
ma zittito osservi
scie luminose
In valle woolf
il guardian dei greggi
risponde due
Lunghi latrati
indirizzati non so
se a te lupo
Oppure alle
lunghe scie luminose
delle Perseidi
Eroil (10/08/2020)

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Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Dio
Non attender che Dio su te discenda
e che ti dica: Sono.
Senso alcuno non ha quel Dio che afferma
l'onnipotenza sua.
Sentilo tu, nel soffio ond'ei ti ha colmo
da che respiri e sei.
Quando, non sai perché, ti avvampa il cuore,
è Lui che in te si esprime.
R.M. Rilke (1875-1926)
Nome completo René Karl Wilhelm Johann Josef Maria Rilke, è stato uno scrittore, poeta
e drammaturgo austriaco di origine boema. È considerato uno dei più importanti poeti
di lingua tedesca del XX secolo.
+
Rilke si muove nella sua poesia in modo simile alle filosofie di Schopenhauer e soprattutto
Nietzsche, verso una radicale rottura con la naturalezza del Cristianesimo occidentale
da una parte, e con la ricerca di una spiegazione moderna e scientifica della verità dall'altra.
Qui il Dio di Rilke appare panteistico e presente in tutte le cose, e la sua religiosità sembra
più di tipo lirico-simbolico.

Non attender che Dio su te discenda
e che ti dica: Sono.
Senso alcuno non ha quel Dio che afferma
l'onnipotenza sua.
Sentilo tu, nel soffio ond'ei ti ha colmo
da che respiri e sei.
Quando, non sai perché, ti avvampa il cuore,
è Lui che in te si esprime.
R.M. Rilke (1875-1926)
Nome completo René Karl Wilhelm Johann Josef Maria Rilke, è stato uno scrittore, poeta
e drammaturgo austriaco di origine boema. È considerato uno dei più importanti poeti
di lingua tedesca del XX secolo.
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Rilke si muove nella sua poesia in modo simile alle filosofie di Schopenhauer e soprattutto
Nietzsche, verso una radicale rottura con la naturalezza del Cristianesimo occidentale
da una parte, e con la ricerca di una spiegazione moderna e scientifica della verità dall'altra.
Qui il Dio di Rilke appare panteistico e presente in tutte le cose, e la sua religiosità sembra
più di tipo lirico-simbolico.

eroil- Messaggi : 5731
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Località : Neverwinter
Re: La poesia: rime nuove rime antiche

Di Dio puoi parlare soltanto in questo modo: Lo incarni in un fiore e lo sollevi nei palmi delle tue mani, Lo trasformi in un pensiero e Lo nascondi nella tua anima, Lo assomigli ad una sorgente di acqua e Lo lasci scorrere dolcemente sui tuoi piedi, Lo trasformi in sole e lo raduni nei tuoi occhi, Lo incarni uomo e Lo preghi di sedersi accanto a te ...
Lucian Blaga
spitfire- Messaggi : 1657
Data d'iscrizione : 24.09.17
Località : in una stella
Re: La poesia: rime nuove rime antiche
Plenilunio d'Agosto 
Bianca luna tu
rimirandoti lassù
all'improvviso.
Con svolazzare
instabil t'attraversò
nero volatil.
Sembrava con te
lassù nell'immensità
il chirottero.
In ciel danzante
a cercar falena li
per cena sua.
Eroil (28/07/2020)
Lo so un po' in anticipo...ma avevo paura di perdere il ritmo...


Bianca luna tu
rimirandoti lassù
all'improvviso.
Con svolazzare
instabil t'attraversò
nero volatil.
Sembrava con te
lassù nell'immensità
il chirottero.
In ciel danzante
a cercar falena li
per cena sua.
Eroil (28/07/2020)
Lo so un po' in anticipo...ma avevo paura di perdere il ritmo...



eroil- Messaggi : 5731
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Località : Neverwinter
Re: La poesia: rime nuove rime antiche

Amore, vorrei averti amato
non ora, ma in quel tempo
quando solo, per l’unica volta,
si ama. La bellezza
allora è impervia, e insieme liscia
indifesa, terribile, soltanto
chi ne è parte non vede
la dura divinità di quel dono.
Senza riparo o rete
avrei voluto amarti
perdendo la nozione che separa
la tua impazienza dal campo di grano,
il mattino dall’anno, dalla vita.
Inseguo la tua immagine
una delle lune di allora, un fuoco
un principio imperioso,
cosa solo del buio, del mistero
di anni senza conto scorsi via.
Daniele Piccini
da “Terra dei voti”, Crocetti Editore, 2004
spitfire- Messaggi : 1657
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Località : in una stella
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