Paese che vai arte che trovi
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Re: Paese che vai arte che trovi
Ecco la riprova che non si butta via nulla...
Un cinese, amante delle antichità, ha acquistato un vecchio palazzo e ne ha fatto un museo. Interamente decorato con cocci, frammenti e pezzi di porcellane antiche...
Un cinese, amante delle antichità, ha acquistato un vecchio palazzo e ne ha fatto un museo. Interamente decorato con cocci, frammenti e pezzi di porcellane antiche...
Il Libro delle ore...
IL CODICE LIMBOURG DEL DUCA JEAN DI BERRY
È una delle opere più raffinate miniate del medioevo.
Questo famoso codice, databile al 1412-1416, fu realizzato dai fratelli Limbourg per il duca Jean di Berry. Conservato ai Museo Condè di Chantilly, l’opera raffigura i dodici mesi dell’anno per mezzo di illustrazioni di delicata fattura.
La parte superiore è dedicata al calendario in forma di semicerchio, sotto invece campeggiano le immagini ispirate alle attività stagionali, scene di corte, caccia e banchetti, oltre a figure dedicate ai più umili lavori campestri.
Alle spalle dei personaggi troneggiano fiabeschi castelli, rendendo molto bene il gusto ricercato dell’epoca.
Gli studi più aggiornati, sul Libro d’ore, hanno riscontrato una influenza della pittura di giottesca, lombarda e senese.
È una delle opere più raffinate miniate del medioevo.
Questo famoso codice, databile al 1412-1416, fu realizzato dai fratelli Limbourg per il duca Jean di Berry. Conservato ai Museo Condè di Chantilly, l’opera raffigura i dodici mesi dell’anno per mezzo di illustrazioni di delicata fattura.
La parte superiore è dedicata al calendario in forma di semicerchio, sotto invece campeggiano le immagini ispirate alle attività stagionali, scene di corte, caccia e banchetti, oltre a figure dedicate ai più umili lavori campestri.
Alle spalle dei personaggi troneggiano fiabeschi castelli, rendendo molto bene il gusto ricercato dell’epoca.
Gli studi più aggiornati, sul Libro d’ore, hanno riscontrato una influenza della pittura di giottesca, lombarda e senese.
Re: Paese che vai arte che trovi
Artigiani adi cui opere non si devono perdere mai...
spitfire- Messaggi : 2434
Data d'iscrizione : 24.09.17
Località : sul ramo di una betulla
10 agosto 1793:apre il Museo del Louvre
Parigi era appena uscita dagli orrori della Rivoluzione Francese, che la storia ricorderà come il Regime del terrore, quando apre al pubblico il “Museum central des Arts”, conosciuto poi come “Museo del Louvre”, uno dei più importanti del mondo, il più visitato, forse, in assoluto.
Uno splendido palazzo costruito in epoche diverse cui maggiormente contribuì l’estro del Re Sole, Luigi XIV, dove sono esposte le opere dei più grandi maestri dell’arte pittorica.
Nel 1989 nello spiazzo centrale del museo fu inaugurata una piramide di vetro, adibita a ingresso principale del Museo: un’estrosa amalgama di antico e moderno.
Ultima modifica di Annali il Sab Mar 28, 2020 1:15 am - modificato 1 volta.
Scultura da giardino
Il piccolo villaggio vittoriano di Marysville diventa un mondo di bellezza e fantasia con il suo parco magico.
Qui, Bruno Torfs ha creato un universo unico ispirato all’amore per l’arte dei giardini di tutte le età, con più di 300 pitture e sculture. Un invito a scoprirle in questo originale viaggio in terra australiana.
Re: Paese che vai arte che trovi
IL PRESEPE NAPOLETANO
Il presepe napoletano del Settecento costituisce un’esperienza unica. Caratterizzato da un aspetto mondano, non nacque soltanto su committenza ecclesiastica, ma anche nobiliare e borghese. Spesso i membri delle famiglie reali lo allestivano personalmente in una specie di gara, lo stesso re Carlo di Borbone sovrintendeva alle monumentali composizioni che adornavano una sala del palazzo reale. Ogni anno le composizioni si arricchivano di nuovi pezzi scenografici, mentre le figurine, realizzate in terracotta poste su manichini di filo di ferro e di stoppa, potevano cambiare abito secondo la moda.
Ai personaggi della Natività si affiancavano figure riprese dalle strade di Napoli, mendicanti, belle popolane o artigiani, circondati da oggetti di vita quotidiana.
Al gruppo di Magi era data particolare attenzione, rivestendoli con abiti sgargianti e copricapi all’orientale.
Quella del modellatore di figurine da presepe divenne una vera professione che impegnava per tutto l’anno. Le loro fonti di ispirazione erano le stampe popolari e la stessa città di Napoli. Quest’arte conobbe nel diciottesimo secolo momento di massimo splendore per poi decadere lentamente nella prima metà dell’ottocento.
Re: Paese che vai arte che trovi
IL TINGATINGA
Il tingatinga è un’arte che racconta l’Africa, la sua fauna e la sua cultura, in special modo quella della Tanzania, nazione di appartenenza del suo “inventore”.
Lo stile prende il nome da lui, il fondatore di questa particolarissima forma d’arte, Edward Saidi Tingatinga, nato nel 1932.
Le campagne e gli animali selvatici intorno al suo villaggio, nella Tanzania meridionale, lasciarono in lui profonda impressione, tanto che anche quando ventenne se ne andò di casa in cerca di lavoro e ottenutolo, trovò il tempo di esprimere i ricordi della sua infanzia e sue impressioni, attraverso una propria forma d’arte.
Edward non poteva permettersi di acquistare colori, pigmenti e altri strumenti nei negozi corretti, così utilizzava vernici per biciclette come colori e pannelli di truciolato come tele, che trovava in qualsiasi ferramenta.
Il suo stile era semplice: utilizzava uno o due colori per lo sfondo e poi ritraeva un solo soggetto, un animale stilizzato dai colori vivaci, senza altri dettagli. È divenuto più elaborato nel corso degli anni, quando il suo stile iniziò ad acquistare popolarità e a interessare diversi artisti. Ora il tingatinga ha un’esauribile fonte di ispirazione, la fauna e la flora africane in tutte le loro manifestazioni. Lo sfondo comune è il Kilimangiaro, la montagna più alta dell’Africa, precisamente nella Tanzania nord-orientale.
Il moderno stile tingatinga intende cogliere l’anima del popolo e della cultura africana, attenendosi scrupolosamente alla tradizione del suo creatore, utilizzando vernici per biciclette.
Edward Tingatinga morì nel 1972.
Paese che vai arte che trovi
Khokhloma antica tradizione russa
Per secoli i russi hanno mangiato in ciotole intagliate e dipinte a mano, e hanno usato cucchiai, tazze e altri utensili fatti di legno. I motivi raffigurati di solito si ispiravano al mondo animale e vegetale. Era possibile vedere interi villaggi impegnati nella fabbricazione di oggetti in legno di varia foggia.
Gli abitanti dei villaggi si dedicavano a queste attività durante i lunghi e freddi inverni, quando il lavoro nei campi diminuiva. Circa duecento anni fa, realizzare questi prodotti di artigianato divenne un’attività molto redditizia, per cui in certi villaggi e città, anziché dedicarsi all’agricoltura, iniziarono a cimentarsi nella produzione degli oggetti in legno.
Furono messe a punto speciali tecniche per rifinire in oro le loro stoviglie dipinte, producendo vernici resistenti alle alte temperature, così che gli oggetti realizzati potessero essere essiccati nei forni. Le elevate temperature conferivano alla superficie argentea un colore dorato uniforme, procedimento questo, ancora impiegato nelle fabbriche di khokhloma che si trovano nei dintorni di Niznij Novgorod.
Tra i motivi decorativi del Khokhloma ci sono fiori e piante presenti nelle foreste e nei prati della Russia, insieme a uccelli e pesci. Un tema ricorrente sono i viticci di erba e fiori mescolati a frutti, i colori usati sono di solito rosso, nero, oro, e verde.
Ultima modifica di Annali il Lun Dic 14, 2015 12:51 pm - modificato 1 volta.
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