Il quadrato magico

Scoperto nella chiesa di Aosta dedicata a Sant’Orso, un grande mosaico risalente al XII secolo carico di significati simbolici e religiosi dove è presente la frase palindroma.  La peculiarità della scritta, disposta in forma circolare, e non come di solito trovata in forma di quadrato magico, suggerisce una nuova e più convincente traduzione dell'enigmatico testo.

Tra le diverse interpretazioni della scritta palindroma la più diffusa sarebbe la seguente: “Il seminatore Arepo tiene all’opera le ruote”. La scritta di Aosta disposta in forma circolare, suggerisce invece che la parola “rotas” dovrebbe essere tradotta come “orbite” e non come “ruote”, dunque con la traduzione: “Il Creatore, con il carro, tiene in moto le orbite”.

Poiché, letteralmente, il“sator”in latino è il seminatore, per estensione, il “Creatore”, coerente con il modello di universo del periodo, quando si pensava che le divinità si muovessero con i carri e, soprattutto, con la necessità di individuare una causa nel movimento degli astri.

  

Il Palindromo, letteralmente dal greco “ che corre all’indietro”, è una sequenza di caratteri che si  possono leggere in entrambi i versi. Bifronte, simmetrico, per questa sua caratteristica è stato contemplato e anche venerato dagli antichi, quale capacità di rappresentare il divino. Era presente in molte chiese templari e doveva avere un significato sotto la lettera già di per sé misteriosa.

Gli antichi alchimisti spesso dissimulavano le loro sacre verità con artifici matematici o con svariati anagrammi e acrostici, come per esempio il VITRIOLUM, le cui iniziali, tradotte significano: “ Visita l’interno della terra e rettificando troverai la pietra nascosta che è la vera medicina.”

Il Palindromo intrinsecamente porta in sé il potere di abbracciare poli opposti: destra sinistra, alto basso, davanti dietro, maschile femminile. In pratica la reiterazione della formula ermetica di Trismegisto: “ Come in alto così in basso”.

Il quadrato magico più famoso dell’antichità è il Sator, il più antico dei quali fu rinvenuto nel 79 d.C., e più tardi nel medioevo in molti luoghi sacri.

Furono quindi considerati massima espressione di saggezza spirituale e rappresentazioni di occulte verità.